Medicina

Disney Pixar: Toy Story colora l'Istituto Gaslini di Genova

All'ospedale pediatrico di Genova, Disney Pixar colora la sala Risonanza Magnetica per un ambiente più accogliente

Ri-immaginare gli ambienti diagnostici e di cura grazie ai personaggi Disney Pixar: è l’idea alla base del progetto di restyling che ha trasformato la sala Risonanza Magnetica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova in un ambiente a misura di bambino.

L’iniziativa, promossa da “Progetto per gli Ospedali & l’Infanzia” - anche noto come “Progetto Pinocchio” - ha visto scendere in campo The Walt Disney Company Italia a fianco del Gaslini, che ha accettato con entusiasmo di mettere i propri creativi Disney Pixar a disposizione per rendere accogliente e colorata la sala RM 1.5, dove vengono eseguiti gli esami di Risonanza Magnetica dell’Ospedale pediatrico.

Grazie a un lungo e minuzioso lavoro di studio, creazione e realizzazione grafica, la sala ha cambiato volto e atmosfera, trasformandosi in un mondo accogliente e variopinto: quello di Toy Story. Lo sforzo creativo Disney Pixar è però andato ben oltre l’idea iniziale: è stato ideato uno story-telling dal titolo “Caccia all’Alieno”, che proporrà un gioco interattivo ai circa 8.000 pazienti che annualmente si sottopongono all’esame diagnostico.

“Accogliamo con gioia questo dono offerto da Progetto per gli Ospedali & l’Infanzia, The Walt Disney Company Italia e DiaSorin, che va esattamente nella direzione che caratterizza il nostro Istituto fin dalle sue origini e cioè che ogni bambino affidato alle nostre cure, si senta il più possibile come a casa, nella normalità e, con questa iniziativa, si senta come un piccolo eroe coraggioso”, ha spiegato durante la presentazione il Presidente del Gaslini, Pietro Pongiglione.

"Il cuore della nostra filosofia di responsabilità sociale di impresa si fonda sulla frase 'Insieme creiamo momenti che contano'" ha dichiarato Daniel Frigo, amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia. "In tutto il mondo, infatti, Disney concentra i propri sforzi di CSR verso i bambini e gli adolescenti che affrontano importanti malattie insieme ai loro cari. L’obiettivo è quello di ispirare positività, creare momenti che fanno la differenza, e generare una carica positiva grazie al potere ricreativo del marchio Disney, delle nostre storie e dei nostri personaggi. In quest’ottica, il ri-immaginare spazi in ospedali pediatrici e la creazione di esperienze Disney, come la visita di Buzz e Woody ai bambini ospedalizzati, significa per noi mettere in gioco la valenza creativa dei nostri personaggi per promuovere un momento trasformativo capace di suscitare la resilienza emotiva nei pazienti. Tale cambiamento di prospettiva emozionale rappresenta il nostro contributo che va ad aggiungersi all’ottimo lavoro e alla dedizione dei professionisti che contraddistinguono un ospedale di eccellenza come il Gaslini”.  

"Come Progetto per gli Ospedali & l'Infanzia il nostro impegno si orienta nel rendere gli ambienti ospedalieri sempre  più a misura di bambino. Quella che riveste le pareti della Sala RM 1.5. dell'Istituto Gaslini vuole essere molto più di una pellicola adesiva: rappresenta un filtro tra un’apparecchiatura complessa e le angosce che suscita, la dimostrazione che la speranza può fiorire ovunque: anche all’interno di un ospedale” ha spiegato Andrea Jacopo Fava, Presidente “Progetto per gli Ospedali & l’Infanzia”.

DiaSorin S.p.A ha finanziato l’intervento, provvedendo all’acquisto delle speciali pellicole adesive e alla stampa. Carlo Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo DiaSorin e sostenitore del progetto, ha commentato: “Il nostro gruppo opera in un segmento molto complesso della diagnosi clinica ed infettiva. Spesso, l’esito di esami e test effettuati con le nostre tecnologie, se da un lato permette ai clinici di identificare velocemente la patologia e il migliore trattamento per la sua cura, dall’altro irrompe in modo cruento nell’equilibrio psicologico ed affettivo dei pazienti e dei loro familiari. Abbiamo quindi aderito al Progetto Pinocchio non solo per il rispetto che dobbiamo ai pazienti che si trovano a dover fronteggiare una malattia, ma anche per esprimere concretamente il nostro contributo alla crescita del nostro Paese anche sotto il profilo della qualità delle strutture di cura”.