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The Apprentice, il film sul Donald Trump al Festival di Cannes 2024
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The Apprentice, il film sul Donald Trump al Festival di Cannes 2024

Al Festival di Cannes, che entra nella seconda e ultima settimana, è il momento della politica: arriva infatti l'attesissimo film su Donald Trump, uno dei 22 lungometraggi in corsa per la Palma d'Oro. Finora qualcuno scommette sul musical 'Emilia Perez' del regista francese Jacques Audiard; ma ancora non si sono visti 11 dei 22 film in concorso e domani è la volta di Paolo Sorrentino, che raccontera' la sua Napoli in 'Parthenope'.  

In queste ore arrivano due voci interessanti. La giuria, presieduta da Greta Gerwig, scopre 'The Apprentice', biopic sull'ex presidente Usa, a sei mesi dalle elezioni presidenziali americane, in cui il magnate ci riprova. Il film racconta gli anni iniziali del tycoon, gli anni in cui era imprenditore immobiliare e il suo rapporto con il suo confidente e mentore politico, l'avvocato Roy Cohn, un uomo che è stato strettamente associato al maccartismo e alla mafia di New York. Nel ruolo dell'ex presidente degli Stati Uniti, e attuale candidato alla presidenza, Sebastian Stan ('Captain America'); in quello dell'avvocato, Jeremy Strong ('Succession'). Il film è diretto dal danese-iraniano, Ali Abbasi, che muove i primi passi a Hollywood dopo alcuni film che hanno attirato l'attenzione sulla Croisette ('Border' e 'Mashhad Nights'). Cronenberg e il suo film più personale.

Festival Cannes 2024, Cronenberg presenta 'The Shrouds'

David Cronenberg - regista di molti classici del body-horror come 'La mosca', 'Crash' e 'Videodromè - torna invece al festival sulla Costa Azzurra con 'The Shrouds'. Presentato come il suo film più personale, racconta la storia di un uomo d'affari vedovo (Vincent Cassell) che inventa una macchina per monitorare i morti nelle loro tombe. È stato in parte ispirato dalla morte nel 2017 della moglie di Cronenberg, la donna che gli era stata accanto per 42 anni. "Non penso davvero all'arte come terapia", ha raccontato il regista canadese a Variety. "Il dolore è per sempre, per quanto mi riguarda. Non se ne va. Si puo' prendere una certa distanza, ma non ho sperimentato alcuna catarsi facendo il film".  

Festival di Cannes 2024, 'Emilia Perez' in lizza per la Palma d'Oro

Comunque a una settimana dalla fine (la premiazione è sabato) i giochi -per il film che succederà a 'Anatomia di una caduta', di Justine Triet, premiato l'anno scorso- sono ancora aperti. è piaciuto 'Emilia Perez', che alcuni immaginano addirittura che potrebbe far guadagnare al suo regista Jacques Audiard una seconda Palma d'Oro dopo 'Deephan' (2015). Il musical è anche un genere che 'parla' a Greta Gerwig, che l'anno scorso ha sbancato i botteghini di tutto il mondo con 'Barbiè. "Una Palma d'Oro è già molto buona", ha scherzato il regista, conversando con i giornalisti; ma consegnare un premio all'attrice transgender Karla Sofìa Gascon, "sarebbe forte, sarebbe intelligente!".

L'attrice spagnola, che ha iniziato la sua transizione di genere all'età di 46 anni, è la rivelazione del film in cui interpreta il ruolo principale, quello di Emilia Perez e quello che era prima, un narcotrafficante di nome Manitas. Delusione per il testamento di Coppola Tra gli altri film elogiati dalla critica ci sono 'Caught by the Tides', del regista cinese Jia Zhang-Ke, e "Kinds of Kindness", l'ultimo film con Emma Stone di Yorgos Lanthimos, il regista greco molto amato a Hollywood ("Poor Creatures"). Il giudizio sul film non è unanime ma la performance dell'attore Jesse Plemons ha impressionato. 'Megalopolis', il progetto faraonico e testamentario di Francis Ford Coppola, ha invece deluso molti anche se alcuni critici americani vogliono salvare il film. A conti fatti però l'idea, per lui, di una terza Palma d'Oro, cosa mai successa prima, sembra al momento ipotetica. La giuria ha ancora 11 film da vedere prima della cerimonia di premiazione del 25 maggio.

Alcuni suscitano forte curiosità, come 'L'amour ouf', di Gilles Lellouche, con la coppia Adèle Exarchopoulos/Francois Civil, il nuovo film di Sorrentino e quello dell'iraniano Mohammad Rasoulof. Il film del regista iraniano, appena fuggito dall'Iran, è previsto per l'ultimo giorno di gara, venerdì. Grande voce del cinema iraniano, da anni nel mirino del regime dei mullah, il regista 51enne è stato recentemente condannato in appello a otto anni di carcere, cinque dei quali senza condizionale. 

Al termine di un viaggio che descrive come "estenuante e molto pericoloso", riuscì a trovare rifugio in Germania. "Le possibilità che possa essere presente a Cannes sono quindi maggiori", ha detto il suo addetto stampa all'AFP. Fuori dal Concorso, il 77 Festival di Cannes premierà lunedì lo Studio Ghibli e il maestro dell'animazione Hayao Miyazaki, che non parteciperà al viaggio e sarà rappresentato dal figlio Goro.   Emilia Perez, un musical su un narco boss che cambia sesso, è l'audace favorita finora, dopo che 11 delle 22 candidature per il primo premio Palma d'Oro sono state viste. Il festival, considerato il più importante evento dell'industria cinematografica, si conclude con la cerimonia di premiazione di sabato, con la regista di Barbie Greta Gerwig a capo della giuria.    






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