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Sanremo, confessioni di un discografico pentito: "50 mila euro per cantare"
E dopo il flop dell’Ariston rinasce la canzone di protesta
LE CANZONI COME SCARPE
“Oggi i ragazzi vanno sul web, si informano, e allora mi chiamano. Io arrangio i loro brani giovani.. Non è più come una volta: se tu compri una Ferrari, guarda dopo c’è da pagare la benzina e l’assicurazione. Uno crede che basti un pezzo per fare soldi… è più facile vincere all’Enalotto che sfondare con un brano singolo.… Tu giovane artista devi avere alle tue spalle almeno dieci brani orchestrati, e devi essere un personaggio, allora le etichette hanno la possibilità di metterti sugli stores digitali, io ne ho 250 stores in tutto il mondo, ma non è ancora sufficiente per sfondare. Devi fare un investimento, una promozione sul web, comprare i pacchetti su you tube , su Tik Tok, i pacchetti promozionali, c’è un algoritmo che ti fa conoscere nei video altrui…. Se io vendo le scarpe devo scegliere una vetrina . Ma poi devo far sapere quale vetrina. Compri un pacchetto e compari. Oggi fare l’artista è come aprire un negozio di scarpe e tirar su la saracinesca, A Sanremo non siamo negli Usa, là ci sono tante major che investono, là esiste ancora il produttore, se hai talento sfondi,,... Qua in Italia…Se vuoi andare su una radio nazionale, devi pagare…c’è un budget, la radio è un servizio commerciale per far passare il tuo brano devi sborsare quattrini..
E incominciano ad esserci cifre un pò pesantine per fare promuovere il tuo brano. C chi si occupa dei costumi, il parrucchiere, il video, lo stilist che ti veste, chi ti disegna il tuo personaggio, l’arrangiatore…L’ufficio stampa…più vai avanti, più ti costa”.
I TALENT E LE MAJOR
“E poi c’è un altro canale. I talent, che servono solo per pagare lo stipendio al personale televisivo.
Non servono a niente, il talent serve solo per far tirare la fine del mese al cosidetto giudice .I ragazzi vanno al massacro, nessuno li può giudicare, è solo il pubblico che decide se diventerai qualcuno”.
E allora non restano che le major?
“Per gli illusi. Ma non ti prendono nemmeno in considerazione se prima non hai un tuo seguito sui social, se non hai migliaia di visualizzazioni e centomila followers. Un giorno sono andato da un discografico di una major,la prima cosa che mi ha chiesto è stata; in quanti ti seguono?
Ho risposto: guarda, veramente sono venuto da solo…
E poi le visualizzazioni si comprano, non sono reali. Le major vogliono vedere se sei un personaggio, un qualcuno affermato , un influencer. O sei un mostro di artista che mentre canti voli e ti spuntano le ali, oppure…..
Così prima devi andare in banca e devi fare un mutuo per diventare un personaggio e fare un tuo progetto discografico. Se no non vai da nessuna parte Devi essere tu a crearti il tuo pubblico sui social e andare con la pappa pronta dal discografico. Gli unici che comprano a scatola chiusa un demergente sono le piccole case discografiche artigianali”
E come si guadagna?
“Facendo poi spettacoli dal vivo, cominciando dai locali di provincia. E qui che le major devono pescare, nella gavetta. I manager americani o inglesi pescano nei progetti dei cavallini-personaggi, li provano, li lanciano.
Qui invece bisogna pagare. Sanremo è un grande business, chi ha una possibilità economica arriva sul palco, Ma arrivare sul palco di Sanremo… bé, c’è mezzo il mare, anzi l’oceano, per i tanti inghippi. Non ti bastano 50 mila euro, l’emergente deve avere uno sponsor dietro, Ma oltre ai soldi, devi avere la stoffa, E io non la vedo”.
E il televoto?
“Da addetto ai lavori non ci ho ma si creduto. Una volta si diceva che stampavano il disco con la canzone vincitrice due giorni prima della finale…. La cosa è un pò sinistra. Se vi vuole un budget lo dicano… Non le stronzate tipo: realizza il tuo sogno, manda il provino. Una volta sono stato, era il ’14 , a Roma, avevo presentato 5 artisti, ed erano stati accettati dalla giuria: poi mi dicono : ahnoi ci siamo sbagliati…ma come, la commissione aveva votato sì… tra varie tarantelle poi… me ne sono tornato a Bergamo scornato...le major non hanno coraggio. Sanremo è una pagliacciata. La gente guarda Sanremo per ridere, non per interesse musicale..E’ pietoso. Le solite mafiette e i soliti spaghetti e l’amico dell’amico . Non illudetevi, ragazzi ”
Un consiglio per i dreamers di Sanremo?
“Prendi la squadra dell’Atalanta, guarda come sono assetati sempre di giocare i calciatori . Un cantante deve essere come loro, sempre pronto".
Paloschi pesca da Facebook la pagina di Ombra, apre il video di “Soldati del rock” dell’anonimo collega padano.Una manciata di visualizzazioni, pochine. Un samizdat in musica.
“Un bellissimo pezzo di protesta” commenta, soddisfatto. Come per dire: Ombra non ha pagato. Le views.