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Rai, scandalo Prix Italia, Anzaldi: "In base a che criteri scelta la Bruchi?"

Marco Zonetti

Il Segretario della Vigilanza: "Offensive risposte della Rai sulla nomina di Annalisa Bruchi. Imperativo rivelare com'è avvenuta la selezione"

A Viale Mazzini, gli scandali rincorrono gli scandali. Centinaia di qualificatissimi e meritevoli giornalisti interni alla Rai, come già segnalato varie volte da affaritaliani, sono sul piede di guerra per essersi visti scavalcati dall'esterna Annalisa Bruchi, attualmente alla guida della trasmissione Povera Patria in onda su Rai2, quale segretario generale del Prix Italia. La Bruchi, nominata dal Presidente Rai Marcello Foa, gli sarebbe stata segnalata dal braccio destro Marco Ventura, che lavora anche come capo autore di UnoMattina

Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva, ha presentato diverse interrogazioni sul tema, prendendosi a cuore la causa dei giornalisti interni all'Azienda del Servizio Pubblico, ma le risposte ricevute da chi di dovere sono risultate piuttosto deludenti.

Il Deputato scrive in una lettera al Presidente della Commissione di Vigilanza Alberto Barachini: “La risposta della Rai alle interrogazioni che, insieme ad altri colleghi, abbiamo presentato in merito alla nomina della giornalista esterna Annalisa Bruchi a nuovo segretario generale del Prix Italia, è davvero offensiva. Di fronte a dubbi e domande ben precise, la Rai dà elementi vaghi, aleatori, prendendo ancora una volta in giro la commissione parlamentare preposta alla vigilanza sul servizio pubblico”.

“In particolare" prosegue l'On. Anzaldi, "alla domanda se sia stato effettuato o meno il Job Posting, la Rai afferma che per la scelta è stata eseguita una ‘valutazione selettiva interna’. Non si capisce cosa sia questa ‘valutazione selettiva interna’, visto che non è codificata dai regolamenti aziendali e che, pur essendo definita ‘interna’, ha finito per scegliere una risorsa esterna all’azienda. Stando alle dichiarazioni ufficiali sia del sindacato interno Usigrai, sia di due consiglieri di amministrazione Rai (Rita Borioni e Riccardo Laganà), in azienda non sarebbe stata data alcuna informazione di questa procedura selettiva. Non risultano avvisi di apertura della procedura di Job Posting, prevista per le selezioni all’interno dell’azienda, né si ha notizia di come sia avvenuta questa selezione".

Il Segretario della Vigilanza Rai precisa: "Si tratterebbe, quindi, di una procedura non trasparente. Alla luce della elusiva risposta della Rai alle nostre interrogazioni, le chiedo di provare a farsi dare quelle risposte che, con gli strumenti parlamentari previsti, non siamo riusciti ad ottenere. Le chiedo, quindi, di fare richiesta alla Rai di ricevere gli elementi di questa presunta selezione per il Prix Italia, per conoscere come sia stata effettuata, quali e quanti curricula siano stati valutati, in base a quali criteri sia stata scelta la giornalista Bruchi (esterna all’azienda, a fronte di 1.700 giornalisti interni), chi abbia effettuato la scelta, se sia stata costituita una commissione, quanto tempo sia durata la procedura di selezione, che tipo di ‘esperienza internazionale’ fosse richiesta e in base a quali criteri sia stata ravvisata proprio nella giornalista Bruchi, come afferma la Rai nella risposta alle nostre interrogazioni. Speriamo di riuscire così a fare luce su questa vicenda davvero paradossale che rischia di essere l’ennesimo spreco con i soldi dei cittadini”.

Il mistero Bruchi continua e s'infittisce sempre di più. Annalisa Bruchi, intanto, continua imperterrita a presentare ogni lunedì in seconda serata su Rai2 Povera Patria con ascolti non esattamente entusiasmanti. Primo caso di dirigente Rai contemporaneamente alle redini di una trasmissione televisiva, anomalia che determina un precedente assai pericoloso per Viale Mazzini e che si spera venga risolta al più presto con una scelta drastica da parte della giornalista.