Pokemon Go, Ingress e i rischi di una guerra planetaria
Sin dal primo momento in cui ne ho sentito parlare, Pokemon Go non mi è sembrato un semplice gioco. Il fatto che mediaticamente lo si stia spingendo così tanto, con operazioni di Guerilla Marketing come quella a Central Park, fa crescere in me un brutto presentimento.
Vi spiego tutto, sperando di non essere io il nuovo Pokemon raro da catturare! Lo sviluppatore del gioco è Niantic, un'azienda di San Francisco interna a Google. Ne è uscita dopo il lancio di Ingress, un simulatore di realtà aumentata basata sulla guerra.
Ingress vede due fazioni contrapposte: Enlightened (Illuminati, rappresentati in verde) e Resistance (Resistenza, rappresentati in blu). Lo scopo del gioco è aumentare il numero di Mind Unit (unità mentali) della propria fazione creando Link (collegamenti tra portali) e Control field (campi di controllo virtuali sulle aree geografiche), tramite le apposite Portal Key (chiavi dei portali), visibili attraverso l'interfaccia del gioco.
Il sistema di Niantic utilizza tecniche geo spaziali di indicizzazione e filtraggio in tempo reale per elaborare più di 200 milioni di azioni di gioco al giorno, gestendo le persone che interagiscono con oggetti reali e virtuali nel mondo fisico.
Ingress però non ha e non avrebbe mai avuto il successo e la popolarità di un giochino come Pokemon Go. Spingiamoci un po' in là con la fantasia: e se tutti gli utenti di Pokemon Go fossero traslati su questa app? E se, oltre alla loro posizione mentre giocano, si conoscesse anche la loro appartenenza a una “squadra”? Un malintenzionato potrebbe avere a disposizione informazioni su dove si trovano utenti di nazionalità, etnie e religioni diverse. Da attaccare o colpire.
Non voglio fare l’uccellaccio del malaugurio, né essere visto come un catastrofista. Ma credo sia necessario prendere coscienza di una cosa: la tecnologia che fonde reale e virtuale, che con Pokemon Go ha il suo primo successo globale, non è solo un giochino. Utilizza i dati degli utenti, con un potenziale enorme. Nel bene ma anche, potenzialmente, nel male. Spero di sbagliarmi, ma su questi temi sarà bene documentarsi.
Eus Rubino