Medicina

Malattie croniche: quali sono le più diffuse?

Quali sono le malattie croniche più diffuse?

 

Vediamo adesso quali sono le patologie croniche più diffuse nel mondo, tenendo presente però che le percentuali variano molto a seconda delle regioni e dei fattori di rischio specifici di ciascuna popolazione. Tra le più diffuse e riconosciute come principali cause di mortalità a livello globale troviamo:

 

  • le malattie cardiovascolari, che includono quelle cardiache, ictus, ipertensione e malattie arteriose periferiche;

  • il diabete, di cui esistono due tipi principali, il diabete di tipo 1, in cui il corpo non produce insulina, e il diabete di tipo 2, in cui il corpo non utilizza correttamente l'insulina prodotta;

  • malattie respiratorie, tra cui l’asma, la bronchite cronica e l’asma cronica ostruttiva;

  • malattie renali, caratterizzate generalmente dalla perdita progressiva della funzione renale;

  • malattie neurologiche, come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e l’epilessia;

  • l’obesità, caratterizzata da un’eccessiva accumulazione di grasso corporeo, che a sua volta aumenta il rischio di sviluppare altre malattie croniche, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro;

  • cancro o tumore, malattia caratterizzata dalla crescita eccessiva e incontrollata delle cellule che divenire cronica qualora si riveli non completamente eliminabile, ma controllabile per un lungo periodo.

 

Le malattie croniche appena elencate sono solo alcune delle più diffuse nel mondo e molte sono strettamente correlate allo stile di vita e ad altri fattori di rischio, come la predisposizione genetica. Pertanto, in parte, possono essere prevenute o gestite attraverso interventi sanitari appropriati, cambiamenti nello stile di vita e cure tempestive.

 

Un esempio di malattia cronica: il diabete mellito di tipo 2

 

Una delle malattie croniche più diffuse al mondo è il diabete mellito di tipo 2, una patologia che comporta un utilizzo non corretto dell’insulina prodotta dal corpo o una produzione della stessa non sufficiente a mantenere adeguati livelli di zucchero nel sangue.

Il diabete di tipo 2 può svilupparsi lentamente nel corso degli anni. I sintomi iniziali possono infatti essere lievi o addirittura assenti, ed è spesso associato a fattori quali l’obesità, la poca o insufficiente attività fisica e una dieta poco idonea e non salutare.

I sintomi del diabete di tipo 2, pur variando da persona a persona, solitamente includono: l’aumento della sete e della minzione, affaticamento, visione offuscata, cicatrizzazione lenta delle ferite e infezioni frequenti.

Come per le altre malattie croniche, il trattamento del diabete di tipo 2 mira ad alleviare i sintomi più gravi e a limitarne il peggioramento. Spesso si ricorre quindi a una combinazione di modifiche dello stile di vita con l’adozione di un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e, in alcuni casi, farmaci per controllare i livelli di zucchero nel sangue, come ad esempio antidiabetici orali o siringhe di insulina.

Importante anche il monitoraggio regolare dei livelli di zucchero nel sangue, il controllo della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo, nonché la prevenzione e il trattamento delle complicazioni a lungo termine, come malattie cardiache, malattie renali, neuropatie e complicanze oculari.

Tutto questo richiede ovviamente un impegno continuo da parte del paziente nel seguire il piano di trattamento e collaborare con il team sanitario per una gestione adeguata della malattia.