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Report, il giorno della verità Renzi-007. Insegnante e padre malato in diretta

I renziani accusano il programma di aver pagato una fonte 45 mila euro per screditare il leader di Italia Viva. Ma la fattura non si trova

Report, il giorno della verità Renzi-007. Insegnate e padre malato in diretta

Il caso Renzi, registrato in un autogrill nei pressi di Roma, a colloquio con un dirigente dei Servizi Segreti, Marco Mancini, proprio nel periodo in cui il leader di Italia Viva faceva pressioni su Conte affinchè cedesse la delega, non smette di far discutere. La trasmissione di Rai Tre Report che ha fatto lo scoop, rilancia con nuovi elementi. Nella puntata di questa sera, infatti, interverranno sia l'insegnante autrice del filmato che il padre, anche lui all'autogrill con lei a causa di problemi medici. L’anziano signore - si legge sul Fatto Quotidiano - spiegherà che soffre “di una patologia che lo obbliga ad assumere dei farmaci abbastanza potenti per una leucemia mieloidecronica. "Questi farmaci producono questi effetti (...) attacchi ripetuti per cui sono stato costretto a entrare e uscire dal bagno diverse volte...”. E questo per giustificare che la figlia, insegnante, si sia trattenuta nel parcheggio dell ’autogrill di Fiano Romano durante i circa 40 minuti del colloquio tra Matteo Renzi e Mancini, abbia scattato alcune foto.

Report - prosegue il Fatto - prova a ricostruire il dossier che gira da tre mesi e ora è finito in un’interrogazione del renziano Luciano Nobili contro la trasmissione di Sigfrido Ranucci, annunciata dallo stesso Renzi mentre spiegava di Mancini. Parla di una fattura da 45mila euro che la Rai avrebbe pagato a una società lussemburghese in relazione a un imprecisato aiuto che un ex manager di Finmeccanica, Francesco Maria Tuccillo, avrebbe dato a Report per il servizio di novembre 2020 su Alitalia e Piaggio Aerospace, che coinvolgeva Renzi. La fattura non si trova, Nobili non ce l’ha e a Report dice “non avete solo voi quelle informazioni, ce le abbiamo anche noi le informazioni”, accenna a “fonti giornalistiche stanche del fatto che la Rai ricorra a professionalità esterne”, a “dipendenti Rai”.