Medicina
Encefalite da zecca: Paolo Ruffini testimonial di "Che c'azzecca?"
Pfizer lancia quattro video pillole sulla prevenzione della TBE, una delle malattie più pericolose trasmesse dal morso di zecche infette
“Che ci azzecca”: la nuova campagna per la prevenzione dell’encefalite da zecca (TBE) con protagonista Paolo Ruffini
“Che ci azzecca” è la nuova campagna informativa di Pfizer sulla prevenzione dell’Encefalite da zecca (TBE), una delle malattie più pericolose trasmesse dal morso di zecche infette. L’idea alla base del progetto, che vede protagonista l’attore Paolo Ruffini, è ispirata al noto modo di dire comune e dà vita a una serie di contenuti costruiti su un gioco di parole, fatto anche di iperboli, per raccontare situazioni di contrasto, evidenziare possibili eventi di rischio e informare su una patologia ancora poco conosciuta, pericolosa ma prevenibile.
“Non ti è mai successo nulla? Che ci azzecca”
La campagna “Che ci azzecca” si sviluppa in una serie di 4 video pillole che raccontano altrettante situazioni potenzialmente a rischio per la possibilità di trasmissione della TBE, perché a volte ci si comporta con leggerezza per mancanza di informazioni: si passa dal jogging tra i boschi, a una sessione di trekking, a un tranquillo pic-nic di famiglia, fino al camping.
In tutti gli episodi Paolo Ruffini interagisce con una serie di personaggi incontrati lungo il suo percorso che lo redarguiscono sulla sua superficialità nei confronti dei rischi della TBE e gli danno le informazioni corrette sui comportamenti da tenere durante le sue attività. Solo alla fine Ruffini dimostrerà di aver imparato la lezione e di essere consapevole di quanto anche in queste circostanze usuali di vita quotidiana e attività all’aria aperta il rischio di prendere la malattia sia sempre presente e di quanto sia importante la prevenzione.
Sviluppata con un linguaggio divertente e dal tono leggero, pur mantenendo rigore scientifico e veicolando le informazioni corrette, la campagna “Che ci azzecca” è stata attivata su molteplici canali di comunicazione per sensibilizzare sui rischi della TBE, che vede in questo periodo il picco della sua trasmissione, soprattutto nelle zone endemiche (aree in cui la TBE è maggiormente presente) che, in Italia, vengono identificate nelle regioni del Triveneto.
L’estate sta finendo ma la prevenzione rimane importante
La bella stagione volge al termine ma il clima mite invoglia ancora a fare qualche giorno di vacanza e, quest’anno più che mai, gli italiani hanno voglia di allungare il periodo di ferie, magari con brevi gite fuoriporta nel weekend, anche se solo in zone di prossimità. Resta alta la voglia di attività all’aria aperta, da soli o in famiglia, con lunghe passeggiate tra i boschi e piacevoli pic nic in mezzo ai prati, o fare sport outdoor come trekking, mountain bike, campeggio o semplice jogging. Per tutti resta, però, fondamentale non abbassare la guardia ed essere preparati al rischio di incontrare insidiosi compagni di viaggio, come le zecche, piccoli parassiti che in alcune regioni possono essere infetti e, pungendo gli esseri umani, possono trasmettere gravi malattie come l’encefalite da zecca (TBE).
“Le stagioni “preferite” dalle zecche sono la primavera e l’autunno, ma anche in questo periodo è fondamentale stare attenti quando si praticano attività all’aria aperta o ci si reca nelle zone più a rischio di incontro con questi piccoli parassiti, tra l’erba dei prati o in montagna nei pressi di zone boschive. ” - dichiara il Dott Alberto Tomasi, Presidente della Società Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni (SIMVIM) – “Attenzione, dunque, all’abbigliamento, privilegiate pantaloni lunghi e ispezionate sempre il corpo al vostro rientro a casa ma la vaccinazione resta la più efficace misura protettiva contro l’encefalite da zecca (TBE). La profilassi è indicata soprattutto negli adulti e bambini che risiedono o si recano nelle zone “a rischio” ed è necessario ricordare che è importante completare il ciclo di vaccinazione ed effettuare i richiami, in modo da assicurarsi una protezione adeguata contro l’infezione”.