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Report, eredità Agnelli: carta segreta. La doppia firma di Marella e il tesoro
La donna non poteva essere sia a Ginevra che a Torino contemporaneamente. Uno dei due testamenti non è valido. Ombre sulla società "Dicembre", trema John Elkann
Report, Marella e il 19 maggio 2004: la data che stravolge tutto
Sulla complicata e intricata vicenda dell'eredità Agnelli, spuntano fatti inediti che rischiano di stravolgere gli equilibri di famiglia dopo la morte dell'Avvocato e la nascita dell'impero di John Elkann. La trasmissione Report di Rai Tre - si legge sul Fatto Quotidiano - questa sera mostrerà la documentazione depositata alla Camera di Commercio di Torino rivelando fatti finora mai rivelati. E, attraverso l’aiuto di consulenti, ne ha messo in fila tutte le anomalie. Oggi il capitale sociale è diviso tra i fratelli Elkann: John possiede il 60%, il restante 40% è ripartito in parti uguali tra Lapo e Ginevra: hanno la piena proprietà delle quote dal 23 febbraio 2019, giorno della morte della nonna Marella Caracciolo, vedova dell ’Avvocato. In realtà, già nel 2004, la signora aveva venduto ai nipoti la nuda proprietà del 41,29%, mantenendo l’usufrutto. Secondo una scrittura privata del 19 maggio di quell'anno, presentata alla Camera di Commercio di Torino solo il primo luglio 2021, Marella aveva ceduto l’1,29% delle sue quote a John per 2,5 milioni di euro, e il 20% a testa a Lapo e Ginevra per 39,2 milioni ciascuno.
Ma il 19 maggio 2004 - prosegue il Fatto - dove si trovavano Marella Caracciolo e i 3 fratelli Elkann? Potevano essere davvero a Ginevra, per firmare la cessione? Secondo Andrea Galli, l’investigatore incaricato da Margherita di indagare sulla residenza svizzera della madre, l’anziana donna "non poteva che trovarsi a Torino. La signora, il 21 maggio, partirà poi da lì per Marrakech". Report ha rintracciato un ulteriore documento, sempre datato 19 maggio 2004, che riguarda la modifica dell’oggetto sociale della Dicembre. Anche questo è privo dell’indicazione sul luogo in cui è stato redatto. Ma in calce, oltre alle firme di Marella Caracciolo e dei tre Elkann, ci sono quelle di Gianluigi Gabetti, consigliere di Gianni Agnelli, dell'avvocato Franzo Grande Stevens e della figlia Cristina oltre che di Cesare Ferrero, commercialista della famiglia. È possibile che si siano spostati tutti a Ginevra per redigere la modifica? O erano tutti a Torino? Da questo cavillo dipendono i 25mld dell'impero Exor.