Vaccini shock. Presidente Pediatri: "Dietro i no-vax giro di soldi vergognoso"
Alberto Villani presidente Pediatri Italiani spiega il decreto vaccini e denuncia "clima politicizzato di sfiducia nelle istituzioni, medici inclusi"
“Dietro gli antivaccinisti c'è un giro di soldi vergognoso”. Sono le parole di Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria e responsabile dell'unità di Pediatria e malattie infettive dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che - in un'intervista rilasciata a Lidia Baratta per Linkiesta, chiarisce che "con il decreto vaccini non tutti i bambini dovranno fare 12 vaccinazioni, e non tutte insieme". E in ogni caso “non ci sarebbe alcun problema per la salute. Si tratta di quattro iniezioni in tutto. Basti pensare che nei vaccini si trovano in totale 150 antigeni, mentre un banale raffreddore produce migliaia e migliaia di anticorpi. I genitori tornino a parlare con i medici, anziché affidarsi alle menzogne dei no-vax”.
Il dottor Villani cerca di mettere in fuga i dubbi e le paure sul decreto vaccini del governo che circolano come un virus tra i genitori e nell'ambito delle manifestazioni in nome della libertà vaccinale. «La circolare diffusa dal ministero della Salute dice chi, quando e come dovrà fare le vaccinazioni», spiega. Leggiamo nell'intervista a Linkiesta: "Il documento riporta le prime indicazioni operative, evidenziando in effetti come non per tutti saranno 12 le vaccinazioni obbligatorie, ma solo per i bambini nati nel 2017. Per i nati dal 2001 al 2012 i vaccini obbligatori sono nove, e dal 2012 al 2016 dieci. Il pediatra poi spiega: «Le Asl avranno un ruolo centrale. I medici torneranno a parlare con i pazienti, chiarendo ogni dubbio. I genitori e i pazienti non dovranno più affidarsi a Internet e cadere nelle menzogne degli antivaccinisti, attorno ai quali girano molti molti soldi».
In soldoni, il dottor Villani chiarisce che le vaccinazioni obbligatorie non sono dodici per tutti, ma solo per i nati nel 2017. "Quando il bambino si iscrive a scuola, i genitori devono informare l’istituto sullo stato vaccinale del figlio, dichiarando come e quando intendono fare quelli eventualmente mancanti. In questo verranno aiutati dalla Asl, che avrà un ruolo centrale, facendo colloqui, fornendo indicazioni e controindicazioni". Villani stigmatizza anche la violenza e l’aggressività delle campagne dei no-vax. Secondo il medico, esse "derivano proprio dal fatto che ci sono grandi interessi economici in gioco. Da una parte ci sono i genitori in buona fede, dall’altra questa gente che approfitta di famiglie in difficoltà, magari con un bambino con una malattia neuromuscolare, facendo fare esami inutili e innescando l’illusione di risarcimenti. È un giro di soldi vergognoso".
Villani allude all'analisi delle nanoparticelle nei vaccini. "Ci sono più nanoparticelle in un bicchiere d’acqua che in un intero lotto di vaccini. Tant’è che nessuno di questi no-vax lavora in una struttura controllata" commenta. Quanto alla libertà vaccinale: "È come dare la libertà di guidare a sinistra in Italia. Pensiamo a quanti morti ha prodotto la libertà di guidare senza casco. Certo noi speriamo che l’obbligo vaccinale, che è una misura d’emergenza, venga eliminato nel giro di qualche anno. Nel frattempo si incontrano medici, si guardano negli occhi gli esperti e si fanno domande. Anziché andare su Google a informarsi, bisogna tornare a dare autorevolezza alla figura del medico, che deve spiegare con onestà e correttezza l’utilità dei vaccini. Un lusso che non tutti i Paesi possono permettersi".
"Perché ha prevalso l’informazione sbagliata in questi anni. Cosa è mancato?" domanda Lidia Baratta e il dottor Villani risponde: "Ci sono state sentenze della magistratura che hanno collegato i vaccini all’insorgenza di alcune malattie. In più ha prevalso un clima politicizzato di sfiducia nelle istituzioni, medici inclusi. E una parte di responsabilità ce l’ha anche la Sanità, che deve farsi carico di assistere chi ha un problema. Bisogna tornare a credere a quello che dicono i medici, e i medici devono tornare a parlare con i pazienti, chiarendo tutti i dubbi.
E sulla necessità che i medici illustrino le controindicazioni dei vaccini, Villani è d'accordo ma commenta: "Certo, ma è come dire che passando sotto un tetto c’è il richio che mi caschi una tegola in testa. Non è che smetto di passare sotto i tetti per questo motivo. Il rischio è di uno su dieci milioni. Un banale farmaco contro la febbre o un antibiotico hanno reazioni avverse più frequenti di un vaccino. E se qualcuno ha qualche titubanza sull’utilità dei vaccini, venga pure a visitare il mio reparto, dove ci sono bambini col meningococco o altri in fase di remissione da leucemia che si sono presi il morbillo. Che poi sa quante reazioni avverse abbiamo avuto in Italia? Tre o quattro negli ultimi vent’anni. Tre o quattro".
Le parole del dottor Villani potrebbero anche essere rassicuranti, se non fosse per quell'allusione al "clima politicizzato" riguardo ai vaccini, una propaganda battente e capillare diffusa da certi partiti e movimenti - presenti anche nelle istituzioni - che, sull'ignoranza e sul qualunquista "piove, Governo ladro" hanno fondato la propria fortuna e il proprio seguito. Una propaganda dissennata che, oggi come oggi, è arrivata a incidere direttamente sulla salute degli italiani, giocando perfino sulla pelle dei bambini.