SDA Bocconi, FIASO e Bayer: "Gestire le cronicità è la sfida del futuro"
L'Osservatorio Nazionale Cure Primarie ne ha parlato nel corso dell'evento “Organizzare e gestire la presa in carico della cronicità”
di Lorenzo Zacchetti
“Organizzare e gestire la presa in carico della cronicità”. Questo il titolo dell’evento svoltosi oggi presso l’Università Bocconi di Milano per presentare i risultati della ricerca triennale condotta dall’Osservatorio Nazionale Cure Primarie del Cergas di SDA Bocconi e FIASO in collaborazione con Bayer. L’indagine, realizzata su 13 aziende territoriali in 7 regioni italiane, ha fatto emergere dati utili e applicabili a livello nazionale per la presa in carico della cronicità, un tema di stringente attualità per via del progressivo invecchiamento della popolazione.
“Organizzazione” e “gestione” sono le parole chiave da cui partire per mettere in campo iniziative di prevenzione e medicina d’iniziativa e soprattutto per governarle organicamente nella gestione dei percorsi di cura e dell’esperienza del paziente tra ospedale e territorio.
Come spiegato ad affaritaliani.it da Patrizia Ponzi, Patient Access Head di Bayer, il progetto è partito tre anni fa per monitorare lo stato di fatto ed evidenziare le best practice nel trattamento di quattro patologie croniche principali: scompenso, diabete, fibrillazione atriale e BPCO.
“Abbiamo evidenziato l’esistenza di diversi casi virtuosi – ha detto Ponzi – ma sui quali ancora si fatica a ‘fare sistema’ in maniera compiuta. Siamo partiti indagando il livello dei PDTA (Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali) ed anche quello di compliance da parte dei pazienti, perché laddove le prescrizioni mediche non vengono seguite in maniera corretta spesso si fallisce l’obiettivo. Il risultato della ricerca ci ha messi di fronte a una significativa differenza territoriale, con una prevalenza del Nord Italia nel dichiarare modelli più strutturati, ma negli ultimi due anni c’è stata un’evoluzione e, anche grazie al Piano Nazionale delle Cronicità, ora si sta attivando anche il Sud”.
“Il nostro sguardo si è rivolto direttamente alle singole aziende che gestiscono le cronicità, quindi non al livello regionale. L’esigenza che si presenta in maniera evidente è quella di rivedere il modello di sostegno finanziario, per andare nella direzione di una cura sempre più trasversale. Ad oggi, il modello è ancora troppo verticale, sia per quanto riguarda l’approccio medico, sia per i relativi aspetti economici. Passare dalle singole sperimentazioni a un’evoluzione strutturale vera e propria è la sfida del futuro per l’Italia e Bayer, essendo un operatore sanitario che si muove in questo contesto, ha deciso di impegnarsi su questo fronte perché ha interesse a che tutti i pazienti possano accedere a modelli appropriati. Per questo abbiamo scelto di supportare l’Osservatorio Nazionale Cure Primarie, oltre all’osservatorio OASI e da quest’anno anche l’Osservatorio sul Management degli Acquisti in Sanità MASAN”.
“La sostenibilità della spesa per il SSN sempre di più deve essere valutata secondo una logica di ottimizzazione del sistema, oltre al concetto del silos dei costi. Esistono, infatti, patologie croniche ad alto impatto socio-economico, dove la ricerca è impegnata nella messa a punto di soluzioni innovative efficaci, come sono ad esempio i Nuovi Anticoagulanti Orali, che possono apportare il massimo beneficio quando il loro impiego è associato ad una revisione del modello di presa in carico del paziente. Per rispondere a questa esigenza, in una situazione di risorse limitate, è necessaria l’innovazione. Non mi riferisco solamente all’innovazione dei prodotti, ma anche a quella dei processi. Spesso i due temi sono collegati, perché nuovi prodotti facilitano anche l’adozione di nuove modalità di cura, che però vanno organizzate e gestite”.
Francesco Longo, docente del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Bocconi e Responsabile Scientifico del progetto, ha aggiunto: "Il SSN ha sviluppato negli anni una ricchissima cassetta degli attrezzi per il governo della cronicità e lo sviluppo delle cure primarie, in particolare i Sistemi Informativi, i PDTA e la consapevolezza di logiche di medicina di iniziativa di presa in carico. Il pezzo di strada che ci manca è la messa a sistema di questi strumenti e la loro diffusione strutturata in tutte le aziende".
Francesco Ripa di Meana, Presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha inoltre specificato: “Quella della presa in carico delle cronicità rappresenta la vera sfida sulla quale si gioca la tenuta e la qualità assistenziale del nostro SSN per i prossimi 40 anni. Una sfida che può essere vinta se si sapranno trasformare in opportunità le criticità del sistema. Come quella sulle politiche del personale che possono diventare occasione per valorizzare i professionisti e ridisegnare i modelli organizzativi di assistenza nel territorio, attraverso la creazione di strutture a bassa intensità di cura e di Reti cliniche e PDTA capaci di garantire al contempo supporto multidisciplinare necessario agli assistiti con bisogni e complessità differenti e continuità assistenziale”