Medicina

Tumore al seno, ottobre il mese della prevenzione

di Daniele Rosa

Prevenzione, diagnosi precoce, cure multidisciplinari. A colloquio con l’esperto

Tumore al seno, ottobre il mese della prevenzione

 

Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente in Italia: ogni anno ci sono 55.000 nuove diagnosi e rappresenta il 30% di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14% dei tumori totali diagnosticati in Italia.“L’incidenza è in crescita– spiega la dott.ssa Elisabetta Colonese specialista in Ginecologia e referente del portale di Mustela Formazioneinfanzia.it-  ma la mortalità è in diminuzione anche se resta la prima causa di morte per tumore nelle donne. La prevenzione è l’arma più importante: è bene aderire a programmi nazionali di screening e attivare uno stile di vita sano che significa normopeso, dieta povera di grassi, ricca di vegetali, frutta, verdura: riduzione degli zuccheri, esclusione di alimenti industriali.”  

Tumore al seno, fattori di rischio e prevenzione

Quali i fattori di rischio e di protezione? “I fattori di rischio riguardano l’età, la maggior parte dei tumori al seno interessa donne con età superiore 50 anni e con storia familiare o personale di tumore mammario. Il 5% dei tumori al seno è legato a una mutazione genetica, tra i geni più studiati troviamo BRCA 1 e 2 i quali sono responsabili del 50% circa delle forme ereditarie di tumore alla mammella. Il rischio è maggiormente alto in donne con menarca precoce e tardiva menopausa così come l’assenza di gravidanze, anche sovrappeso, obesità,  dieta squilibrata, fumo e alcol. Per quanto riguarda i mezzi di protezione diciamo si all’integratori antiossidanti; è inoltre importante l’attività fisica che non deve essere strenua ma secondo le proprie caratteristiche corporee. Anche l’allattamento è una protezione nei confronti del tumore al seno, ma  non per questo  bisogna ghettizzare o colpevolizzare le donne che non riescono ad avere la montata lattea, o non possono allattare per motivi personali sociali o di altra natura”.

Tumore al seno, l'importanza dello screening

Quanta importanza ha lo screening ? “I programmi di screening oncologico nazionale prevedono la possibilità di eseguire gratuitamente mammografia ogni due anni in donne tra i 50 e 69 anni. Alcune regioni hanno esteso lo screening a donne dai 45 fino ai 49 anni con cadenza annuale e dai 70 ai 74 anni con cadenza biennale. L’ecografia mammaria è un ottimo strumento diagnostico, che usa gli ultrasuoni,  ed è ottimale nel seno sotto i quarant’anni”. E per quanto riguarda la Visita senologica e l’autopalpazione? “E’ consigliato effettuare la visita senologica una volta all’anno indipendentemente dall’età. Il medico, generalmente un ginecologo, che si occupa anche di senologia prescriverà eventuali ulteriori accertamenti necessari. L’ autopalpazione è invece un’abitudine molto utile, ma  in termini di screening molto bassa,  in quanto non può sostituire la visita senologica e le tecniche strumentali .

Tumore al seno, attenzione ai sintomi

L’ attenzione ai sintomi e la diagnosi precoce, due elementi vitali. “Certamente. Le forme iniziali tumorali generalmente non provocano dolore: noduli palpabili o visibili meritano subito attenzione e indagine strumentale. Il 50% dei tumori alla mammella riguarda il quadrante superiore esterno della mammella. Osservare il proprio seno, segnalare al medico alterazioni o perdite dal capezzolo,  modificazioni della cute del seno,  linfonodi ascellari che fanno male o si ingrossano, i segnali del nostro corpo non vanno mai sottovalutati. Se si identifica un nodulo sospetto si capirà se eseguire anche la risonanza magnetica e la biopsia,  cioè l’agoaspirato o  in altri casi lavaggio dei dotti . L’ago aspirato, è anche utile per prognosi e trattamento e per eseguire analisi molecolari, il campione istologico ci dà informazioni anche sul grado della malattia un basso grado sta indicare una malattia meno aggressiva. In base al risultato si eseguiranno eventuali altre indagini radiologiche e si eseguirà la stadiazione,  in questo caso TNM come sistema di stadiazione dove T sta per estensione di malattia, N per coinvolgimento linfonodale, M per presenza di metastasi. E la scelta del percorso terapeutico dipende da diversi fattori, ma la maggior parte dei tumori al seno viene trattata chirurgicamente con quadrantectomia o mastectomia parziale o mastectomia totale o mastectomia Nipple Sparing,  seguita da radioterapia più tecnica linfonodo senti anella-con rimozione completa o parziale dei linfonodi-e successiva eventuale ricostruzione al seno. In base al tumore e al suo stadio si eseguirà eventuale radioterapia o farmaci antitumore,  in altri casi chemioterapia”.

Tumore al seno, gli appuntamenti a Milano

Molti gli appuntamenti a ottobre per parlare di questo argomento. A Milano in particolare :l'Associazione Libellule Onlus organizza gli appuntamenti "Vediamoci da Cova", salotti dedicati all'informazione medica e presso la Pasticceria Cova di Via Montenapoleone 8  . Il 24 ottobre alle ore 18 sarà possibile partecipare all'incontro "Star bene in malattia" durante il quale si affronteranno temi quali i falsi miti dell’estetica in terapia e la terapia di supporto durante la chemioterapia. Relatori: Angela Noviello, Direttore Italia OTI Oncology Training International, il Dottor Sergio Noviello Medico Chirurgo Estetico Direttore Scientifico OTI Oncology Training International. Presenterà  la Dottoressa Paola Martinoni, Specialista in Chirurgia Generale Columbus Clinic Center, e Fondatrice Associazione Libellule Onlus. Sempre in collaborazione con Libellule Onlus dal 24 al 28 Ottobre il dott. Domenico Ventura Chirurgo plastico effettuerà consulenze gratuite e valutazioni della mammella in pazienti operate dopo mastectomia o quadrantectomia o per chirurgia di rimodellamento mammario dopo l’asportazione di neoformazioni.