Medicina

Ricerca scientifica, gli italiani si aspettano risultati in tempi velocissimi

Gli italiani ritengono che la scienza abbia rallentato negli ultimi anni ma che invece debba “correre”: questo il principale risultato emerso dalla ricerca Yakult-AstraRicerche sul rapporto tra gli italiani e la scienza. È una contrapposizione frutto della scarsa conoscenza delle dinamiche proprie della ricerca scientifica: secondo il 41% dei 1.019 intervistati, 18-65enni, infatti, i grandi passi della scienza sono stati fatti nei secoli scorsi, siamo in una fase storica di rallentamento delle ricerche scientifiche (solo il 30% lo nega e il 27% concorda solo in parte).

Gli italiani si aspettano che la scienza “corra”

I nostri connazionali si aspettano che la ricerca scientifica reagisca a un nuovo fenomeno (come può essere Covid-19) in tempi rapidissimi, raramente compatibili con la realtà della ricerca stessa: il 19% si aspetta risultati in meno di 6 mesi, e un ulteriore 28% comunque entro un anno. Queste risposte - oltre allo stato di prolungato stress emotivo e limitazione nella propria vita - aiutano a capire l’impazienza degli italiani nei confronti di un vaccino contro SARS-CoV-2.

E non sempre se ne capiscono le scoperte e le indicazioni…

Purtroppo non c’è solo un diffuso senso di maggior lentezza nelle scoperte scientifiche ma anche di incongruenza, di contraddittorietà: proponendo l’affermazione “mi sembra che spesso una scoperta scientifica dica il contrario di un’altra per cui non so di quale fidarmi” ben il 39% afferma di concordare: è ragionevole supporre che le diverse indicazioni di scienziati - o pseudo-tali - nei primi mesi dell’epidemia Covid-19 abbiano rafforzato questo “smarrimento” del cittadino di fronte alle notizie scientifiche).

… o il positivo impatto sulle nostre vite

D’altra parte solo il 28% del campione afferma di percepire un chiaro impatto della ricerca scientifica sulla propria vita (più di un quarto lo nega in misura più o meno intensa) e non sono elevate le percentuali di associazione tra l’avanzamento scientifico e positivi effetti sulle nostre vite: nel caso migliore (curare e prevenire malattie) solo il 53% concorda, nel peggiore (è possibile nutrire più persone nel mondo) si scende al 21%. In sintesi, gli italiani non hanno percepito il forte rapporto tra i risultati della ricerca scientifica e il nostro stato di benessere, di salute, di prospettive di vita.