Medicina
Proprietà, benefici e controindicazioni dello zenzero
Zenzero: controindicazioni e potenziali effetti collaterali
Spesso utilizzato anche in campo medico, oltre che in cucina, come abbiamo appena visto, lo zenzero può avere però potenzialmente anche alcuni effetti collaterali. Nonostante le numerose proprietà benefiche, l’uso di questa radice potrebbe non essere appropriato per tutti e potrebbe presentare alcune controindicazioni. In particolare, andrebbe limitato l’utilizzo, almeno a scopo precauzionale, in questi casi:
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se si hanno problemi di coagulazione del sangue e si utilizzano farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, in quanto potrebbe influenzare il loro effetto se assunto in quantità significative;
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per lo stesso motivo, dovrebbe essere evitato da chi soffre di disturbi emorragici, in quanto potrebbe causare o peggiorare sanguinamenti in caso di emofilia o ulcere gastriche, soprattutto se utilizzato in grandi quantità;
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può stimolare la produzione di bile, e perciò andrebbe evitato dalle persone con calcoli biliari o disturbi della colecisti;
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potrebbe interagire con alcuni farmaci anche di altro genere, come medicinali per la pressione sanguigna o antidiabetici, e per questo motivo è consigliabile consultare un medico prima di ogni utilizzo in dosi massicce.
Esiste poi un dibattito ancora aperto riguardante l’utilizzo dello zenzero durante la gravidanza o l’allattamento. Se alcune fonti suggeriscono che l’uso moderato di questa radice, ancora fresca, potrebbe essere sicuro, resta comunque consigliabile consultare un medico prima di inserirlo nella propria dieta in queste fasi.
Infine, è consigliabile evitare lo zenzero se si è predisposti a una certa sensibilità allergica. Questa pianta può infatti causare reazioni allergiche, con sintomi come rash cutanei, prurito e difficoltà respiratorie, se si presentano già allergie ad altre piante della stessa famiglia, come la curcuma o il cardamomo.
Come sempre, comunque è importante consultare un medico o un professionista sanitario prima di utilizzarlo, soprattutto per scopi terapeutici e in presenza di condizioni mediche preesistenti, o se si stanno assumendo farmaci specifici.