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VIDEOCITTA': Rutelli, politica intervenga contro il deep fake
Manzella, sul deep fake serve un intervento normativo
VIDEOCITTA': Rutelli, politica intervenga contro il deep fake
Francesco Rutelli, presidente di Anica e di Videocitta' fa sapere che contro il deep fake, "ci aspettiamo che il 9 dicembre, nell'incontro che avremo al Senato, si possa arrivare a definire, con i nostri interlocutori parlamentari e governativi, delle regole che ci permettano di segnalare come non autentici i video che si spacciano come reali e di poterli rimuovere quando si tratta non di satira, ma di falsificazione della realta'". Parole pronunciate a margine della conferenza "La minaccia del deep fake", organizzata da Videocitta' a Roma. "Per la prima volta in Italia si tiene un convegno sul deep fake, una tecnica con cui si supera San Tommaso ('se non vedo, non credo'), perche' non basta piu' vedere per poter credere", le parole di Rutelli. In ballo c'e' "la manipolazione delle immagini e delle identita' stesse delle persone". "Per questo occorre anche innalzare la consapevolezza dei cittadini, l'essere sia meno ingenui nel diffondere immagini di se' che possono essere usate in modo perverso o perfido, sia stare piu' attenti a cio' che vediamo, innalzando il livello della coscienza critica". Il festival Videocitta' "si e' occupato di tutte le realta' trasformative delle immagini in movimento, dal video-mapping alla realta' virtuale, dall'arte visuale agli youtuber come imprenditori di se stessi, coinvolgendo il grande pubblico. Ma vogliamo coinvolgerlo - ha spiegato - anche sulle implicazioni negative che le evoluzioni digitali possono avere, nella politica e nell'economia cosi' come nella nostra vita".
Manzella, sul deep fake serve un intervento normativo
Il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella, auspica "un intervento normativo sul deep fake", una tecnica "pericolosa" che tocca la politica, la societa', l'economia". Parole dette nel corso della conferenza "La minaccia del deep fake", organizzata da Videocitta' a Roma. "La politica, le istituzioni e i legislatori inseguono sempre la tecnologia. Ora a inseguire sono soprattutto gli Stati Uniti, dove il deep fake e' nato e dove si teme un'interferenza nelle elezioni presidenziali del 2020", ha spiegato Manzella. La Darpa, agenzia del Dipartimento della Difesa Usa, "sta sviluppando un programma che riconosce automaticamente i deep fake, e al Congresso c'e' una proposta di legge in materia". Anche in Italia occorre un intervento normativo, e "un nuovo modo di fare le regole", che si sviluppi anche attraverso "un confronto costante con gli operatori".
Polizia postale, deep fake puo' essere usato per tanti scopi criminali gravissimi
Il deep fake "puo' essere usato per tanti scopi criminali gravissimi, nel mondo politico ma anche finanziario", ha spiegato Nunzia Ciardi, direttrice del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, intervenendo alla conferenza "La minaccia del deep fake" organizzata a Roma da Videocitta'. Il deep fake è la tecnica che sfrutta l'intelligenza artificiale per sovrapporre il volto di una persona a un'altra ripresa in un video. "Le aziende negli ultimi anni sono preda di truffe informatiche sempre piu' sofisticate e in alcuni casi milionarie, portate avanti usando il social engineering, ad esempio con email che sembrano inviate dall'amministratore delegato dell'impresa", le parole di Nunzia Ciardi. "Con il deep fake, si potrebbe arrivare a simulare una videoconferenza dall'ad". Ad oggi il 96% del deep fake si concentra nel mondo del porno, ma i rischi di questa tecnica "non vanno sottovalutati", prosegue il capo della PolPost. "Siamo abituati a chattare con persone a cui attribuiamo l'immagine che vediamo in una foto, rischiando di incappare, ad esempio, in una truffa sentimentale. Attribuiamo credibilita' alle immagini che vediamo, mala tecnologia - rileva - riesce ingannare i nostri sensi, e il deep fake e' un'evoluzione che rende ancora piu' deflagrante questo impatto"