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Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei

Vincent  Bolloré, presidente e azionista di riferimento di Vivendi, metterà le mani su Telem Italia alla fine della prossima estate. Un affare che lo renderà un interlocutore del governo Renzi, ma anche di Silvio Berlusconi. In uno scenario che intreccia le storie di Vivendi, Mediaset, Telecom Italia. Di banda larga, telefonia e televisioni.

E' il percorso tracciato da Fiorina Capozzi nell'ebook "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei", edito da goWare. Perché è questo che il finanziere bretone, già noto per un posto nei cda si Mediobanca e Generali, vuole diventare. Secondo la giornalista, è evidente che il destino di Vivendi, società presieduta da Bolloré, quello della Mediaset di Silvio Berlusconi e quello di Telecom Italia sono destinati ad intrecciarsi con un impatto sullo sviluppo della banda larga e sul futuro dei media. In Italia e anche nel resto d’Europa. 

"Alla luce della storia del finanziere – scrive Fiorina Capozzi – non sarebbe una sorpresa vedere a breve Bolloré dire la sua sul nuovo modello di business che Telecom Italia dovrà adottare in vista di una convergenza fra il mondo delle telecomunicazioni e quello dei media. Magari ispirandosi a quanto accade Oltreoceano dove i colossi dei due settori stanno già riunendo sotto un solo cappello la produzione di contenuti e le infrastrutture di rete".

I pezzi che comporrebbero questo puzzle ci sono tutti. Silvio Berlusconi non ha certo la liquidità di Bolloré. E in un affare a due, si comprende chi avrebbe una posizione di maggiore potere. Berlusconi lo sa, a tal punto da definire Mediaset "un'ottima preda". Il figlio Pier Silvio, durante la recente presentazione di Premium, ha escluso un'alleanza con Rupert Murdoch ma non con una telco. Lo scorso aprile, un report di Mediobanca si spinge fino a ipotizzare che Mediaset possa essere oggetto del desiderio di Vivendi

E una volta ottenute quote sostanzione, non c'è da aspettarsi che un azionista silenzioso. Bolloré non lo è mai stato. "La tecnica di Bolloré è scientifica", scrive Fiorina Capozzi: "Identifica la preda, entra nel capitale, conquista un posto nel consiglio di amministrazione e poi spinge perché la strategia del gruppo sia girata a suo favore". 

La partita per il consolidamento e la convergenza media e telecomunicazioni è appena iniziata. Bolloré si è piazzato in prima linea per giocarla al meglio.