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MediaTech
Rcs, editori vs investitori. E Rotelli fa il democristiano

Il dado è tratto. Alle 17.30 è scaduto il tempo limite per aderire alle offerte che si stanno contendendo il controllo di Rcs. Da una parte Urbano Cairo, dall'altra Andrea Bonomi e i soci storici del Corriere. Fino all'ultimo momento sono continuate le schermaglie.

I numeri - Secondo l'ultimo dato noto, l'Ops di Cairo ha toccato il 22%. Mancano 13 punti (più un'azione) per superare la soglia oltre la quale l'offerta sarà valida. Bonomi ha invece già superato il suo limite minimo (il 30%). Partendo però da un pacchetto iniziale più corposo. Tradotto: il vantaggio c'è, ma i giochi non sono chiusi, perché Cairo (che, sommando le proprie azioni con quelle di Intesa partiva dall'8,9%) ha raccolto più di Bonomi.

Editori vs Investitori - Dopo i messaggi pubblicitari e gli appelli ala Consob, la contrapposizione si è espressa sui programma, con le interviste dei due contendenti a La Repubblica. Cairo ha parlato per quello che è: un editore. Bonomi ha parlato per quello che è: in vestitore.

“Il mio stile – afferma Cairo - è di scegliere i direttori o i conduttori e dargli fiducia, non voglio interferire con la fattura di giornali o programmi”. Cairo dice di voler “tagliare i costi”, “aumentare i ricavi” e “fare sviluppo”. I lettori vogliono “giornali di maggiore qualità e pagarli di meno. La carta può recuperare lettori”. Tra i brand da rivitalizzare ci sono il Giro d'Italia (via Gazzetta) e Sette (“Può diventare un magazine di tendenza”).

Per Bonomi, invece, “meglio essere investitori di lungo periodo che editori che promettono guadagni nel breve”. “Rcs ha bisogno di una governance che funzioni, di stabilità finanziaria, di risorse significative e di efficienza nei costi e soprattutto deve concentrarsi sui suoi marchi che sono molto forti. Ciò che assolutamente non serve a Rcs è aumentare la propria esposizione ai segmenti più deboli dei periodici e della tv”. Cioè, tra gli altri, proprio Sette.

La mossa dei Rotelli - Nel dubbio, la famiglia Rotelli dà un colpo al cerchio e uno alla botte. La quota del 3,48% del capitale di Rcs che detiene sarebbe stata divisa e conferita in parti uguali all’Opas di Urbano Cairo e all’Opa di International media holding.

Lunedì il giorno decisivo - Lunedì 18 al mattino, entro le 7.59,sono attesi i risultati. Tre giorni dopo, il 21 luglio entro le 7.59, arriveranno le decisioni dei due offerenti sulle condizioni sospensive, sancendo definitivamente il vincitore.   

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