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Rai, Orfeo a Repubblica apre la guerra per il Tg3, il patto Conte-Meloni e le incognite

di Redazione Mediatech

John Elkann sacrifica il direttore, chiama l'uomo della Rai e inizia a sfilarsi dall’editoria

Nomine Rai, cambia tutto per il Tg3 dopo il passaggio di Orfeo a La Repubblica

Grandi mosse ieri tra le poltrone dell'editoria. La Repubblica ha un nuovo direttore: Mario Orfeo. L'ex Tg3 prende il posto di Maurizio Molinari, che resta al quotidiano come editorialista e inviato. La decisione era prevista a Repubblica, dove da tempo Maurizio Molinari non riusciva più e tenere i fili tra redazione e proprietà, mentre è stato un fulmine a ciel sereno a viale Mazzini, dove però qualcuno sussurra - riporta Il Fatto Quotidiano - che "Mario Orfeo ha lasciato il Tg3 prima che lo mandassero via". Intanto John Elkann comincia a sfilarsi dall'editoria e lascia la presidenza di Gedi, di cui rimane azionista attraverso Exor.

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Al suo posto arriva il fedelissimo Maurizio Scanavino, che lascia il posto di amministratore delegato a Gabriele Comuzzo. L'uscita di Orfeo dal Tg3 - prosegue Il Fatto - ridà fiato a chi vede quella poltrona già prenotata dai 5 Stelle, con Senio Bonini o Giuseppe Carboni, in cambio del via libera del partito di Conte in Vigilanza su Simona Agnes, visto anche l’Aventino scelto dal Pd. Ma ieri da fonti pentastellate si ribadiva che "il Movimento non parteciperà alla votazione". Votazione che non è ancora calendarizzata: l’ufficio di presidenza della Vigilanza si riunirà martedì per decidere la data. Intanto il Cdr del Tg3 chiede che "la testata non venga svenduta come merce di scambio".