Medicina
Cosa fare se un figlio si droga. Consigli per i genitori

Quali sono i segnali che possono rivelarci un uso di droghe da parte dei nostri figli? Come interpretarli e gestirli? I consigli del Gruppo Ginestra
Secondo i dati dell’Osservatorio Adolescenti di Telefono Azzurro e DoxaKids (2014) il 13% dei ragazzi intervistati dagli 11 ai 19 anni ha dichiarato di fare uso di stupefacenti e ben il 53,6% sostiene di conoscere almeno una persona che fa uso di droghe. Marijuana, hashish ma anche cocaina, allucinogeni, inalanti ed eroina: l'età della prima "dose" risalirebbe ai 12/13 anni, ma spesso anche prima.
Ad aggravare questo dato, il fatto che molto spesso il consumo di stupefacenti è abbinato all'assunzione di alcol: il 26,4% dei giovani intervistati ha raccontato di aver visto qualcuno dei suoi coetanei abusare contemporanemante di alcolici e droghe.
Non risulta quindi affatto infondato il timore, comune a molti genitori, che i propri figli possano entrare in contatto con droga e sostanze stupefacenti già durante l'adolescenza. Quali sono, allora, i segnali da cogliere che possono rivelarci un uso di droghe da parte dei nostri figli? Come interpretarli e gestirli?
Quali sono i campanelli d'allarme per capire se i nostri figli fanno uso di droga
"Capire che un figlio o una persona a noi cara utilizza sostanze stupefacenti non è una cosa così semplice o intuitiva! - afferma il Dottor Ferri - I segnali più comuni, ma anche apparentemente aspecifici, sono la tendenza ad essere nervoso, i frequenti ritardi o cambi di programma, la perdita di interesse in attività ludico/sportive prima piacevoli, la frequente richiesta di soldi per piccoli inconvenienti o spese come la perdita del telefonino, di materiale scolastico, una multa o acquisto di oggetti non rinvenuti), calo del profitto scolastico, frequenti uscite da casa, abbandono delle relazioni amicali storiche."
Quando rivolgersi a uno specialista
Nelle fasi inziali non è semplice la distinzione fra una "banale" crisi adolescenziale e una problematica più seria di abuso di droghe: il confine è sfumato e talvolta confuso. Man mano che il disagio si intensifica, invece, la distanza tra le due situazioni aumenta, il dialogo tende ad azzerarsi e la persona diventa affettivamente irriconoscibile per i propri genitori. Le problematiche comportamentali e gestionali da episodiche diventano quotidiane e a questo punto è assolutamente necessario rivolgersi ad uno specialista.
Proporre a un figlio un supporto specialistico non è banale: la chiave, soprattutto in questa fase iniziale, è la capacità di trasmettere accoglimento, amorevole preoccupazione e desiderio di comprendere, evitando il più possibile atteggiamenti punitivi e giudicanti. In alcuni casi si può invitare il proprio figlio a parlare con uno specialista per avere più dati scientifici e il parere di un esperto, in altri casi può essere utile mettersi in gioco collettivamente e proporre un colloquio con uno specialista per aiutare tutta la famiglia a comprendere meglio cosa sta succedendo.
Il Gruppo Ginestra: gestione a 360° delle dipendenze
"Il Gruppo Ginestra offre un supporto capillare per questo tipo di problematiche – spiega il Dottor Ferri - "Dai colloqui ambulatoriali con il paziente al supporto ai familiari con incontri dedicati. Dal ricovero in ambiente clinico per la disintossicazione ad interventi domiciliari urgenti in casi particolarmente problematici.
Le emergenze da uso di sostanze riguardano gravi episodi di aggressività, intossicazioni o stati allucinatori con deliri. In alcuni casi più complessi, strutturiamo un percorso residenziale o semiresidenziale in ambiente protetto."
Come si può proporre ad un figlio drogato un supporto specialistico?
La chiave, soprattutto in questa fase iniziale, è la capacità di trasmettere accoglimento, amorevole preoccupazione e desiderio di comprendere. Vanno evitati atteggiamenti punitivi e giudicanti.
In alcuni casi si può invitare il proprio figlio a parlare con uno specialista per avere più dati scientifici e il parere di un esperto, in altri casi può essere utile mettersi in gioco come famiglia e proporre un colloquio con uno specialista per aiutare tutta la famiglia a comprendere meglio cosa sta succedendo.
Quali sono gli interventi che il Gruppo Ginestra può proporre se nostro figlio fa uso di droga?
Il nostro gruppo offre un supporto capillare per questo tipo di problematiche.
Dai colloqui con il paziente al supporto ai familiari con incontri dedicati. Dal ricovero in ambiente clinico per la disintossicazione ad interventi domiciliari urgenti in casi particolarmente problematici.
Le emergenze da uso di sostanze riguardano gravi episodi di aggressività, intossicazioni o stati allucinatori con deliri.
In alcuni casi più complessi, strutturiamo un percorso residenziale o semiresidenziale in ambiente protetto.