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Pescivendola bannata da TikTok per presunti maltrattamenti, il marito: "Per colpa dell'invidia non lavoriamo più liberamente"
Luigi Febbraro contattato da Affari dopo il servizio delle Iene e l'intervento dei carabinieri: "Nessun maltrattamento a polpi ed aragoste, mia moglie ora sta male". L'intervista
Pescivendola bannata da TikTok per presunti maltrattamenti, il marito: "Per colpa dell'invidia non lavoriamo più liberamente"
Bufera sui social (e non solo) per Carmela Febbraro, l'autoproclamatasi su Tiktok pescivendola più bella d'Italia. E che proprio dal social cinese è stata bannata dopo le polemiche, culminate con un servizio andato in onda alle Iene, per presunti maltrattamenti sugli animali. Ma su Instagram e Facebook, l’Ittica Febbraro di Casoria continua a pubblicare video. Addirittura ironizzando sul polverone di questi giorni. Affaritaliani.it ha contattato Luigi Febbraro, marito della influencer e co-titolare dell'attività: "Gli animali non c'entrano, è solo invidia. Ora mia moglie sta male e dovrà andare dallo psicologo e io invece non riesco a lavorare liberamente. Questa situazione ci ha distrutto moralmente".
Tutto nasce dai molti commenti lusinghieri sulla nota piattaforma Tiktok in cui Donna Carmela, nome con il quale è conosciuta a Casoria, si filmava all’interno della sua pescheria insieme a suo marito Luigi Febbraro. Da quel momento l'imprenditrice napoletana si è fatta conoscere sui social come “la pescivendola più bella d’Italia”, titolo che le ha portato una grande visibilità fino a superare i 200mila followers su Facebook e Tiktok. Proprio in questo momento iniziano anche le polemiche. Molti seguaci fanno notare in maniera sempre più frequente come ci fosse poco rispetto per gli animali all’interno della pescheria. Da aragoste prese dall’acquario giusto per cavalcare l’onda dei balletti virali, passando agli schiaffi sugli occhi dei polpi ancora vivi fino ad arrivare al marito che fuma all’interno della pescheria.
Il marito della pescivendola di TikTok: "Il problema è l'invidia per le sue visualizzazioni"
“Il problema non è il polpo ma è mia moglie che fa tante visualizzazioni. Per fare notizia e hype si inventano di tutto”. Queste le parole di Luigi Febbraro, intervistato da Affaritaliani.it. Il titolare della pescheria si riferisce all’evento che ha amplificato le polemiche sul maltrattamento degli animali. Il 10 dicembre l’attivista Enrico Rizzi insieme alla troupe televisiva de Le Iene hanno fatto incursione all’interno del negozio portando all’attenzione di milioni di persone le condizioni in cui versavano gli animali che la famiglia Febbraro vendeva.
È proprio l’intervento del noto programma televisivo che ha portato i carabinieri a bloccare l’account dell’attività dei coniugi che vantava milioni di likes. Secondo Luigi Febbraro però, la scelta di cancellare il profilo è soltanto frutto d’invidia nei confronti della moglie. “Suscita invidia che lei faccia così tante visualizzazioni”, ha dichiarato. Il maltrattamento degli animali finirebbe quindi in secondo piano. “Non c’entrano gli animali anche perché sono semplicemente prodotti che vendiamo”.
"Le critiche? Il miglior disprezzo è la noncuranza. Non ci curiamo di nessuno"
Il profilo bloccato non ha però fermato la coppia di coniugi. La pescheria è ancora aperta e un nuovo profilo di Tiktok è stato creato, raccogliendo quasi 30mila followers in pochi giorni. I contenuti di questo nuovo profilo non mostrano però segni di redenzione, anzi. Sono stati pubblicati diversi video in cui si fa riferimento con ironia alla polemica sul maltrattamento sugli animali. Dal ritorno dei balletti virali fino alla descrizione “Ops! Mica ho maltrattato una signora” in un video con una loro cliente affezionata. Ma Luigi Febbraro aggiunge: “Mia moglie sta male e dovrà andare dallo psicologo e io invece non riesco a lavorare liberamente. Questa situazione ci ha distrutto moralmente”.
Tra invidia nei confronti della bella moglie e video di scherno riguardo le polemiche emerse, la strategia social dei coniugi di Casoria non sembra cambiare dopo le polemiche. “Il miglior disprezzo è la noncuranza. Non ci curiamo di nessuno”, afferma Febbraro ad Affaritaliani.it Nessuna frase di pentimento, solo un po’ di ironia e qualche risata. “È stata una polemica montata ad arte per essere visibili considerando che ormai nessuno li considera più”, ha aggiunto. Nessuna ammissione di maltrattamento quindi, né contro polpi né contro aragoste. E nessun commento neanche sulle questioni igieniche. “È soltanto un polverone ridicolo per fare notizia”. L’unica vittima di questa vicenda resterebbe dunque la pescivendola più bella d’Italia. “I polpi non sono stati maltrattati e seviziati. È stata seviziata mia moglie tramite queste informazioni sbagliate”.