Medicina

Tumori, farmaci come “cavalli di Troia” per colpire le cellule maligne

di Daniele Rosa

Le novità dello studio Destiny Breast-03 dal New England Journal of Medicine

Tumori, nuovi farmaci "cavalli di Troia" contro le cellule maligne

Lo studio clinico Destiny Breast-03, presentato dal New England Journal of Medicine, ha testato la sicurezza e l'efficacia dei farmaci Trastuzumab e Deruxtecan in combinazione su pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo. E’ questo carcinoma un sottotipo molto aggressivo che colpisce circa il 20% dei pazienti. Il prodotto, innovativo, unisce un farmaco “di precisione” (Trastuzumab) con un altro chemioterapico (Deruxtecan). Il primo, opera come un cavallo di Troia, raggiungendo le cellule maligne, dove viene espressa la proteina HER2  che è responsabile dello sviluppo rapido del tumore. Il farmaco chemioterapico, invece, elimina in loco le cellule cattive senza danneggiare troppo quelle sane.

Tumori, nuovi farmaci: il mix Trastuzumab Deruxtecan aumenta la sopravvivenza

Lo studio, a cui hanno partecipato 524 persone provenienti da 15 paesi, ha mostrato che, 12 mesi dopo l'inizio del trattamento, il 75,8% dei pazienti con la nuova combinazione ha raggiunto la sopravvivenza senza progressione rispetto al 34,1% di quelli che hanno ricevuto attualmente il trattamento convenzionale. Inoltre, la percentuale di pazienti vivi dopo un anno di follow-up era del 94,1% con il mix Trastuzumab Deruxtecan rispetto all'85,9% curati con Trastuzumab Emtansine (attuale trattamento standard). Nella lotta contro il cancro, molto spesso i progressi non sono eclatanti ma consistono in vittorie parziali che si sommano. A volte i progressi sembrano piccoli, ma la somma è ciò che può trasformare il cancro (o centinaia di tumori), passo dopo passo, in una malattia cronica, con la quale si può convivere. In alcuni casi, quelle piccole vittorie sono più grandi del solito,

Tumori, nuovi farmaci: nel 16% dei casi la malattia scompare

Javier Cortés, direttore dell'International Breast Cancer Center (IBCC) di Barcellona e primo autore dello studio, ha confermato che "nel 16% dei casi trattati con il nuovo farmaco la malattia scompare, rispetto all'8,7% del trattamento standard. Questo nei pazienti altamente trattati che possono sviluppare una maggiore resistenza ai nuovi farmaci. I dati fanno ben sperare ma ora sarà necessario un periodo di follow-up più lungo per vedere quanti pazienti siano realmente guariti nell’uno termine”. Secondo molti sanitari, specializzati nel settore oncologico, i dati dello studio mostrano che questo farmaco mix supera di gran lunga l'efficacia dello standard precedente. Quando sarà disponibile (necessita dell’ok dell’Agenzia Europea del farmaco) diventerà il nuovo standard della pratica clinica per questo tipo di tumore con metastasi, in particolare quando il trattamento iniziale inizierà a fallire.

Tumori, nuovi farmaci sviluppati da Astrazeneca e Daiichi Sankyo

Come normalmente accade nelle prime fasi dei trials il Trastuzumab Deruxtecan, sviluppato da Astrazeneca e Daiichi Sankyo, viene applicato ai casi più gravi della malattia. Si sta già studiando l’utilizzo nei casi senza metastasi. Alcuni team di ricercatori stanno anche iniziando a vedere gli effetti di questo farmaco nel cancro del colon-retto, dello stomaco e del polmone. Il Trastuzumab costituisce un esempio virtuoso della capacità dei ricercatori di cercare nuovi strumenti contro una malattia complessa da curare e letale. Negli anni '80, la consapevolezza che alcuni geni fossero alla base di queste condizioni ha portato alcuni scienziati a pensare che si potessero creare terapie mirate per bloccare l'attività di quei geni. Con questa idea sono state concepite molecole come il Trastuzumab, che ha bloccato l'espressione del gene HER2 e ha prolungato la vita di milioni di donne con cancro al seno. Ora, i nuovi farmaci ibridi riutilizzano la capacità di quegli anticorpi monoclonali come il Trastuzumab di entrare all'interno delle cellule maligne e fornire lì potenti chemioterapie. Sono “cavalli di Troia” con nuovi anticorpi, nuovi bersagli e nuovi carichi letali per attaccare diversi tipi di cancro. Nuove armi che fanno ben sperare.

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