Medicina

Cura dell'obesità nell'adulto, riconoscimento europeo al C.I.B.O di Napoli

Eduardo Cagnazzi

Lo stile di vita corretto è uno dei fattori per prevenire le diverse patologie. Colao: "Ricercare però le cause più che mirare alla terapia sugli effetti".

Il Centro italiano per la cura e il benessere del paziente (C.I.B.O.) che fa capo al Dipartimento di Medicina clinica e chirurgia della Federico II guidato dalla professoressa Annamaria Colao (nella foto), ha ricevuto il riconoscimento di centro specializzato per la cura dell’obesità nell’adulto, accreditato dall’Associazione europea per lo studio dell’obesità (Easo), malattia metabolica in continua crescita. Si stima infatti che nel mondo i pazienti obesi superino i 500 milioni. Questi numeri fanno capire come l’obesità stia diventando un problema sempre più dilagante nel mondo e anche nel nostro Paese ed a detenere il primato è la Campania con una percentuale di obesi che arriva al 37,4% della popolazione. La nutrizione e lo stile di vita corretto sono pertanto dei fattori più importanti nella prevenzione del cancro e dell’obesità. Per tale motivo, l’Easo ha sviluppato in tutta Europa una rete di centri specializzati per la cura della patologia, in cui la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti è particolarmente elevata e aderisce a riconosciute linee guida europee e accademiche. Il centro C.I.B.O, farà parte del network clinico e di ricerca per il triennio 2019-2022. In questo periodo il centro avrà l’opportunità di contribuire a molteplici e importanti progetti anche dell’Easo stessa. Lavorare a stretto contatto con gli altri centri specializzati di alto livello in Europa, specializzati nella cura dell'obesità, condividendo le nostre conoscenze e i risultati raggiunti, sarà un opportunità per implementare le  competenze del centro e per dare visibilità alla ricerca che si sta realizzando nell’azienda ospedaliera universitaria Federico II. Al Centro di ricerca, guidato da Annamaria Colao partecipano  la professoressa Silvia Savastano insieme a Giovanna Muscogiuri, Luigi Barrea e Daniela Laudisio. “Va ricordato che la prevenzione primaria, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduce anche i costi per la sanità pubblica. Intendiamo così anche ribaltare l’approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause più che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l’esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l’impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione che purtroppo continua ad avere percentuali troppo alte di obesi e grandi obesi. La rete di centri specializzati europei oggi rappresenta dunque il miglior strumento per attivare ancor più concretamente la comunità scientifica in questo campo”, afferma la Colao.