Medicina
Morbo di Parkinson: cos'è, cause e possibili trattamenti
Quali sono i sintomi, trattamenti e strategie più utili per gestire la malattia
Malattia di Parkinson: sintomi, cause e possibili cure sul disturbo del movimento. Ecco tutto quello che bisogna sapere
Il disturbo di Parkinson è una delle malattie neurodegenerative più diffuse al mondo. Cronica e progressiva, può causare tremori, difficoltà a camminare, problemi con il linguaggio e altro ancora. Le persone affette da Parkinson possono comunque portare avanti esistenze lunghe e appaganti con il giusto supporto e il trattamento appropriato, ma è proprio per questo che è importante conoscere la malattia al meglio, di modo che si possa riuscire a tenere a bada ogni tipo di controindicazione. In questo articolo, discuteremo i sintomi, i trattamenti e le strategie più utili per gestire la malattia.
I sintomi della malattia di Parkinson
Descritta per la prima volta da James Parkinson nel 1817, questa malattia è una sindrome extrapiramidale caratterizzata in particolar modo da rigidità muscolare. I sintomi più visibili sono una resistenza ai momenti passivi e un tremore che insorge durante lo stato di riposo, e comihe finisce per aumentare nei momenti di maggior ansia e pressione. Essendo una malattia progressiva, questi sintomi finiscono per intaccare l'equilibrio, dare un’andatura impacciata e a modificare la postura. Altri sintomi ad essa collegati sono depressione e lentezza nel parlare.
Per quanto riguarda le cause, le ricerche hanno portato ad accettare l'ipotesi di un'origine multifattoriale della malattia, che può dipendere quindi da una concausa di fattori ambientali, genetici, ma anche lesioni cerebrali, infezioni, neurotossine o stile di vita non sano.
Nonostante la causa del Parkinson sia in linea generale sconosciuta, esistono diversi trattamenti a nostra disposizione per aiutare a gestire i sintomi.
Malattia di Parkinson: quale trattamento seguire
Il morbo di Parkinson si sviluppa gradualmente, spesso cominciando con un lieve tremore alla mano. La malattia causa problemi sempre più gravi con il trascorrere del tempo, man mano che i muscoli diventano più deboli e meno in grado di controllare il movimento finale.
Purtroppo non c'è una cura nota per il morbo di Parkinson. Tuttavia, ci sono dei trattamenti disponibili che possono aiutare a controllare i sintomi.
Il principale tra questi trattamenti prevede il ricorso a cure medicinali. Ci sono diversi tipi di farmaci che possono essere usati, a seconda dei sintomi manifestati dall'individuo. La levodopa è il farmaco più comune usato per trattare il morbo di Parkinson. Questo amminoacido aiuta ad aumentare la quantità di dopamina nel cervello. Altri farmaci possono essere prescritti per aiutare a controllare la rigidità muscolare, i tremori e i problemi di movimento.
In aggiunta alla medicina, ci sono una serie di altri trattamenti non farmacologici che possono essere utili per controllare i sintomi del morbo di Parkinson. La fisioterapia può aiutare a migliorare il movimento e la forza. La terapia occupazionale può essere utile invece con le attività quotidiane, come vestirsi, lavarsi e cucinare. La terapia del linguaggio può aiutare con i problemi relativi al linguaggio e alla deglutizione. Il supporto psicologico può invece fornirci gli strumenti per reagire ai problemi emotivi che possono insorgere a causa della malattia.
Il Parkinson è ereditario?
Il web è pieno di informazioni sul morbo di Parkinson, ma ci sono meno informazioni sui casi di Parkinson che si trasmettono per ereditarietà. Questa malattia può essere ereditata, ma il numero di persone che hanno la malattia a causa della trasmissione genetica è ancora sconosciuto.
Alcuni ricercatori credono che il morbo venga trasmesso attraverso un gene difettoso, mentre altri ritengono che siano i fattori ambientali a provocare la malattia in persone già predisposte geneticamente. La verità è che ci sono ancora molte ricerche da fare per determinare l’esatta causa del Parkinson nei casi di ereditarietà.
Quando la malattia viene diagnosticata, bisogna però tenere presente la possibile ereditarietà. Per questo motivo è necessario descrivere la propria storia familiare per comprendere se possa esserci un qualche tipo di legame genetico con la malattia.