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Auto e Motori
Mercato auto Europa, in marzo cresce del 261% italia Ultima nell'elettrico

Forte accelerazione nel mercato europeo dell’auto, che segna a marzo l’ottava crescita mensile consecutiva con 1.422.147 vetture immatricolate, in aumento del 26,1% rispetto a 1.127.709 unità di marzo 2022.

I cinque Major Markets sono tutti in rialzo, con il picco della Spagna a +66,1% rispetto a marzo 2022, che nel mercato spagnolo aveva toccato il minimo storico a eccezione dell’anno pandemico. Al secondo posto l’Italia con +40,7%, seguita da Francia a +24,2%, e Regno Unito a +18,2%, che diventa il primo mercato a scapito della Germania, la quale a marzo cresce del 16,6%. Anche nel primo trimestre la Spagna è al primo posto con un incremento del 44,5%, seguita da Italia (+26,2%), Regno Unito (+18,4%), Francia (+15,2%) e Germania (+6,5%). A marzo l’Italia scende al quarto posto mentre nel trimestre è il terzo mercato fra i cinque maggiori.

 

L’Italia conserva invece l’ultimo posto per immatricolazioni in valore assoluto di auto ‘con la spina’ (ECV) del mese di marzo, nonostante un leggero aumento della quota a 9,1% sul totale. In dettaglio, le BEV sono al 4,8% e le PHEV al 4,3%, a grande distanza dalla Germania (BEV al 15,7%, PHEV al 6% in calo per la fine degli incentivi), e anche dalla Francia (BEV 16,8%, PHEV 8,6%) e dal Regno Unito (BEV 16,2%, PHEV 6,2%), e superata dalla Spagna (BEV 4,3%, PHEV 6%).

 

L’Italia è ultima anche nella classifica per quota di mercato delle auto elettriche e ibride plug-in del trimestre, con le BEV a quota 3,8% e le PHEV a 4,4%.  Al primo posto c’è invece la Francia (BEV 15,4%, PHEV 8,7%), poi il Regno Unito (BEV 15,4%, PHEV 6,4%), la Germania (BEV 14,2%, PHEV 5,6%) e la Spagna (BEV 4,5% e PHEV 6,3%).

L’UNRAE sollecita infine gli interventi ritenuti indispensabili per garantire al nostro Paese uno sviluppo della mobilità a zero o bassissime emissioni:

Revisione dell’impianto fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo, modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo di ammortamento a tre anni.

Riformulazione degli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i tetti di prezzo ed includendo tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno.

Pianificazione e supporto per una rapida riconversione industriale dell’intera filiera automotive, come ormai richiesto a gran voce da imprese e sindacati, per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo.

Elaborazione di una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo, inclusa quella per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova Direttiva AFIR, che impedisca il crearsi di nuovi divari geografici all’interno del Paese e vada anzi a sanare quelli già esistenti.

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