Medicina

Mieloma multiplo: segnali positivi per la terapia CAR-T di Jannsen

L'aggiornamento sarà presentato in occasione del prossimo American Society of Clinical Oncology (ASCO) Virtual Scientific Program (Abstract #8505)

LA TERAPIA CAR-T ANTI BCMA JNJ-4528 DI JANSSEN MOSTRA RISPOSTE RAPIDE, PROFONDE E DURATURE IN PAZIENTI CON MIELOMA MULTIPLO PLURI-TRATTATI

Sarà presentato in occasione del prossimo American Society of Clinical Oncology (ASCO) Virtual Scientific Program (Abstract #8505) l’aggiornamento dei risultati dello studio di fase 1b/2 CARTITUDE-1 (NCT03548207) di Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, che valuta l’efficacia e la sicurezza di JNJ-4528, una terapia sperimentale a base di cellule T che esprimono un recettore chimerico per l'antigene (CAR-T) diretto verso l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.1

I risultati ad un follow-up più lungo dello studio (n = 29) mostrano che tutti i pazienti hanno risposto alla terapia e che le risposte sono state profonde e durature, con l’86% dei pazienti che ha raggiunto una risposta completa stringente a una mediana di 11,5 mesi e con l'86% dei pazienti in vita e liberi da progressione della malattia al nono mese.1

Il 100% di risposta complessiva (ORR) comprende il 97% dei pazienti con risposta parziale molto buona o migliore e il 3% con risposta parziale.

Le risposte sono state osservate, in pazienti precedentemente pluri-trattati (n = 29), con la somministrazione di una dose mediana di 0,72x106 cellule T vitali CAR+/kg.1 I pazienti valutati avevano ricevuto una mediana di cinque (range, 3-18) precedenti regimi terapeutici; l'86% era triplo-refrattario e il 28% penta-refrattario.1 La mediana del tempo alla prima risposta è stata di un mese (range, 1-3) e l’81% dei pazienti valutabili (n=16) ha raggiunto una malattia minima residua (MRD) negativa a 10-5 o 10-6 alla prima presunta risposta completa. 

"Questi risultati ad un più lungo follow-up dimostrano, come già precedentemente evidenziato dallo studio CARTITUDE-1, un effetto del trattamento che si mantiene nel tempo in pazienti precedentemente pluri-trattati con una prognosi sfavorevole", ha affermato Jesus G Berdeja, MD, Director Myeloma Research, Sarah Cannon Research Institute, e principale ricercatore dello studio. "Sono incoraggianti sia per il tasso relativamente elevato di risposte complete stringenti, sia per la sopravvivenza libera da progressione osservata".

"Janssen ha una lunga tradizione di ricerca in terapie innovative per le persone con tumori del sangue", aggiunge il Dr. Patrick Laroche, M.D., Haematology Therapy Area Lead, Europe Middle East and Africa di Janssen-Cilag. "Sono entusiasta nel vedere che questi risultati confermino gli iniziali dati promettenti e mi auguro che un giorno JNJ-4528 possa diventare un’opzione di trattamento disponibile per i pazienti con mieloma multiplo".

Gli eventi avversi più comuni (AEs) osservati in CARTITUDE-1 sono stati la neutropenia (100%) e la sindrome da rilascio di citochine (CRS, 93%).

Nei pazienti che presentavano AEs di grado 3 e superiori, i più comuni sono stati la neutropenia (100%), la trombocitopenia (69%) e la leucopenia (66%). Il tempo mediano di esordio della CRS è stato di sette giorni (range, 2-12) dopo l’infusione, con una maggioranza di pazienti con CRS di grado 1-2 e due pazienti (7%) con CRS di grado 3 o superiore.1 La  sindrome da neurotossicità (ICANS), è stata osservata in tre pazienti (10%), incluso uno (3%) con tossicità di grado 3 o superiore.1 Durante lo studio di fase 1b sono stati riportati tre decessi: uno per CRS, uno per  leucemia mieloide acuta, non correlata al trattamento, e uno per progressione di malattia.

"Questi aggiornamenti dei dati dello studio CARTITUDE-1 suggeriscono una risposta duratura e un profilo di sicurezza gestibile per JNJ-4528", ha dichiarato Sen Zhuang, M.D., Ph.D., Vice President, Oncology Clinical Development, Janssen Research & Development, LLC. "Nel proseguire le ricerche su questo nuovo trattamento CAR-T, il nostro obiettivo è rendere disponibile un trattamento immunoterapico mirato per i pazienti con mieloma multiplo, molti dei quali hanno purtroppo esaurito tutte le opzioni di trattamento disponibili”.

CARTITUDE-1
CARTITUDE-1 (NCT03548207) è uno studio di fase 1b/2– tutt’ora in corso - multicentrico in aperto, che valuta la sicurezza e l'efficacia di JNJ-4528 negli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario, il 97% dei quali era risultato refrattario alla precedente linea di trattamento e l'86% era triplo-refrattario a un agente immunomodulatore (IMiD), un inibitore del proteasoma (PI) e un anticorpo anti-CD38.

 L'obiettivo primario della fase 1b dello studio era caratterizzare la sicurezza e confermare la dose di JNJ-4528, suggerita dal primo studio sull'uomo con cellule CAR-T LCAR-B38M* (LEGEND-2). Sarà proprio sulla base del profilo di sicurezza osservato in questa fase dello studio, che verrà  valutata la fattibilità della somministrazione ambulatoriale della terapia nell’ambito di successivi studi CARTITUDE. La fase 2 dello studio, invece, valuterà l'efficacia di JNJ-4528 con la risposta complessiva come endpoint primario.

JNJ-4528 (LCAR-B38M)
JNJ-4528 (LCAR-B38M) è una terapia sperimentale, a base di cellule T che esprimono un recettore chimerico per l'antigene (CAR-T), per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario. È una CAR-T con due domini di riconoscimento antigenici verso l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA). Le cellule CAR-T rappresentano un approccio innovativo per eliminare le cellule tumorali sfruttando le capacità del sistema immunitario del paziente.3 La BCMA è una proteina altamente espressa sulle cellule di mieloma.

Nel dicembre 2017, Janssen ha stipulato un accordo mondiale esclusivo di licenza e collaborazione con Legend Biotech per sviluppare e commercializzare JNJ-4528 (LCAR-B38M).5 Nel maggio 2018, Janssen ha avviato lo studio di Fase 1b / 2 CARTITUDE-1 (NCT03548207) per valutare l'efficacia e la sicurezza di JNJ-4528 negli adulti con mieloma multiplo recidivato o refrattario, sulla base dei risultati dello studio LEGEND-2.

Ad aprile 2019, JNJ-4528 ha ottenuto la designazione PRIME (PRIority MEdicines) dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA). PRIME mira a sostenere e ottimizzare lo sviluppo di farmaci prioritari e consentire ai pazienti di accedere – nel più breve tempo possibile – a terapie che possono migliorare significativamente la qualità della vita. Si definiscono prioritari i farmaci che potenzialmente porterebbero un beneficio ai pazienti attualmente senza opzioni di trattamento o che potrebbero offrire un grande vantaggio terapeutico rispetto alle terapie esistenti. Nel febbraio 2020, la Commissione europea ha concesso a JNJ-4528 la designazione di farmaco orfano.

Il mieloma multiplo
Il mieloma multiplo è un tumore del sangue incurabile che inizia nel midollo osseo ed è caratterizzato da un'eccessiva proliferazione di plasmacellule.9 In Europa, nel 2018 sono state diagnosticate oltre 48.200 persone con mieloma multiplo e sono morti oltre 30.800 pazienti. Circa il 50 percento dei pazienti con nuova diagnosi non sopravvive oltre i cinque anni dopo la diagnosi e quasi il 29 percento dei pazienti con mieloma multiplo muore entro un anno dalla diagnosi.

Sebbene il trattamento possa portare alla remissione, sfortunatamente i pazienti possono andare incontro a una recidiva, poiché non esiste attualmente una cura risolutiva. Il mieloma multiplo si definisce refrattario quando la malattia progredisce entro i 60 giorni dall'ultima terapia. Il mieloma multiplo è recidivato, invece, quando la malattia si ripresenta dopo un periodo di remissione iniziale, parziale o completa. Mentre alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentano alcun sintomo, la maggior parte viene diagnosticata proprio a causa dei sintomi che possono includere problemi ossei, riduzione dei globuli rossi, aumento del calcio, problemi ai reni o infezioni. I pazienti che ricadono dopo il trattamento con terapie standard, inclusi inibitori del proteasoma e agenti immunomodulatori, hanno una prognosi sfavorevole e poche opzioni di trattamento disponibili per il controllo della malattia.