Medicina
Salame contaminato da salmonella: ritirato salame romagnolo senza lardello
Allarme salame romagnolo italiano contaminato da salmonella ritirato dal mercato italiano. Il salame con salmonella è del tipo romagnolo senza lardello
SALAME FRESCO ROMAGNOLO, È ALLARME SALMONELLA: RITIRATO DAL MERCATO ITALIANO
Salame romagnolo senza lardello ritirato dal mercato per possibile presenza di Salmonella spp. La comunicazione è stata data dal Ministero della salute che ha diffuso un avviso di richiamo per il lotto contaminato.
ALLARME SALAME CONTAMINATO: SALMONELLA NEL SALAME FRESCO ROMAGNOLO: MARCA E LOTTO
Il Salame fresco romagnolo contaminato da salmonella è del marchio Natural Salumi ed è stato prodotto nello stabilimento di via Buriona 2/A a San Biagio di Argenta, in provincia di Ferrara (CE 1714 L). Il prodotto interessato dalla possibile presenza di batteri che provocano la salmonellosi è stato venduto in forme intere da 900 grammi circa e a metà da 450 grammi sottovuoto, con il numero di lotto 30209D e scadenza 02/07/2018.
Il Ministero ha indicato i lotti, il produttore e il nome di vendita del salame interessato nella sezione "Avvisi di sicurezza" del proprio sito web.
SALAME CON SALMONELLA RITIRATO IN ITALIA: SALMONELLA COS è
Il richiamo del salame ritirato dal mercato italiano è stato dovuto alla presenza di Salmonella. Questo termine indica un tipo di batteri Gram-negativi che fanno parte della famiglia delle Enterobatteriacee e che devono il loro nome al medico statunitense Daniel Elmer Salmon, il quale nel 1886 segnalò la patologia mentre seguiva un caso di peste suina. Con il termine con il salmonellosi, invece, si intende un insieme di manifestazioni a carattere morboso causate da Salmonella spp.
La salmonella è uno degli agenti batterici più noti in caso di infezioni trasmesse per via alimentare, sia di tipo sporadico che di tipo epidemico. L’incidenza di questa patologia, inoltre, è in aumento nella gran parte dei paesi industrializzati e tale aumento di infezioni da salmonella è spiegabile tenendo conto di vari elementi, fra i quali l’aumento delle importazioni di carni e bestiame con conseguente introduzioni di sierotipi dell’agente patogeno propri di altre zone, l’utilizzo di farine animali, un aumentato ricorso alla ristorazione collettiva e la selezioni di ceppi antibiotico-resistenti.