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Rai, resa dei conti in Vigilanza sul caso Scurati e lo sciopero "flop"
Nervi tesi in vista dell'audizione di stasera. Rischiano il direttore degli Approfondimenti Corsini e la conduttrice Bortone
Rai, scontro totale Usigrai-Unirai. Audizione di fuoco in Vigilanza
Continua la guerra all'interno della Rai dopo lo sciopero indetto dall'Usigrai e boicottato dal neo sindacato considerato vicino al governo Meloni dell'Unirai. La battaglia è anche sui numeri in merito alla mobilitazione dei giornalisti contro la "censura" che si è rivelata poi un flop. Perché malgrado l’elevata adesione, - riporta Il Corriere della Sera - non ha impedito a due tg su tre di andare in onda, spaccando le redazioni. In un clima di polemiche e sospetti, ieri sono stati fatti circolare numeri diversi da quelli forniti da Usigrai. Numeri che sembrerebbero di fonte UniRai. E se per Usigrai lo sciopero avrebbe coinvolto il 75,5% dei lavoratori, con punte dell’83% nei TgR, il "controdato" fissa l’asticella a un risicato 56%.
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Ma non sarà una passeggiata anche l’audizione di stasera in commissione di Vigilanza per i vertici della Rai. L’appuntamento, che la presidente Barbara Floridia aveva fissato in tempi non sospetti, cade - prosegue Il Corriere - dopo il clamore sollevato dal caso Scurati, del quale non è stata finora fornita alcuna spiegazione. E subito dopo lo sciopero di Usigrai, "boicottato" da UniRai. Se una cosa è certa — l’amministratore delegato Roberto Sergio non eviterà le questioni — è difficile prevedere se e come chiuderà le due difficili vertenze. Nella prima a rischiare è Paolo Corsini, il direttore degli Approfondimenti che, come minimo, ha maneggiato maldestramente la messa in onda del monologo di Antonio Scurati, previsto il 25 aprile a Che sarà. Ma anche sulla conduttrice Serena Bortone che ha denunciato la "censura" sui social pende il giudizio dell’azienda.