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Repubblica: via Carlo Verdelli. Lui ad Affaritaliani.it: "Non so il motivo"
Foto: LaPresse
"Non rilascio dichiarazioni, grazie". Risponde così alla telefonata di Affaritaliani.it l'ormai ex direttore di Repubblica Carlo Verdelli. Alla domanda se confermasse l'addio al quotidiano del gruppo Gedi, Verdelli risponde con un laconico: "Ci sono le agenzie...". Il motivo della risoluzione del contratto da parte dell'editore? "Non saprei". Quindi non sa il perché di questa decisione? "No, arrivederci".

Il cda del Gruppo Editoriale Gedi ha nominato Maurizio Molinari direttore di Repubblica in sostituzione di Carlo Verdelli. Lo ha comunicato una nota della società diffusa al termine del board, che si è riunito a seguito del perfezionamento della vendita delle azioni di Cir da parte di Exor.

Il cda ha nominato John Elkann presidente e ha conferito a Maurizio Scanavino la carica di amministratore delegato e direttore generale. I consiglieri Laura Cioli, Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini e Monica Mondardini si sono dimessi dalla carica di consiglieri di Gedi. Il Consiglio ha cooptato quali nuovi consiglieri Turi Munthe, Maurizio Scanavino, Pietro Supino e Enrico Vellano. Maurizio Molinari è stato inoltre nominato direttore editoriale del Gruppo Gedi: in questo nuovo ruolo, Molinari avrà il compito di valorizzare la forza giornalistica, i prodotti editoriali e i contenuti intellettuali del gruppo anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi e multimediali.

Il cda ha espresso a Verdelli "gratitudine per il lavoro svolto nel corso dell’ultimo anno e piena solidarietà per le intimidazioni che sono state rivolte contro la sua persona".

Il consiglio ha approvato anche altre nomine: Massimo Giannini assumerà l’incarico di direttore de La Stampa e di Gedi News Network (il network dei giornali locali del Gruppo Gedi) che dovrà ratificare la nomina; Pasquale di Molfetta (Linus) sarà il direttore editoriale del polo radiofonico del Gruppo, che riunisce tutte le radio di Gedi, e Mattia Feltri assumerà la direzione dell’Huffington Post, continuando a firmare il Buongiorno de La Stampa.

Il presidente John Elkann ha commentato: “Le decisioni che abbiamo preso oggi definiscono le basi di un’organizzazione chiara e coesa, premessa indispensabile per raggiungere i traguardi ambiziosi che ci siamo dati. Ci aspetta un percorso impegnativo e straordinario: con coraggio e con senso di responsabilità, abbiamo scelto di abbracciare l’innovazione e la trasformazione digitale per scrivere insieme il futuro del giornalismo e dell’intrattenimento di qualità. I principi che sono all'origine del nostro gruppo non cambieranno: continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un'informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento. I valori di sempre insieme a nuove idee saranno la nostra forza, oltre che il punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in Gedi".

LA NOTA DEL CDR - Il direttore de La Repubblica Carlo Verdelli "ha comunicato al Cdr che stamattina la proprietà ha deciso di risolvere il suo rapporto con Repubblica". E' quanto si legge in una nota del cdr del quotidiano. "Non essendo possibile vedersi in assemblea per evidenti ragioni legate all'emergenza coronavirus, è convocata ad horas una riunione da remoto con tutti i fiduciari dei settori e delle redazioni locali", si aggiunge.

Cir: perfezionata cessione quota Gedi a Exor per 102,4 mln - Il gruppo Cir rende noto di aver perfezionato la cessione delle sue quote in Gedi, il gruppo editoriale che controlla L'Espresso a Giano Holding del gruppo Exor per un amontare complessivo di 102,4 milioni di euro. In partricolare, il pacchetto del 43,78% è stato venduto al prezzo di 0,46 euro per azione. A seguito del perfezionamento dell'operazione, Giano Holding promuoverà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni Gedi in circolazione non detenute al prezzo unitario fisso pari a 0,46 euro. Cir ha inoltre risolto consensualmente i patti parasociali relativi a Gedi, con Exor e Mercurio. Sempre oggi è stato inoltre stipulato un accordo di investimento tra Cir, Exor e Giano Holding che disciplina l'acquisto da parte di Cir, al completamento dell'offerta e al medesimo prezzo dell'Offerta, di una partecipazione in Giano Holding rappresentativa, in trasparenza, del 5% del capitale sociale emesso di Gedi. Al perfezionamento dell'ingresso di Cir in Giano Holding, entreranno inoltre in vigore il patto parasociale e l'accordo di put&call stipulati oggi con Exor. Il patto parasociale ha ad oggetto i reciproci rapporti quali soci di Giano Holding, e indirettamente di Gedi, nonché la disciplina della circolazione delle azioni di Giano Holding. L'accordo di put&call disciplina, invece, l'opzione di vendita di Cir, e la simmetrica opzione di acquisto di Exor, sulla partecipazione detenuta da Cir in Giano Holding; tali opzioni saranno esercitabili a partire dal terzo anno successivo all'ingresso di Cir nel capitale sociale di Giano Holding, salva l'ipotesi di risoluzione anticipata del patto parasociale, nonché al ricorrere di determinate altre circostanze.

 

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