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"Premiolino" di giornalismo, svelati i nomi dei vincitori della 60° edizione
Il più antico premio dedicato al mondo dell'informazione fondato a Milano nel 1960
“1960, Milano. 60 anni fa nell'Italia del boom nella Milano capitale economica e dell'editoria - ha dichiarato Chiara Beria di Argentine, Presidente della giuria de Il Premiolino - un gruppo di famosi inviati fondava il Premiolino di giornalismo per valorizzare articoli, inchieste, commenti coraggiosi, innovativi, controcorrente. 2020, Milano. In giorni così difficili per il nostro Paese e con il mondo della stampa in profonda crisi la Giuria del Premiolino ha voluto confermare quella scelta di 60 anni fa segnalando il lavoro di eccellenti e indipendenti cronisti”. Il nome, quanto mai azzeccato, identificava un piccolo premio (al momento della sua nascita si trattava di duecentomila lire e una pergamena di grande valore artistico realizzata da Riccardo Manzi) e al tempo stesso faceva curiosamente riferimento alla fibra tessile sulla quale Bassetti, il primo mecenate, voleva puntare (Premio-lino).
Il Premiolino viene assegnato a sei giornalisti della carta stampata, della radio, della televisione e dei new media che si sono distinti per l’impegno professionale e per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento.
Fra i riconoscimenti assegnati, dallo scorso anno, vi è anche il Premiolino BMW SpecialMente che viene destinato a un giornalista, blogger o comunicatore che si sia distinto per la realizzazione di articoli o servizi sui temi connessi all’inclusione sociale che BMW Italia promuove attraverso il progetto SpecialMente (www.specialmente.bmw.it).
I VINCITORI DELLA SESSANTESIMA EDIZIONE
1) Guy Chiappaventi e Flavia Filippi, redazione di La7 “Bersaglio Mobile” per lo speciale “Il massacro Nascosto”. Guy Chiappaventi si è occupato di temi molto importanti come il G8 di Genova, il crollo del regime di Saddam Hussein, la Roma di Mafia Capitale e numerosi altri fatti di notevole rilevanza. Ha pubblicato Baghdad anno zero (Limina, 2003), Pistole e palloni (Castelvecchi, 2003), La valigia del centravanti (Limina, 2004) e Aveva un volto bianco e tirato. Il caso Re Cecconi (Tunué, 2016).
Flavia Filippi, nata a Roma, è professionista dal 1991. E' stata conduttrice di TMCNews (TMC). E' quindi passata a La7 dove per alcuni anni è stata conduttrice del TgLa7 per poi dedicarsi al lavoro di redazione.Inizialmente alla redazione sportiva di TMC per la quale ha seguito tre Olimpiadi e l’avventura del Moro di Venezia, a San Diego nel 1992. Poi è passata alla redazione cronaca del TG LA7, redazione che ha guidato per 9 anni, fino al 2016. Da quell' anno è inviato speciale per il direttore del TG La7 Enrico Mentana che l'ha mandata al Cairo in Egitto per seguire il caso Regeni e tre anni fa l'ha inviata a Madrid per il referendum. Con Chiappaventi è al quarto docufilm, prima di questo sul Covid in val Seriana i due giornalisti hanno trattato Mafia Capitale, il giallo della morte del manager MPS David Rossi e lo scandalo di Bibbiano.
3) Michele Masneri, Il Foglio. E’ nato a Brescia e vive a Roma. Si occupa di cultura e costume per il Foglio. Collabora anche con Vogue Italia e Wired America. E’ autore del romanzo “Addio, Monti” (Minimum Fax, 2014), e di “Steve Jobs non abita più qui” (Adelphi, 2020), reportage narrativo dalla California dove è stato corrispondente nel 2016-2018.
4) Simona Ravizza, Corriere della Sera. Dopo avere lavorato come giornalista in Canton Ticino, dove è nata, è passata alla redazione di Milano il Corriere della Sera dove si occupa di sanità per la cronaca di Milano. Insieme con Maria Silvia Sacchi ha scritto le due guide “Tutto quello che le donne devono sapere.
5) Nello Scavo, Avvenire. In prima linea nel raccontare le rotte migratorie del mediterraneo, autore di numerosi scoop riguardanti i respingimenti al largo delle coste europee e i rapporti tra i governi, in particolar modo italiano e maltese, vive attualmente sotto scorta a seguito delle minacce ricevute da parte del trafficante libico Abd Raman al Milan. I suoi libri sono stati tradotti in 16 lingue. Tra gli altri, ha scritto La Lista di Bergoglio (Emi, 2013), Luigi Ciotti, un pretre contre la mafia (Bayard, Francia), I nemici di Francesco (Piemme, 2015), Perseguitati (Piemme, 2017), Fake Pope. Le false notizie su papa Francesco (San Paolo Edizioni, 2018), A casa loro (People, 2019, scritto con Giulio Cavalli) e Pescatori di uomini (Garzanti, 2020, scritto con Mattia Ferrari)
6) Will Media, pagina Instagram che in brevissimo tempo si è affermata, raccogliendo quasi 500 mila followers. La community fondata da Alessandro Tommasi e da Imen Boulahrajane, nota al pubblico dei social come Imen Jane, è “uno spazio per i curiosi del mondo, per capire ciò che ci circonda (e fare un figurone a cena)” che ha come target le giovani generazioni e si occupa di economia, politica, sostenibilità, medicina, attualità.
Il “Premiolino-BMW SpecialMente” è stato assegnato dalla Giuria a Massimo Bottura, lo chef patron dell’Osteria Francescana (migliore tavola al mondo secondo il World’s 50 Best Restaurants), impegnato in prima linea sul tema dell’inclusione sociale attraverso iniziative come Food for soul, Il Tortellante, e autore, durante il lock down, del programma Istagram “Kitchen Quarantine” realizzato in famiglia per portare messaggi positivi nelle case delle famiglie durante la pandemia.
La premiazione di svolgerà il 23 ottobre presso il Teatro alla Scala di Milano in un evento a inviti celebrativo dei 60 anni di storia de Il Premiolino.
“Per il secondo anno siamo partner de Il Premiolino – ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia – e siamo onorati di celebrare, insieme ad una giuria così prestigiosa, un’istituzione unica nel panorama giornalistico italiano in una ricorrenza così importante come i 60 anni di storia. Per noi la comunicazione e l’informazione sono elementi chiave del nostro modo di interpretare la vita aziendale, sia all’interno che all’esterno. In particolar modo mi piace ricordare come il nostro legame con Il Premiolino passi attraverso il nostro progetto di responsabilità sociale d’impresa SpecialMente, per mezzo del quale attribuiamo un premio dedicato a quelle figure che si siano distinte in modo particolare nel campo dell’inclusione sociale. Il premio 2020, che va a Massimo Bottura, è per noi molto significativo perché a lui ci legano valori profondi che mirano a migliorare la società in cui viviamo con particolare attenzione per le persone più in difficoltà”.