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Roma, i compiti del nuovo prefetto Giannini: da Roma Termini agli sgomberi

Di Giuseppe Vatinno

La Capitale era rimasta senza prefetto dal 9 marzo scorso, ma il neo-eletto Giannini ha già le idee chiari su quali saranno i suoi obbiettivi

Questi fatti sono costati probabilmente il posto a Frattasi. Sia il sindaco Roberto Gualtieri che il questore Carmine Belfiore avevano chiesto a loro volta di fare presto la nomina del prefetto per guidare al meglio la Capitale d’Italia. Lamberto Giannini era fino a pochi giorni fa addirittura il capo della Polizia ed in effetti è vicenda insolita che tale alto burocrate poi torni a fare il semplice prefetto, sia pure di una città importante come Roma.

Giannini, oltre i problemi legati alla criminalità organizzata di cui abbiamo parlato, è richiesto di risolvere il problema della sicurezza intorno alla stazione Termini e la sua prima dichiarazione è stata proprio in tal senso, con un rafforzamento di Polizia e Carabinieri in piazza dei Cinquecento. Il nuovo prefetto ha anche annunciato la creazione di postazioni mobili, veri e propri “uffici” che permetteranno un controllo più capillare e dinamico delle aree a rischio.

L’organizzazione del Giubileo comporterà anche un grosso lavoro per quanto riguarda la regolarità degli appalti. Richiesto anche un attento controllo sulle infiltrazioni malavitose lungo il litorale con attenzione per il pontino, Anzio e Nettuno. Rimane anche il problema degli sgomberi - dopo la pasticciata gestione Raggi -, in primis quelli degli alloggi Ater che interessano molto a Giorgia Meloni.