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Governo M5s-Pd: arriva il repulisti antisovranista? Ecco chi trema a Rai1

Marco Zonetti

Il nuovo vento giallo-rosso minaccia di travolgere i salviniani sull'Ammiraglia di Viale Mazzini. In esclusiva su Affari la lista nera dell'ad Salini

Fine estate crudele per il sovranismo in salsa Rai. Sì, da fonti bene informate di Viale Mazzini, lunedì 2 settembre sarà il giorno del giudizio per i sovranisti del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Qualcuno già lo chiama sarcasticamente il "Pd Day". 

Dopo il Festival di Venezia e un weekend con la famiglia, il riservatissimo Fabrizio Salini, Ad Rai, tornerà dalle vacanze profondamente rafforzato dall'intesa giallo-rossa e, forte dei pieni poteri (lui sì) che gli conferisce la legge, deciderà della vita e della morte dei filosalviniani in azienda. 

Prima di partire per il Festival cinematografico in Laguna, l'Ad ha esaminato - come il suo sosia Yul Brynner nella parte di Ramsete II nei Dieci Comandamenti esaminava i prodigi di Mosè - la lista "nera" di autori e conduttori dei tre programmi di punta del daytime di Rai1, UnoMattina, Buongiorno Benessere e La Vita in Diretta, vagliando le decisioni prese dalla direttrice di Rai 1 Teresa de Santis (in quota Lega ma con  "viticci" fortemente radicati nel M5s e soprattutto nel PD che la vede conservare un ottimo rapporto con Valerio Veltroni - fratello di Walter - e il segretario Nicola Zingaretti, oltre che con il potentissimo renziano della vigilanza Salvatore Margiotta).

Secondo le indiscrezioni che noi di affari riusciamo ad anticiparvi, vi sono pessime notizie per la mezz'ora in più di UnoMattina che avrebbe dovuto essere dedicata al programma Vox Populi condotto da Simona Arrigoni, volto di 7 Gold filosalviniano che ha già debuttato tra le polemiche come notista politica della crisi a Estate in Diretta estate starring Casimiro Lieto. L'arrivo folgorante della bionda Arrigoni aveva cassato la striscia di un'altra bionda conduttrice, Monica Setta, che - alla prova del DNA politico di viale Mazzini e alla "macchina della verità" di affari - è stata decretata assai più fassiniana che salviniana (e qui ci fermiamo senza aggiungere una parola di più onde evitare querele da parte della barricadera giornalista).

Caduto (almeno per il momento) Matteo Salvini in disgrazia, Simona Arrigoni se ne torna dunque in soffitta e la solerte De Santis ripristina la rubrica della sua vecchia amica Setta, rubrica che si trasforma tuttavia in una piccola lezione di economia domestica di otto minuti scarsi. Come annunciato infatti ieri nella prima riunione plenaria di UnoMattina presieduta dal vicario di Rai 1 Milo Infante, la Setta andrà in onda per meno di dieci minuti dopo il Tg1 delle 10 parlando di consumi, riciclo e risparmio per casalinghe. Rubrica registrata e annunciata non casualmente ieri mattina dopo che Monica aveva firmato il contratto di esclusiva - sotto l'ala protettrice dell'agente Alessandro Lo Cascio - che prevede appunto la conduzione di una rubrica quotidiana alll'interno di UnoMattina e la Co-conduzione con Tiberio Timperi di UnoMattina in Famiglia nel weekend.

E dopo la piccola striscia della Setta cosa andrà in onda? Terminati gli otto minuti affidati alla giornalista, la palla torna ai due conduttori Roberto Poletti (l'unico nuovo arrivo che fa ascolti) e Valentina Bisti che si occuperanno di medicina a cura di Romano Ciriaci. A garantire lo standing super partes ci pensano - e si è visto bene dal tono misurato e professionale della riunione di ieri nella stanza 186 della palazzina B di Saxa Rubra - l'ottimo Milo Infante vicedirettore vicario leghista molto stimato da tutto l'arco costituzionale e l'influente capo autore Marco Ventura che ha appena firmato una esclusiva per Rai 1 anche come portavoce del presidente Marcello Foa.

Infante e Ventura, da oculati funzionari quali sono, hanno messo le mani avanti: ci s'impegni per fare servizio pubblico con la mezz'ora in più cercando di "far volare" (termine usato testualmente) gli ascolti ma se lo share non fosse adeguato, le rubriche verrebbero azzerate per non danneggiare l'intero daytime (complice il considdetto effetto cascata). È vero che l'ad Salini tenterà di riposizionare i programmi, ma appare difficile che possa cassare conduttori e rubriche prima della partenza del 9 settembre con i contratti ormai già firmati. Si tratterebbe,  fanno notare al settimo piano di Viale Mazzini, di una censura preventiva di cui l'ad non vuol certo rendersi protagonista data la sua propensione a mantenersi autonomo - almeno finora - dai giochi politici dei partiti.

Altro discorso riguarda Buongiorno Benessere, nell'ambito del quale si vociferava che Casimiro Lieto avesse azzerato la squadra cambiandola radicalmente annientando così il team precedente di Vira Carbone. Si diceva anche che la Carbone partecipasse in segreto alle riunioni di due squadre parallele... La conduttrice ha chiarito invece ad Affari che in realtà di squadra ve n'è una soltanto e che Casimiro Lieto, ammesso che il suo contratto sia confermato, è presente all'interno del programma già da due anni. Non c'è alcuna novità, insomma, malgrado le indiscrezioni sui giornali. "La squadra di Buongiorno Benessere", dichiara la garbata Vira, "è sempre la stessa che ha avuto successo finora, senza variazioni al suo interno. Non esistono seconde squadre, ma solo una, la solita di sempre". 

Quanto al buon Lieto - dal canto suo - è senz'altro fuori dalla Vita in Diretta, che sarà condotto dall'ex mezzobusto del Tg1 Alberto Matano (quota Vincenzo Spadafora, che si appresta a diventare l'ancor più potente sottosegretario grillino alla Presidenza del Consiglio nel nuovo governo giallo-rosso) e dalla autoproclamatasi sovranista Lorella Cuccarini, una delle artiste salviniane doc che si è spesa apertamente pro "Matteo" scatenando le ire della sua base gay dem e della nemica Heather Parisi. Dichiarazioni che, con le difficoltà attuali di Salvini, potrebbero essere state un filino troppo precipitose.

Insomma, cosa succederà lunedì 2 settembre? Una cosa è certa: i simboli del sovranismo rischiano grosso ma l'accorto Salini non è così sprovveduto da agire drasticamente anzitempo. Piuttosto, aspettiamoci draconiane chiusure anticipate di programmi se gli ascolti non saranno in linea con le aspettative di rete. E che Dio gliela mandi buona: la stagione estiva - a parte Reazione a Catena e Techetechetè - è stata un mezzo flop e la prossima stagione sembra non promettere molto bene. Come nel Trono di Spade, serie cult ma assai meno avvincente della telenovela con protagonista la Rai, a Viale Mazzini l'inverno sta arrivando e si preannuncia alquanto rigido e spietato.