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Medicina
Tavi, Campania sempre più all'avanguardia nella cardiologia interventistica

Se in passato la sostituzione percutanea della valvola aortica avveniva sempre a cuore aperto, oggi si ricorre invece sempre di più alla Tavi, una soluzione che si conferma sempre più all’avanguardia nel campo dell’interventistica cardiovascolare mini invasiva. La Tavi è infatti una innovativa tecnica di sostituzione della valvola aortica attraverso un catetere, che può realmente cambiare la vita ai malati di stenosi aortica, patologia che determina una graduale sofferenza del muscolo cardiaco con conseguente insufficienza cardiaca.

La stenosi aortica degenerativa è tra le più comuni patologie valvolari nella popolazione anziana: tra gli over 75 infatti la prevalenza è di oltre il 3% e rappresenta un importante problema di salute pubblica. Solo in Campania ne soffrono circa 4mila pazienti: Purtroppo la presenza di una stenosi aortica severa sintomatica compromette fortemente la durata della vita tanto da non permettere quasi mai ai pazienti di superare i tre anni dalla diagnosi”, afferma Arturo Giordano (nella foto), direttore del reparto di Interventistica cardiovascolare del Presidio ospedaliero Pineta Grande di Castel Volturno, centro di eccellenza in Campania. “I farmaci riescono a ridurre i sintomi ma non modificano la durata della vita. Solo la correzione della valvola modifica positivamente la sopravvivenza di questi pazienti”.  La sostituzione chirurgica a torace aperto della valvola aortica rappresenta infatti l’unica chance terapeutica per i pazienti con stenosi aortica grave. “Dal 2008 - continua Giordano- la sostituzione valvolare aortica con tecnica interventistica ossia attraverso un catetere inserito per puntura, la TaviI, ha consentito di poter trattare i pazienti con un rischio chirurgico estremamente alto, tale da non poter affrontare l’intervento. Successivamente, grazie ad importanti studi, la Tavi si è dimostrata efficace e sicura anche nei pazienti in migliori condizioni generali allargando il suo utilizzo ad una percentuale molto più alta di pazienti con stenosi aortica severa”.

Nel 2011 uno studio sottolineava che circa 5 milioni di pazienti anziani erano affetti da stenosi aortica nei paesi europei ed evidenziava come questo numero sarebbe aumentato fino al 10,7% nel 2025 ed al 16,6% della popolazione ultrasettantenne nel 2050: “In linea con quanto previsto, infatti, un numero sempre maggiore di ultrasettantenni con stenosi aortica grave sintomatica nel corso di questi anni si è presentata all’osservazione dei cardiologi.”

Il grande entusiasmo per la TaviI ha quindi determinato un aumento rapidissimo dei centri di cardiologia invasiva che la eseguono ed un interessamento anche delle cardiochirurgie.  “In questa fase tumultuosa -prosegue Giordano- è molto importante che i cardiologi clinici inquadrino al meglio i pazienti con stenosi aortica definendone tutte le caratteristiche per poter orientare la scelta terapeutica nella migliore direzione, coinvolgendo i cardiologi interventisti esperti ed i cardiochirurghiE’ il caso di sottolineare, in questa fase di entusiasmo e rapida espansione, la particolare importanza di consultare professionisti competenti ed eseguire l’intervento in centri ad alto volume”.

Infatti centri che eseguono un basso numero di questi interventi (meno di 50 per anno) non garantiscono lo stesso livello di sicurezza ed efficaciaPer questo risulta essenziale la verifica dell’appropriatezza degli interventi effettuati attraverso un controllo dei dati clinici mediante Registri, possibilmente obbligatori. “Con questa consapevolezza -conclude l’esperto- abbiamo deciso, insieme ai professori Giuseppe Biondi Zoccai e Giacomo Frati, di riunire in un testo Transcatheter Aortic Valve  Clinical, Interventional and Surgical  Perspective il nostro lavoro insieme a quello di vari esperti internazionali con l’intento di contribuire a supportare il cardiologo nella migliore scelta per il paziente con Stenosi Aortica Severa”. Si tratta di un testo tecnico tra i più completi pubblicato da una delle maggiori case editrici scientifiche (Springer Nature) che porta a livello internazionale anche l’esperienza del più grande centro campano per il trattamento transcatetere della stenosi aortica.

 

 

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