Stracult Rai2: dal neorealismo al trash
Stracult e gli zombie dei liquami
Stracult Live Show è un programma di Rai2 ideato da Marco Giusti nel lontano 2000 (con il titolo di Stracult) che mostra spezzoni e scene tratte da film definiti, appunto, “di culto”.
In questo modo si è ripercorsa negli anni la storia del cinema italiano e non (Stracult - International), offrendo una possibilità di sintesi dell’immaginario cinematografico per chi i film non aveva avuto voglia o tempo di vedere.
Una sorta quindi di “enciclopedia visiva” che ha avuto ed ha un suo valore documentaristico e di meritoria opera di divulgazione.
Nell’edizione 2018, oltre a Giusti, sono in studio Andrea Delogu e Fabrizio Biggio più altri ospiti.
Set coloratissimo e casino creativo che può ricordare le allegre brigate di Renzo Arbore.
Dunque, in definitiva un bel clima.
Tuttavia, l’altra sera, c’è stata una evidente caduta di stile dopo la commemorazione “alta” di Bernardo Bertolucci ed in presenza di Valerio Mastrandea: sono stati trasmessi spezzoni di un film trash giapponese del 2011, “Zombie Ass”, di tal Noboru Iguchi presentato e commentato da G-Max al secolo Massimo Rosa, dei Flaminio Maphia.
I protagonisti sono appunto degli zombie che vivono in una toilette campestre.
Una ragazza giapponese, l’ ”eroina” del film, dopo aver mangiato del pesce crudo avariato si apparta per fare i suoi impellenti bisogni, ma viene aggredita dai mostri che escono dai liquami e la donzella non trova di meglio che combatterli (occorre dire con risultati mirabolanti) a colpi di peti e flatulenze.
Grandi risate sguaiate di G-Max, tranne le donne in studio giustamente perplesse ed imbarazzate con Giusti che si barcamena come può.
Ma la domanda è: perché cadere in queste gratuite volgarità? Va bene anche un po’ di trash, non siamo certo bacchettoni, ma un limite ci deve essere.
C’era proprio bisogno di condire la puntata che sviluppa il tema del neorealismo con questa “perla” giapponese?
Un programma come questo è fatto da un delicatissimo equilibrio di serietà e irriverenza, basta un nonnulla per farlo deragliare.
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