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La crisi manda in agitazione la redazione del Giornale e del Secolo XIX
Il periodo di crisi internazionale, iniziato con la pandemia, ha portato a drastici tagli all'interno delle redazioni, portando molto malcontento
Lo scenario, per ora, non è dei più rassicuranti. “Al termine degli ultimi ammortizzatori sociali finiti solo poche settimane fa, l’azienda ha riferito di dovere presentare al Cdr inderogabilmente prima di agosto un “piano di riorganizzazione condiviso e non traumatico finalizzato a nuovi risparmi. Il Cdr, che ha già chiesto all’azienda di visionare nella sua completezza l’elaborato, esprime sorpresa e stupore per questo repentino e inaspettato cambio di programma da parte dell’azienda e ribadisce con fermezza la necessità di un piano industriale e un piano editoriale dai quali dovrà partire un confronto con il Cdr al quale è demandata la tutela dei diritti morali e materiali derivanti ai giornalisti dal contratto e dalle norme di legge”.
E dunque: “Incertezza e mancanza di chiarezza per il futuro su quelle che sono le intenzioni dell’azienda nei confronti di un giornale che, da oltre 130 anni, è la voce di Genova e della Liguria sono le principali motivazioni che preoccupano la redazione del Decimonono, che ormai dal 2013 deve fare i conti con ammortizzatori sociali e pesanti sacrifici economici”.
Le richieste dei giornalisti del Secolo XIX sono chiare: “Per questo motivo, dopo che martedì scorso è stato annullato un incontro chiesto urgentemente dall’azienda al Cdr poche ore prima dalla data di convocazione, riteniamo necessario che venga presentato una volta per tutte un serio piano industriale in forma scritta da parte dell’azienda accompagnato da un piano editoriale, sempre in forma scritta a firma della direzione, che manca a Il Secolo XIX ormai da dieci anni”.