Medicina

Le donazioni tornano a crescere, ma la crisi pesa ancora sugli italiani

a cura della redazione

Il presidente dell'Iid, Stefano Tabò: "La sfida è combattere l’astensionismo dal dono e intercettare nuove forme di partecipazione"

Gli Italiano hanno ripreso a donare. Ecco il sesto rapporto annuale curato dall’Istituto italiano della donazione (Iid)

In un periodo segnato dalla fragilità economica post-pandemia, gli italiani si trovano sospesi tra due mondi: da un lato l'impegno e la generosità, dall'altro il disinteresse e l'egoismo. L'anno 2020 è stato segnato dalla pandemia, ma anche da una straordinaria solidarietà da parte degli italiani. Il 2021, invece, ha visto difficoltà sia sul fronte dell'impegno economico che su quello del volontariato. Tuttavia, nel 2022, iniziano ad emergere i primi segnali di ripresa in tutte le dimensioni del dono, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani.

A fare il punto sulle donazioni è la sesta edizione del rapporto annuale "Noi doniamo", curato dall'Istituto italiano della donazione (Iid) in collaborazione con CSVnet e riportato dal RedattoreSociale.it, in vista del Giorno del Dono del 4 ottobre. Il presidente dell'Istituto Italiano della Donazione, Stefano Tabò, commenta: "Un risultato che ci aspettavamo e in cui speravamo, anche se quelle che vediamo sono solo le prime luci in fondo a un tunnel ancora lungo. Nel 2022, anno di riferimento di questa edizione dell'indagine, si cominciano ad avvertire i primi segnali di ripresa rispetto alle pratiche di dono degli italiani, dopo i difficili e contrastati anni dell'emergenza pandemica."

"Noi doniamo" analizza principalmente il comportamento donativo tramite versamenti di denaro per buone cause e per il non profit, utilizzando diverse fonti di dati. La lettura della propensione a donare degli italiani negli ultimi anni è complessa: se il 2020 ha visto un aumento della generosità a seguito della pandemia, il 2021 ha registrato un calo in quasi tutte le dimensioni donative. Nel 2022, c'è una ripresa generalizzata delle pratiche di dono, anche se i livelli pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti.

Nel 2022, il 12,8% della popolazione con età superiore ai 14 anni afferma di aver donato almeno una volta denaro a un'associazione, segnando un aumento dello 0,8% rispetto all'anno precedente. Questo trend è tornato a crescere dopo una diminuzione del 2,3% nel 2021, quando la percentuale era scesa al 12%, dopo un leggero aumento nel 2020 (dal 13,4% al 14,3%) secondo l'Istat. Il sostegno alle associazioni rimane stabile tra gli uomini, ma aumenta tra le donne (+1,0 punto percentuale) e tra la popolazione di 35-44 anni (+2,1 punti percentuali). La crescita si concentra nelle regioni del Sud (+1,2 punti percentuali) e nei comuni con una popolazione fino a 2.000 abitanti (+2,5 punti percentuali). I giovani (tra i 14 e i 24 anni) mostrano una bassa propensione a donare, mentre le persone di 45-74 anni sono le più inclini a farlo, con una percentuale tra il 14% e il 17%. La donazione media sembra essere aumentata da 61 euro a 69 euro all'anno, secondo i dati di BVA Doxa. Inoltre, un italiano su due ha effettuato almeno una donazione informale nel 2022.

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Il monitoraggio dell'Istituto Italiano della Donazione, condotto tra giugno e luglio 2023, conferma una situazione di stabilità prevalente, ma con un graduale miglioramento in linea con il 2021. Le entrate da raccolta fondi sono aumentate per il 47% delle organizzazioni e rimaste sostanzialmente invariate per il 28%. È importante notare che le organizzazioni del terzo settore che hanno registrato una diminuzione della raccolta sono diminuite dal 41% nel 2021 al 25% nel 2022. Riguardo alle donazioni da individui, si conferma uno stato di equilibrio, con un aumento delle entrate da raccolta fondi da individui per il 40% delle organizzazioni, una diminuzione per il 23% e un'assenza di cambiamenti significativi per il 37%.

La ricerca medico-scientifica rimane la principale scelta dei donatori che destinano denaro alle Organizzazioni Non Profit (ONP), seguita dagli aiuti per le emergenze e dalla protezione degli animali. In particolare, gli aiuti per le emergenze hanno registrato un notevole aumento, passando dal 17% nel 2021 al 29% nel 2022. Al quarto posto si trova l'assistenza a persone malate o con disabilità, che si attesta intorno al 18%. Nel 2022, sono emerse anche nuove tendenze, come il sostegno all'infanzia nel mondo (dal 5% al 14%) e la difesa dell'ambiente/lotta all'inquinamento, entrambe raddoppiate nelle preferenze dei donatori.

Infine, grazie ai dati forniti da BVA Doxa, è emerso che la quota di "non donatori" è diminuita notevolmente nel 2022. Coloro che hanno dichiarato di non aver fatto alcun tipo di donazione nell'ultimo anno sono diminuiti del 17%, passando dal 61% nel 2021 al 44% nel 2022. Tuttavia, è importante notare che la consapevolezza dell'atto di donazione può variare, e molte persone potrebbero non considerarsi donatrici nonostante abbiano effettuato donazioni informali o non siano consapevoli di aver donato.

Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, i segnali di ripresa delle donazioni in Italia nel 2022 sono un motivo di speranza per il futuro del sostegno alle buone cause e al non profit nel paese. La solidarietà degli italiani sta gradualmente tornando a brillare, e le organizzazioni del terzo settore stanno dimostrando una notevole resilienza e capacità di adattamento. La sfida ora è combattere l'astensionismo dal dono e intercettare nuove forme di partecipazione per continuare a sostenere le cause che contano.

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