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Pensare a una Rai per il cittadino, non solo per il consumatore
Al lavoro sulla Rai, insieme ai nostri Liuzzi, Paragone e Paxia. È il momento di aprire una grande riflessione sul servizio pubblico radiotelevisivo. Occorre iniziare a mettere mano a un’azienda che negli anni è stata usata solo come un poltronificio, sacrificando la qualità di moltissimi professionisti, mentre ancora oggi c’è chi si mette in tasca stipendi da milioni di euro. E le famiglie italiane che fanno? Pagano il canone? Così è ingiusto e bisogna rivedere le cose, partendo dal taglio degli sprechi! Dobbiamo iniziare a pensare a una Rai per il cittadino, non solo per il consumatore. Serve una Rai che racconti il Paese, che parli dei problemi delle persone. Serve garantire un vero servizio pubblico, maggiore trasparenza nel mercato pubblicitario e l’attuale amministratore delegato Salini già sta facendo tanto.
Soprattutto, però, serve subito una legge sul conflitto di interessi, che il Pd ha promesso per 20 anni prendendo in giro tutti. Noi a Berlusconi non dobbiamo nulla, anzi.
E vedrete come cambieremo le cose...