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Auto e Motori
Alfa Romeo Tonale veste la divisa della Polizia di Stato

Anni Cinquanta (1900, 1900M, Giulietta) Anche se il simbolo sulle fiancate delle vetture della Squadra Mobile apparirà solo agli inizi degli anni Sessanta, la denominazione “Pantera” nasce già nel 1952 con l’entrata in servizio di questa vettura, ordinata in circa 400 esemplari fra 1900 TI (Turismo Internazionale) e 1900 TI Super, in questo caso con propulsore portato alla soglia di due litri ed una velocità massima che sfiora i 180 Km/h. Verniciate in nero, non sono preparate nella meccanica ma sono sottoposte ad alcune modifiche: una pesante blindatura (assente sugli esemplari della Stradale) protegge motore ed abitacolo, quest’ultimo dotato anche di parabrezza antiproiettile in due sezioni. Le ruote anteriori sono protette da due tendine di catena metallica mentre sono aggiunti fendinebbia e fari orientabili. Per permettere all’equipaggio di sparare in posizione eretta, è poi applicato un tetto apribile scorrevole mentre, fra l’equipaggiamento specifico, vi è anche la presenza di un impianto radio che permette alla pattuglia di restare in contatto con la centrale.Aggiornate nei colori e nelle dotazioni, le 1900 resteranno in forze fino al 1964 ma alcuni esemplari continueranno ad essere utilizzati come vetture di servizio.Successivamente, la Polizia utilizzerà pressoché tutte le vetture prodotte dall’Alfa Romeo. Negli anni Cinquanta, oltre alla 1900 M “Matta” – celebri sono quelle in livrea rossa della Celere – saranno numerose le Giulietta e le Giulietta TI, scelte ancora per le loro prestazioni. Contemporaneamente, entreranno in servizio anche alcuni furgoni Romeo e Romeo 2°, poi sostituiti dagli F12.

 

Anni Sessanta (2600 Sprint, Giulia) Il decennio successivo, veste la livrea grigioverde la 2600 Sprint: fatta eccezione per la Ferrari 250 GTE, è la vettura più potente e veloce in dotazione alla Polizia.Seguirà quindi la Giulia, protagonista assoluta di un’epoca: nelle sue versioni destinate alla Polizia non solo è stata una delle vetture più popolari e riconoscibili ma anche ha originato un vero e proprio filone cinematografico, nato come b-movie e negli anni successivi diventato “cult”: il “Poliziottesco”, caratterizzato da inseguimenti mozzafiato sulle strade delle grandi città italiane.La prima “Pantera” entra in servizio a Torino nel 1963, ma alcune vetture non in livrea erano già state acquistate dal Ministero degli Interni nei mesi precedenti. Sarà la prima di una lunga serie, che vedrà in seguito il passaggio alle Giulia Super, anche se prenderanno servizio anche alcuni esemplari di 1300, 1300 TI e 1300 Super, oltre che qualche rarissima TI Super.Le principali modifiche riguarderanno il frontale, in cui (come sulla TI Super) i due fari centrali vengono sostituiti da semplici reticelle, che nascondono la sirena; quindi, il lampeggiante e l’antenna della radio. In alcuni casi è presente anche il faro brandeggiabile. Anche a batteria viene spostata nel bagagliaio e gli interni – con rivestimenti in skai marrone – sono dotati di radio di ordinanza, mentre nel bagagliaio trova posto l’equipaggiamento specifico.Le Giulia “in divisa” segneranno l’epoca della modernizzazione delle Forze dell’Ordine: centrali operative dotate di quadri elettronici, contatto radio costante, addestramento dei “piloti”, sviluppo del parco auto e delle officine per la manutenzione. Nelle varie versioni e aggiornamenti, le Giulia resteranno in servizio fino all’inizio degli anni Ottanta.Destinate alla Polizia Stradale verranno inoltre impiegate le Giulia Combinata con carrozzeria station wagon.

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