Medicina
Emofilia A: nuove opportunità con il fattore VIII di Bayer
Grazie alle sue caratteristiche, il trattamento si dimostra efficace anche se somministrato una sola volta alla settimana
Emofilia A: nuove opportunità con il fattore VIII di Bayer che protegge fino a una volta alla settimana
Per i circa 4.000 pazienti italiani affetti da emofilia A si è aperta una nuova opportunità: damoctocog alfa pegol, il nuovo fattore VIII ricombinante alunga emivita di Bayer, indicato per il trattamento dei pazienti a partire dai 12 anni di età, 2 volte alla settimana, ogni 5 giorni e una volta alla settimana. Il regime terapeutico condamoctocog è personalizzabile e offre l‘opportunità di ridurre le infusioni. Nello studio PROTECT VIII è stato dimostrato che il 90% dei pazienti arruolati ha diminuito la frequenza di infusioni mantenendo l’efficacia, consentendo così di ottenere l’indicazione per la somministrazione anche una sola volta la settimana.
Durante il convegno AICE (Associazione Italiana Centri Emofilia), appena concluso, sonostati presentati i principali risultati dello studio a lungo termine, le evidenze di farmacocinetica e testimonianze sulle prime esperienze in Italia. “Nel corso dello studio di estensione del PROTECT VIII durato fino a 7 anni, damoctocogalfa pegol ha confermato la riduzione della frequenza di infusioni, la sicurezza e l‘efficacia riportando anche la risoluzione delle target joints – dichiara la Dottoressa Maria Elisa Mancuso, M.D., Ph.D, ematologa presso il Centro Trombosi e Malattie Emorragiche dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Inoltre, in due studi di confronto con rurioctocog alfa pegol e efmoroctocog alfa recentemente pubblicati, è stata dimostrata la superiorità del profilo farmacocinetico di damoctocog alfa pegol rispetto a quello delle altredue molecole. Ciò comporta per il paziente una protezione più duratura nel tempo“.
“In base alle mie prime esperienze con damoctocog - afferma il Prof. Raimondo DeCristofaro, Servizio Malattie Emorragiche e Trombotiche – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, Roma – abbiamo risposto efficacemente alla necessità dei pazienti di cambiare lo stile di vita, ottimizzando la frequenza delle infusioni, riducendo il dolore articolare e permettendo loro di riprendere l’attività fisica. Con questo trattamento è quindi possibile adottare la cosiddetta profilassi dinamica, vale a dire in grado di seguirela vita in movimento del paziente”.
Notevoli quindi i vantaggi per i pazienti che, grazie alle caratteristiche farmacocinetiche didamoctocog, in grado di mantenere alti i livelli di fattore VIII nel sangue per periodi di tempo più lunghi rispetto alle terapie precedenti, hanno la possibilità di ridurre il numero delle infusioni settimanali. “La disponibilità di questo nuovo trattamento - conclude la Dottoressa Simona Gatti, Responsabile Medical Affairs Area Emofilia di Bayer – è il frutto del costante impegnodella nostra azienda nella ricerca scientifica nel campo dell’emofilia. Il nostro principaleobiettivo è quello di offrire opzioni terapeutiche innovative: oggi damoctocog alfa pegol, domani la terapia genica, per rispondere sempre più alla necessità di semplificare la vitadi quanti convivono con questa patologia”.
L'emofilia colpisce circa 400.000 persone in tutto il mondo ed è un disordine in gran parte a carattere ereditario, in cui una delle proteine necessarie per la coagulazione del sangue o è mancante o è ridotta. L'emofilia A è la forma più comune, in cui la coagulazione del sangue è compromessa per la mancanza o l’alterazione funzionale del FVIII coagulativo. I pazienti hanno frequenti sanguinamenti a livello dei muscoli, delle articolazioni o di altri tessuti, che possono causare nel tempo un danno permanente alle articolazioni. Le lesioni possono avere conseguenze gravi se non trattate adeguatamente, poiché la velocità di formazione del coagulo è più lenta nei pazienti affetti da emofilia rispetto agli individui sani. L'emofilia A hauna frequenza stimata di 1 su 5.000 maschi nati vivi, interessando persone in tutto il mondo. In Europa, l’emofilia A colpisce 1 persona su 10.000, per un totale di oltre 30.000 persone. Ad esempio, oggi ci sonocirca 4.000 persone affette da emofilia A in Italia, 3.500 in Germania e 13.000 negli Stati Uniti.