Non è un Paese per Vecchi/ Barberis, Turco e Nahum (Pd)
E’ un Paese per vecchi oppure no, questa Milano? Le risposte di una 'tripletta' Pd: Barberis, Turco e Nahum
E’ un Paese per vecchi oppure no, questa Milano? A vederla, si direbbe una città in risveglio. Ma la politica? Ancora ancorata a vecchie logiche? E come vivono la candidatura e la città quei candidati nati tra il 1980 e il 1995? Affaritaliani.it lo ha chiesto a dieci di loro. Dopo Pierfrancesco Maran (QUI), e Pietro Tatarella (QUI), poi a Giacomo Marossi (QUI). In questa “puntata” è invece la volta di tre candidati diversi, tutti “made in Pd”. Il primo è Filippo Barberis, nato a Milano il 22 marzo 1983, è consigliere uscente a Palazzo Marino e capogruppo per il Pd nella città metropolitana. Angelo Turco ha invece 28 anni, laureato in storia contemporanea è il segretario del circolo Pd Milano Futura ed è un blogger di Talpa Democratica. Infine, Daniele Nahum, 33 anni, figlio di papà libico e mamma pugliese, già vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano e responsabile Area Cultura del Pd metropolitano. Ecco come hanno risposto alle domande di Affaritaliani.it.
-1- Che cosa hanno in meno i giovani rispetto agli “esperti” nella politica di oggi?
BARBERIS: Nulla, il talento politico non è un talento tecnico. Forse i giovani rispetto ai tecnici hanno qualche pregiudizio in meno.
TURCO: L’esperienza si acquisisce con gli anni, ma i più giovani possono portare al governo della città una visione più innovativa delle società milanese. Anche se la notorietà è un elemento importante, per i candidati più giovani conquistare le preferenze elettorali è più difficile.
NAHUM: L’esperienza, appunto. Visti i risultati questo potrebbe essere un bene.
-2- Due cose che differenziano i candidati giovani da quelli più navigati.
BARBERIS: Entusiasmo e senso di responsabilità nel rappresentare una generazione che oggi è assai lontana dalla politica
TURCO: Vedo entusiasmo in tutti i candidati, però penso che la voglia di mettersi in gioco e la prospettiva siano diverse. Sto costruendo il mio futuro e ora ho deciso che il mio impegno è per Milano, ma tra venti anni chi può dire dove sarò?
NAHUM: La freschezza e sono più centrati su quello che succede nella vita reale dei cittadini.
-3- Dove vai a festeggiare se vinci?
BARBERIS: Ci penserò dopo, adesso sono solo concentrato a portare a casa il risultato.
TURCO: Seguirò lo spoglio con gli amici e i compagni, dietro alla mia campagna elettorale c’è un progetto collettivo e si vince o si perde tutti insieme. Comunque si prevede notte bianca in zona due.
NAHUM: Prendo la mia compagna e vado due giorni con lei a Berlino.
-4- Agli amici come fai a spiegare che… “faccio il politico?”
BARBERIS: I miei amici conoscono la mia passione da sempre. In Italia quando si racconta che si fa politica si ha quasi l’impressione di doversi giustificare, quando lo dico all’estero (mia moglie è tedesca) la reazione dell’interlocutore porta con sé molta più curiosità e rispetto.
TURCO: Mi conoscono, sanno quanto tempo abbia dedicato in questi anni alla politica, già quando ero rappresentante degli studenti in Statale. Gli amici meno politicizzati mi prendono un po’ in giro, gli altri mi aiutano a fare campagna elettorale!
NAHUM: Perché non solo faccio quello e sanno che quando ho avuto carichi associativi o per la mia comunità li ho svolti molto seriamente ottenendo dei risultati.
-5- Come fai a spiegare alla fidanzata che non puoi uscire a cena perché hai il bilancio?
BARBERIS: La politica può essere molto dispersiva, l’importante è che mia moglie sappia che so distinguere (per proteggere il nostro tempo insieme) le cose importanti (come il bilancio) da quelle meno importanti.
TURCO: Se sarò eletto, spiegherò al mio ragazzo che tutta la pazienza che ha già dovuto spendere in questi mesi di campagna elettorale necessiterà di una ulteriore proroga. Mi sa che lui già se lo aspetta.
NAHUM: E’ una donna con un grande senso civico, capirà.
-6- Ti piace il Parco della Vetra recintato?
BARBERIS: No, ma è sicuramente meglio vissuto e frequentato di quando era aperto.
TURCO: No, anche se ci sono situazioni complicate che richiedono soluzioni specifiche. Francamente, dipendesse solo da me, nessun parco sarebbe recintato.
NAHUM: Sì.
-7- Sei mai andato in un parco di Milano a farti una canna?
BARBERIS: Non qui a Milano.
TURCO: In un parco credo di no.
NAHUM: Certo.
-8- Ti piacciono i graffiti? Che cosa ne pensi dei writer?
BARBERIS: Moltissimo. Ma i graffiti veri, non gli scarabocchi con i quali troppo spesso si imbrattano i muri. I writer possono essere alleati nel riqualificare e colorare la città, altra cosa sono gli imbrattatori a tempo perso.
TURCO: Distinguiamo i murales dai tag. Molti murales sono un elemento di bellezza e rigenerazione urbana, credo anche che ai writers andrebbero messi a disposizione più spazi e vere e proprie gallerie a cielo aperto. Servono però anche regole, e gli scarabocchi sui muri sono uno sfregio, un gesto di arroganza.
NAHUM: I graffiti mi piacciono se sono esteticamente belli e se vengono utilizzati per riqualificare una zona( come con Via Magolfa). Le semplici scritte sono semplicemente idiote.
-9- Vivi da solo o coi tuoi?
BARBERIS: Vivo da solo da quasi 10 anni e con mia moglie da due.
TURCO: Da qualche mese non vivo più con i miei.
NAHUM: Vivo con la mia compagna e con Sofia. La nostra bimba.
-10- Fare il consigliere comunale è una pratica praticamente gratuita, se vieni eletto come guadagnerai abbastanza per vivere? Chiederai a mamma e papà?
BARBERIS: Fino ad ora ho vissuto con l’emolumento da consigliere e la borsa di dottorato. Se dovessi tornare a fare il consigliere affiancherei all’attività politica un altra attività lavorativa.
TURCO: Lavoro e mi mantengo già da un po’, non navigo nell’oro ma purtroppo è la normalità per quelli della mia età. Magari cambierò la modalità dei miei attuali impegni per non togliere nemmeno un minuto al tempo che metterò al servizio dei cittadini, ma continuerò con il lavoro che faccio e forse tenterò anche un dottorato in università.
NAHUM: Continuerò a lavorare nella mia pasticceria/rosticceria. Chiaramente mi organizzerò per un perdere una seduta delle commissioni e del consiglio comunale.
-11- Rispetto ai colleghi più anziani della tua parte politica, su cosa non sei d’accordo con loro? E se sei d’accordo su tutto: allora non conviene votare il più vecchio - che rispetto a te è più esperto?
BARBERIS: Mi sento più libero, sento di avere meno pregiudizi e maggiore sensibilità rispetto ai processi di innovazione.
TURCO: Ho 28 anni e sono giovane, ma le mie idee non sono una questione puramente anagrafica. In questa campagna elettorale sto chiedendo alle persone che incontro di essere votato in base alle mie proposte, in base alla mia visione della città. Non in base all’età.
NAHUM: C’è una certa sinistra, presente anche nel mio partito, che fa del relativismo culturale una bandiera. Io sono per una sinistra liberale che metta al centro i doveri oltre ai diritti.
-12- A Milano i bar chiudono alle 2. Una cosa che non succede a Parigi, Berlino, New York e nemmeno più a Londra. Che senso ha questo divieto - che limita nei fatti un’attività commerciale?
BARBERIS: Dipende dal tipo di esercizi. Io sono per la massima libertà di orari possibile, ma le strutture che hanno orario libero non possono impedire ai residenti di dormire.
TURCO: Il tema è molto complesso, c’è una normativa nazionale con applicazioni locali e una discussione più teorica sul principio della liberalizzazione degli orari di apertura delle attività commerciali. Sinceramente le 2 di notte non mi sembrano un orario repressivo.
NAHUM: Non ha nessun senso. Dobbiamo puntare ad una città sempre aperta. Anche perché garantirebbe maggiore sicurezza.
-13- Test di milanesità: sei mai stato all’ossario di San Bernardino? E alla chiesa di San Satiro? E nella cripta di piazza San Sepolcro? E nella chiesa di Sant’Anastasio?
BARBERIS: Ho avuto la fortuna di visitare tutti questi luoghi, Sant’Anastasio però non l’ho mai sentito. Non si finisce mai di visitare Milano perché nascono continuamente nuovi luoghi di interesse.
TURCO: San Bernardino è ben nota a tutti gli studenti di via Festa del Perdono, mentre la chiesa di Santa Maria presso San Satiro con il celebre coro del Bramante a effetto trompe-l’œil è una delle prime cose che mostro agli amici che arrivano da altre città. Nella cripta non sono ancora stato, mentre Sant’Anastasio non mi dice niente.
NAHUM: In tutte tranne nell’ultima.
(NDR: LA CHIESTA DI SANT’ANASTASIO… NON ESISTE!)