Alzheimer, più attenzione e meno anti-psicotici
Gli anziani con demenza hanno potuto cessare la terapia con anti-psicotici grazie all'assistenza di personale infermieristico formato appositamente
di Paola Serristori
All'inizio è stata ridotto il dosaggio, ma dopo sei mesi gli anziani con demenza hanno potuto cessare la terapia con anti-psicotici grazie all'assistenza di personale infermieristico formato per assicurare interventi mirati sulla persona. In Australia, The Halting Antipsychotic use in Long Term care (HALT) Project, in New South Wales, ha messo in campo un programma di cure alternativo alla prescrizione di anti-psicotici per gli anziani malati di demenza. Il campione di volontari era formato da 140 anziani residenti in 23 strutture di cura. Oltre il 60 per cento aveva ricevuto anti-psicotici dopo il ricovero nella struttura di cura a lungo termine. Tra loro, su 132 è stato ridotto il dosaggio e 121 hanno fatto a meno dei farmaci al termine dei sei mesi. Il 75% non ha più assunto anti-psicotici.
Nel 2008 U.S. Food and Drug Administration (FDA) ha diffuso un allarme sull'uso di anti-psicotici nella popolazione anziana, poiché offuscano l'orientamento spazio-temporale e causano sedazione, con conseguente rischio di cadute. Talvolta possono aver effetti mortali. Secondo i dati di American Society of Consultant Pharmacists, oltre la metà degli anziani che vivono in strutture assistite soffre di forme di demenza con agitazione, allucinazioni, ed altri sintomi psicotici. Alzheimer's Association ha avviato una campagna di sensibilizzazione per aumentare la qualità della vita dei malati di demenza nelle strutture di cura, in collaborazione con Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS), con l'obiettivo di ridurre del 30% l'uso di anti-psicotici entro il 2016.