Medicina
Caffè: che cosa accade al corpo se lo bevi tutti i giorni
Bere caffè tutti i giorni fa bene o male? Ecco gli effetti sul corpo e tutto quello che c'è da sapere sul caffè decaffeinato e su quello al ginseng.
Che cosa succede al tuo corpo se bevi caffè tutti i giorni
Milioni di persone bevono ogni giorno il caffè. Si tratta di una abitudine piacevole e per molti irrinunciabile. C’è chi ne beve uno al mattino, chi non può farne a meno dopo i pasti e chi si concede la pausa caffè anche a metà mattina o a metà pomeriggio.
Il caffè aiuta a risvegliarsi al mattino e dona la carica per iniziare la giornata. In molti però non conoscono che cosa succede al corpo quando si consuma questa bevanda e quali effetti provoca a lungo termine.
Bere caffè ogni giorno: che cosa succede al corpo
Sul caffè sono stati fatti moltissimi studi, ma ancora oggi non c’è una linea precisa in merito. Alcuni ritengono che faccia male, altri ne sottolineano i benefici per corpo e mente. Ciò su cui sono tutti d’accordo è che non bisogna abusarne. Qual è la quantità limite giornaliera? Prima di scoprirlo vediamo i benefici apportati dalla bevanda.
I benefici del caffè
C’è chi non riesce a svegliarsi se non beve il caffè la mattina. Secondo gli scienziati dell’Università di Barcellona il cervello funzionerebbe in modo più efficiente “sotto” l’effetto della caffeina. La bevanda aiuterebbe inoltre a migliorare la concentrazione e faciliterebbe la memoria.
Il caffè è inoltre ricchissimo di antiossidanti. Dona energia al corpo e aiuta ad eliminare il senso di stanchezza. Favorisce l’attivazione del metabolismo fa bruciare più grassi.
Contiene vitamine (B2, B3 e B12) e sali minerali (potassio e magnesio). Secondo la letteratura scientifica consentirebbe una riduzione del rischio di diabete di tipo 2 da 2 al 7%. Aiuta a prevenire malattie neurodegenerative. Ridurrebbe infatti del 65% il rischio di insorgenza dell’Alzheimer e tra il 32 ed il 60% il rischio del morbo di Parkinson.
Caffè e infarto: la quantità limite – QUANTO CAFFE’ BERE AL GIORNO
Il caffè è una bevanda molto apprezzata in tutto il mondo. È considerato da molti essenziale al mattino quando ci si sveglia, per avere la giusta carica e affrontare la giornata. C’è poi chi non può farne a meno dopo i pasti e chi lo consuma durante le pause giornaliere.
Tuttavia bisogna fare attenzione alla quantità e al momento in cui lo si consuma. Bere troppo caffè può avere effetti dannosi per la nostra salute. Può infatti provocare tachicardia, insonnia, ansia, nervosismo e persino attacchi di panico.
Gli esperti consigliano di non bere più di tre tazzine di caffè al giorno.
Bere caffè al mattino a digiuno è un’abitudine errata: può causare l’infarto. Cosa succede al corpo
Bere solo caffè a colazione è un'abitudine errata, che può causare rigidità arteriosa e provocare in alcuni casi l'infarto.
Secondo lo studio condotto da Sotirios Tsalamandris, le persone che fanno colazione al mattino in modo regolare, dunque non bevendo solo caffè a stomaco vuoto, hanno meno probabilità di sviluppare una rigidità arteriosa e placche ateromatose.
Queste ultime si depositano sulle arterie e, indurendosi, ostruiscono i vasi impedendo loro di distribuire ossigeno. La rigidità arteriosa e le placche ateromatose hanno effetti negativi sul cuore e possono condurre all’infarto. Queste condizioni peggiorano quando si beve caffè a digiuno al mattino.
Bere solo caffè a colazione aumenta il rischio di malattie cardiovascolari: fare una colazione abbondante consente di contrastare la rigidità arteriosa
I risultati della ricerca hanno evidenziato che la rigidità arteriosa era anormale nel 15% delle persone che non facevano colazione. Dallo studio è emerso anche che chi non faceva colazione era soggetto ad un numero maggiore di placche ateromatose, il 28%.
Secondo l’autore dello studio Sotirios Tsalamandris: "Fare una colazione che costituisca più del 20% delle calorie ingerite al giorno potrebbe essere di un livello pari o addirittura superiore alla dieta di una persona, sia che segua la dieta mediterranea, una dieta povera di grassi o altre forme di dieta".
Caffè ed emicrania: attenzione alle conseguenze
Più di tre tazzine di caffè al giorno possono scatenare attacchi di emicrania. A scoprire l'effetto è uno studio americano del Beth Israel Deaconess Medical Center (Bidmc) di Boston, del Brigham and Women's Hospital e l'Harvard School of Public Health pubblicato sull''American Journal of Medicine'.
Secondo i ricercatori consumare due tazzine di caffè non fa alcuna differenza per chi soffre di emicrania episodica, ma più di tre (o la stessa quantità di caffeina contenuta in bibite gassate o energy drink) aumentano il rischio di un forte attacco di mal di testa.
"Mentre alcuni potenziali fattori scatenanti dell'emicrania, come la mancanza di sonno, possono solo aumentare il rischio di emicrania, il ruolo della caffeina è particolarmente complesso, perché può scatenare un attacco ma aiuta anche a controllarne i sintomi", avverte Elizabeth Mostofsky del Beth Israel Deaconess Medical Center (Bidmc) tra gli autori dello studio.
Secondo gli scienziati che hanno riscontrato questa relazione tra le tre e più tazzine di caffè e l'emicrania, "l'impatto della caffeina dipende sia dalla dose che dalla frequenza del suo consumo, ma poiché ci sono stati pochi studi prospettici sul rischio immediato di emicrania a seguito dell'assunzione di bevande contenenti caffeina - osservano - ci sono prove limitate per formulare raccomandazioni dietetiche per le persone con emicrania".
Caffè e infarto: per chi ama il caffè, ma non vuole gli effetti negativi della caffeina, va bene il caffè decaffeinato?
Mentre inizialmente il caffè decaffeinato aveva entusiasmato tutti coloro i quali non volevano rinunciare all’aroma della bevanda, ma desideravano ridurre la caffeina, ora è al centro del mirino. Il caffè decaffeinato potrebbe essere pericoloso per il cuore e per la salute in generale, a causa soprattutto del processo di estrazione della caffeina. Numerosi siti mettono in evidenza la scarsa sicurezza dei metodi utilizzati nel procedimento di estrazione: sarebbero usati agenti chimici cancerogeni che non scomparirebbero anche se durante la tostatura vengono sottoposti a temperature elevate.
Caffè decaffeinato contiene o no caffeina?
Sembra che nessun procedimento sia in grado di eliminare completamente la caffeina. Di conseguenza, seppur in quantità inferiore rispetto al caffè classico, anche quello decaffeinato la contiene. Inoltre questo tipo di caffè è soggetto al deterioramento. Anche se si tratta di quantità di caffeina minime, il caffè decaffeinato non dovrebbe essere assunto in caso di problemi cardiovascolari.
Caffè decaffeinato fa male? Parla l’esperto
“Il caffè decaffeinato non fa male e non si corre nessun rischio a berlo” ha spiegato a “Il giornale del cibo” il professor Enzo Spisni, fisiologo della nutrizione dell’Università di Bologna, proseguendo: “Il metodo di decaffeinizzazione oggi più diffuso è quello dell’anidride carbonica, che è assolutamente sicuro. Tuttavia, il decaffeinato non è altro che un escamotage per assecondare le nostre abitudini e il piacere sensoriale. In questo senso, la nutrizione viene in secondo piano”. Il professore ha poi concluso: “Togliere la caffeina significa perdere anche le sue proprietà positive. Potremmo dire che questa sostanza è di fatto la parte migliore del caffè. Nell’uso comune, peraltro, è spesso la ragione stessa del consumo della bevanda. Privare il caffè dalla caffeina significa che della bevanda rimane soltanto il gusto. Da un punto di vista estremamente razionale, quindi, per evitare l’effetto stimolante si potrebbe anche fare a meno del caffè”.
Caffe decaffeinato: quanto berne al giorno, quantità consigliata
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha indicato come dose giornaliera consigliata di caffeina massimo 400 milligrammi. La quantità corrisponde a circa 4 o 5 tazzine di caffè espresso. Anche se il caffè decaffeinato contiene meno caffeina rispetto a quello normale, gli esperti consigliano di non eccedere nel consumo della bevanda, prevedendo lo stesso numero di tazzine.
Caffè decaffeinato controindicazioni: a chi è sconsigliato
Le controindicazioni del caffè decaffeinato sono le stesse del caffè normale. È dunque sconsigliato a chi soffre di gastrite, reflusso gastrico ed è intollerante alla caffeina, perché la sostanza non è completamente assente.
Il caffè al ginseng fa male? Benefici e controindicazioni. Tutto quello che c’è da sapere
Passiamo ora al caffè al ginseng, che rappresenta un’alternativa gustosa e piacevole al caffè classico. Sono in molti però a chiedersi se questa bevanda faccia bene o male.
Il caffè al ginseng viene consumato dalla maggior parte delle persone per il suo potere energizzante, ma spesso è scelto per il suo sapore piacevole e dolce in alternativa al caffè classico. Tuttavia l’assunzione di caffè al ginseng presenta alcune controindicazioni e non va consumato in quantità eccessive per i possibili effetti collaterali che derivano dalle bevande da cui viene ricavato.
Il caffè al ginseng fa male? Ecco i PRO della bevanda-CAFFÈ AL GINSENG BENEFICI E PROPRIETÀ
Il caffè al ginseng vanta alcune proprietà dovute ai principali elementi che lo compongono: il caffè e l’estratto di ginseng. Uno dei principali motivi per cui molte persone scelgono il caffè al ginseng consiste nel suo potere energizzante e stimolante. Grazie alla presenza di caffeina e ginseng, il caffè al ginseng dona energia e stimola il nostro organismo. Sono in molti ad assumerlo per essere più attivi ed aumentare la resistenza fisica.
Il caffè al ginseng favorisce anche la concentrazione. Rende più reattivi e lucidi, aumentando inoltre la memoria. Queste capacità sono favorite dall’azione stimolante e tonica delle sostanze contenute.
Un altro motivo per cui molte persone preferiscono consumare caffè al ginseng consiste nella minore quantità di caffeina contenuta rispetto al caffè classico. Il caffè al ginseng rappresenta dunque un’alternativa gustosa per chi vuole limitare l’assunzione di caffeina.
Le proprietà del caffè al ginseng non sono finite qui. La bevanda apporta infatti altri benefici: favorisce la circolazione sanguigna, rinforza il sistema immunitario ed è anche afrodisiaco.
Il caffè al ginseng fa male? CAFFÈ AL GINSENG CONTROINDICAZIONI
Il caffè al ginseng ha alcune controindicazioni, dovute alle sostanze che lo compongono. Gli effetti benefici della bevanda, dovuti alla presenza di caffeina e ginseng, vengono inoltre spesso offuscati dalla presenza di altri elementi che la compongono.
Ecco le controindicazioni del caffè al ginseng.
Le sostanze nervine che lo compongono possono creare ansia, nervosismo, insonnia, irritabilità, poi ancora mal di testa, tachicardia e persino dipendenza.
L’estratto di ginseng inoltre non è tollerato da tutti. La sostanza può, in alcuni casi, creare effetti collaterali sul sistema nervoso, andando anche a stimolare eccessivamente i soggetti più sensibili.
Il caffè al ginseng contiene tre ingredienti base che non mancano mai, ai quali ne vengono aggiunti altri in base alle versioni. Caffè, zucchero ed estratto di ginseng (o l’aroma della pianta) sono sempre presenti. Spesso vengono poi aggiunti crema di latte, panna vegetale, aromi, grassi vegetali idrogenati, mono-e digliceridi degli acidi grassi, coloranti.
Lo zucchero può provocare picchi insulinici e far aumentare la pressione. Favorisce inoltre il rischio di diabete e può generare dipendenza.
Caffè al ginseng: quando non va assunto
Il caffè al ginseng è sconsigliato alle donne in gravidanza, soprattutto nei primi tre mesi, alle donne in allattamento e alle persone che assumono farmaci. La bevanda può infatti interferire con alcuni medicinali, in particolare con gli antidepressivi e gli antinfiammatori.
Caffè al ginseng fa male? Quanto berne per avere solo benefici. CAFFÈ AL GINSENG DOSI CONSIGLIATE
Secondo gli esperti è preferibile non consumare più di tre tazzine di caffè al ginseng al giorno. In questo modo si potrà beneficiare delle proprietà senza controindicazioni.