Medicina

Occhi e cuore, c'è un legame: nella retina i segnali di malattie cardiache

Uno studio britannico afferma che le arterie retiniche degli occhi possono nascondere i segnali di eventuali malattie cardiache come infarto e ictus

Un'analisi accurata degli occhi potrebbe aiutare a predire il rischio di malattie cardiache gravi come infarto ed ictus. Lo dice lo studio britannico Biobank - Salute e benessere

Il cuore è un organo fondamentale e dalla sua salute dipende il corretto funzionamento di tutto l'organismo. Putroppo questo muscolo non è esente da patologie ma nonostante questo viene sottovalutata l'importanza della prevenzione. Non è infatti un caso che le malattie cardiache siano la prima causa di morte. Secondo lo studio britannico Biobank pubblicato sulla rivista Hypertension dell'American Heart Association un aiuto per quanto riguarda la prevenzione delle malattie cardiache potrebbe arrivare dall'analisi degli occhi e in particolare delle arterie retiniche.

Occhi e cuore: le arterie retiniche possono rivelare indizi sull'ipertensione, prima causa di ictus e infarto - Salute e benessere

Le arterie retiniche sono piccoli vasi sanguigni posizionati nella parte posteriore dell'occhio e sono influenzati dalla rigidità di vasi più grandi e dall'aumento della pressione del sangue, in particolare quella sistolica. Più le arterie retiniche sono curve maggiore è la pressione sanguigna. La loro analisi permetterebbe di monitorare eventuali casi di ipertensione, che sono la causa principale di malattie cardiache come ictus e infarto.

Occhi e cuore: lo studio nel dettaglio - Salute e benessere

Lo studio ha riguardato circa 55mila persone di età avanzata. I ricercatori hanno analizzato 3,5 milioni di sezioni di vasi sanguigni negli occhi e un programma automatizzato ne ha esaminato le immagini e misurato la dilatazione per ogni partecipante.

Occhi e cuore: le condizioni delle arterie retiniche sono direttamente associate al rischio di malattie cardiovascolari - Salute e benessere

Questa scoperta "potrebbe potenzialmente dirci molto rapidamente se la persona ha più rischio di aver diagnosticate malattie cardiovascolari. - ha spiegato Alicia Rudnicka, autore principale dello studio e professore della St. George's University di Londra - Se ciò che sta accadendo nel resto del corpo si riflette in ciò che sta accadendo nella parte posteriore dell'occhio allora la valutazione della morfologia della retina dovrebbe essere incorporata nella pratica clinica tra i fattori di rischio cardiovascolari".