Milano

Non è un Paese per vecchi: Pirovano (SxM) e Lipparini (Radicali)

E’ un Paese per vecchi oppure no, questa Milano? Le risposte di altri due giovani in politica: Pirovano (SinistraXMilano) e Lipparini (Radicali)

E’ un Paese per vecchi oppure no, questa Milano? A vederla, si direbbe una città in risveglio. Ma la politica? Ancora ancorata a vecchie logiche? E come vivono la candidatura e la città quei candidati nati tra il 1980 e il 1995? Affaritaliani.it lo ha chiesto a dieci di loro. Dopo Pierfrancesco Maran (QUI), e Pietro Tatarella (QUI), poi a Giacomo Marossi (QUI). In un’altra puntata il “trio” dem Barberis, Turco e Nahum (QUI). Ieri è stata la volta di Silvia Sardone e Simone Paleari (ENTRAMBI QUI).

Nella penultima puntata, Lorenzo Lipparini e Anita Pirovano.

Lorenzo Lipparini è nato il 2 gennaio 1982, milanese da sempre, è candidato con i Radicali, dei quali è stato prima segretario e poi tesoriere. Anita Pirovano invece è del 6 agosto 1982 ed è la segretaria di Sel a Milano, al centro di una fase delicatissima di passaggio per il partito. E’ candidata con SinistraXMilano. E’ la mamma di Viola. Ecco come hanno risposto alle domande di Affaritaliani.it

-1- Che cosa hanno in meno i giovani rispetto agli “esperti” nella politica di oggi?

LIPPARINI: Partiamo dalla constatazione che i giovani, come categoria, non esistono. In politica ce n’è di nostalgici della prima repubblica, di professorali, o di quelli che si credono il nuovo che avanza. Se durano, si rendono conto dopo qualche tempo di quanto fossero velleitari.

PIROVANO: Meno abitudine alla sconfitte e minor attitudine a rispondere alle nuove sfide dicendo: “impossibile, non si può fare”.

-2- Due cose che differenziano i candidati giovani da quelli più navigati.

LIPPARINI: Usano di più i social network e quando organizzano un aperitivo elettorale non ci mettono solo cocacola e noccioline

PIROVANO: L’aver vissuto come esperienza politica fondativa il laboratorio politico di Pisapia miglior sindaco di Italia e qualche benefit in meno.

-3- Dove vai a festeggiare se vinci?

LIPPARINI: In piazza Duomo, quando si vince un campionato si va la. Poi a finire serata ad Ostello Bello

PIROVANO: Porto mia figlia Viola a vedere il mare per la prima volta. E ci vado anche in caso di sconfitta.

-4- Agli amici come fai a spiegare che… “faccio il politico?”

LIPPARINI: Solo un folle al giorno d’oggi rivendicherebbe un ruolo visto con insofferenza dall’80% dei cittadini. Ma i Radicali non hanno, come gli altri, un apparato di funzionari, la nostra casa è da sempre per strada e tra gli ultimi, a raccogliere firme per grandi battaglie civili. Chi ci conosce lo sa, a partire dagli amici ai quali da anni faccio una testa così su battaglie sempre nuove.

PIROVANO: I miei amici mi supportano perché vedono quanto Milano è migliorata in questi cinque anni e mi sopportano per l’assenteismo durante le campagne elettorali.

-5- Come fai a spiegare alla fidanzata/o che non puoi uscire a cena perché hai il bilancio?

LIPPARINI: La mia compagna mi chiama se non mi vede tornare a casa quando c’è qualche iniziativa. Corro per fare presto, ma è una santa.

PIROVANO: Più che altro si tratta di “bilanciare” gli impegni politici miei con i suoi.

-6- Ti piace il Parco della Vetra recintato?

LIPPARINI: Visivamente no, ma dobbiamo ammettere che la situazione dei parchi che prima erano in abbandono è molto migliorata

PIROVANO: Per nulla, mi piace la politica che costruisce ponti e che abbatte i recinti: quelli nei parchi e quelli nella testa delle persone.

-7- Sei mai andato in un parco di Milano a farti una canna?

LIPPARINI: Solo nella bella stagione

PIROVANO: Sono cresciuta in Brianza…

-8- Ti piacciono i graffiti? Che cosa ne pensi dei writer?

LIPPARINI: Ho attraversato questa fase ai tempi del liceo ma non mi sono mai calato in questa cultura. Adoro i nuovi murales inaugurati sulle alzate della ferrovia o sulle cabine elettriche di a2a, ma mi incazzo quando vedo i mezzi pubblici pieni di scritte e di vetri graffiati

PIROVANO: La street art la leggeremo nei manuali di storia dell’arte nel futuro prossimo e nel presente rende più bella la città.

-9- Vivi da solo o coi tuoi?

LIPPARINI: Convivo da diversi anni e per settembre è in arrivo una bambina

PIROVANO: Col mio compagno e da tre mesi anche con la piccola Viola 

-10- Fare il consigliere comunale è una pratica praticamente gratuita, se vieni eletto come guadagnerai abbastanza per vivere? Chiederai a mamma e papà?

LIPPARINI: Il Consigliere comunale non è un lavoro, viene riconosciuto solo un gettone di presenza per le riunioni, che sono il pomeriggio o la sera. Credo che sia giusto continuare a lavorare, conciliando i due impegni.

PIROVANO: Da più di 10 anni non chiedo soldi ai genitori e spero di continuare la mia collaborazione in università e di iniziarne altre. Continuerò ad essere povera ma felice di quel che faccio.

-11- Rispetto ai colleghi più anziani della tua parte politica, su cosa non sei d’accordo con loro? E se sei d’accordo su tutto: allora non conviene votare il più vecchio - che rispetto a te è più esperto?

LIPPARINI: Marco Pannella, anche quando era il più vecchio, è sempre stato di gran lunga il più giovanile, rivoluzionario e anticonformista di quanti avevano meno anni di lui. I Radicali comunque hanno sempre puntato sui più giovani nel ruolo di segretari e tesorieri.

PIROVANO: Penso che i diritti civili non siano meno di “sinistra” rispetto a quelli sociali e che la battaglia per il reddito minimo garantito sia l’unica via per contrastare la precarietà.

-12- A Milano i bar chiudono alle 2. Una cosa che non succede a Parigi, Berlino, New York e nemmeno più a Londra. Che senso ha questo divieto - che limita nei fatti un’attività commerciale?

LIPPARINI: Siamo soffocati dalle regole assurde, non solo i bar. Si sommano quelle della regione, del comune, dello stato. Chi prova ad organizzare un concerto, ad aprire un b&b, a gestire una piccola attività lo scopre in fretta che non è un paese per chi si dà fa fare. Bisogna semplificare molto, ridurre le tasse, ed essere liberi di fare gli orari che si vuole.

PIROVANO: Una città viva e vivace anche di notte è una città più accogliente e sicura. Dopo di che bisogna conciliare il diritto al tempo libero con la tutela di chi lavora la notte. E chi vuole dormire…

-13- Test di milanesità: sei mai stato all’ossario di San Bernardino? E alla chiesa di San Satiro? E nella cripta di piazza San Sepolcro? E nella chiesa di Sant’Anastasio?

LIPPARINI: A San Bernardino sono sempre andato prima dei momenti importanti, e se intendi Santa Maria presso San Satiro ci ho portato diversi amici in visita a Milano. Le altre due mai.

PIROVANO: In 3 su 4 e non vedo l’ora di visitare la nuova Moschea di Milano.

(NDR: Il divieto sulle 2 di notte e la chiesa di Sant’Anastasio… non esistono!)







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