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Wwworkers Camp 2020: le ricette anticrisi dei piccoli imprenditori

La scommessa del digitale per provare a ripensare il lavoro. Prodotti, soluzioni ed esperienze riletti grazie alla spinta dell’e-commerce, del delivery, delle app di servizi a valore aggiunto. C’è un’Italia fatta di storie di micro-imprenditorialità che ha continuato a dare il massimo, rispettando le restrizioni normative imposte dall’emergenza Coronavirus. E lo ha fatto ideando soluzioni innovative e ripensando il proprio business attraverso le leve del digitale, sfruttando un alleato oggi ancora più prezioso: internet.

La maratona con le ricette digitali

Così per aiutare il commercio di prossimità tre giovani innovatori hanno creato a Monteverde Daje Shop, un piccolo Amazon di quartiere ora esteso anche ad altre zone di Roma. Mentre dal suo Mulinum in pietra a San Floro in Calabria Stefano Caccavari ha risposto online alla domanda improvvisa di farina degli italiani inviando pacchi in tutta Italia senza spese di spedizione e con lievito madre in regalo. E a Torino il maestro gelatiere Alberto Marchetti ha mantenuto la relazione con la propria clientela lanciando il servizio di Videobottega. Mentre a Barile in provincia di Potenza Vigne Mastrodomenico ha organizzato degustazioni virtuali arrivate fino oltreoceano. «In questo anno segnato che riscrive abitudini e relazioni il digitale diventa un moltiplicatore di opportunità, non più un elemento accessorio. Un valore aggiunto nel fare impresa, centrale nella riorganizzazione della filiera, nella ridefinizione dei processi, nella riscrittura di narrazioni, nel ripensamento dei mercati. Anche perché nel nuovo tempo del distanziamento sociale gli smartphone diventano nuovi compagni di viaggio e di acquisto», spiega Giampaolo Colletti fondatore della job community dei lavoratori della rete Wwworkers.it.

Il programma del Wwworkers Camp

Trenta storie di eccellenza dell’Italia che lavora puntando sul digitale si racconteranno durante il Wwworkers Camp 2020 in live streaming venerdì 18 dicembre dalle ore 14 su Wwworkers.it, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube della community.

Ad aprire la maratona saranno: Antonio Palmieri (Intergruppo Parlamentare Innovazione), Giampaolo Colletti (giornalista e fondatore Wwworkers.it) e Antonio Perdichizzi (Ceo Tree). A seguire gli inspiring speech di Sonia Peronaci (imprenditrice digitale e fondatrice Soniaperonaci.it), Marco Carvelli (Head of New Business Edison), Daniele Lago (Ceo Lago), Riccardo Barberis (Amministratore Delegato ManpowerGroup Italia) e Luca Valotta (Ceo Virgin Active), intervallati dai barcamp con le storie di eccellenza dei piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, agricoltori che hanno scommesso sul digitale. Spazio poi al confronto con la politica e le piattaforme hi-tech. Moderati da Eleonora Chioda (capo-redattrice Millionaire) interverranno: Enza Bruno Bossio (Partito Democratico), Antonio Palmieri (Forza Italia), Luca Carabetta (MoVimento 5 Stelle), Alessandro Fusacchia (Misto), Federico Mollicone (Fratelli d'Italia), Federica Zanella (Lega), Luciano Nobili (Italia Viva), Ottavia Marotta (Head of Government Relations eBay), Diego Ciulli (Senior Public Policy Manager - Google) e Angelo Mazzetti (Head of Public Policy – Facebook). A questo link il programma completo.

La settima edizione del Camp, che ogni anno riunisce i lavoratori italiani della rete, è organizzata dalla communiti Wwworkers.it con l’Intergruppo Parlamentare Innovazione e il sostegno di Google, eBay, Facebook, Edison e ManpowerGroup.

#RestartItalia, la fotografia dell’Italia che lavora col digitale

Durante la maratona anche la presentazione della ricerca Restart Italia che ha interrogato piccole e medie aziende, professionisti, artigiani e agricoltori fotografando la risposta del sistema produttivo dei global microbrand al contesto emergenziale e critico. Lo tsunami abbattutosi sulle piccole imprese ha generato una pluralità di risposte all’emergenza: il 31% ha mantenuto soltanto alcune linee di produzione, il 16% ha riconvertito con uno specifico prodotto o servizio la propria filiera generando un cambio del modello di business. Ma a fronte di un 24% che non ha subito cambiamenti spicca un 27% che ha dovuto chiudere l’azienda, adeguandosi alle restrizioni normative.  Oltre il 70% degli imprenditori intervistati è concorde nel ritenere che innovazione e digitalizzazione sono gli ingredienti fondamentali che hanno permesso alla loro azienda di fronteggiare l’emergenza. Ciò che emerge è un cambio di utilizzo dei canali di comunicazione. E di riflesso di vendita. Così è stato per il 42% degli intervistati, con la scelta prevalente di abbracciare i social media (87%). A seguire l’e-commerce (39%), la relazione sulle chat di instant messagging WhatsApp, Telegram, Facebook Messenger (32%), la creazione di video su YouTube (16%) o di video in live streaming (32%). E in sparuti casi l’implementazione di progetti legati alla realtà virtuale (2%) o alla gamification (1%). I sentimenti prevalenti sono stati in modo analogo quelli di opportunità (33%) e disorientamento (27%). Ma nelle sfumature ci sono anche coraggio (14%), ansia (11%), paura (9%). Micro-imprese che dialogano con la comunità territoriale di riferimento, offrendo anche risposte: la maggioranza ha promosso azioni per sostenere e tranquillizzare i collaboratori (64%), oltre la metà ha intrapreso attività a favore della sua comunità (51%).