Auto e Motori

Stellantis Heritage scende in campo all'Autolook Week

Dal 7 all’11 settembre l’evento a cielo aperto Autolook Week raduna nel centro di Torino il meglio di Formula Uno, Rally, Endurance e Moto GP

Dal 7 all’11 settembre si svolge a Torino l’Autolook Week, un altro evento a cielo aperto e totalmente gratuito che permetterà agli appassionati di ammirare i più iconici modelli sportivi di auto e moto.

Tra questi, risaltano due regine del Rally del passato: la FIAT 131 Abarth Rally Gruppo 4 (1977) e la Lancia Delta HF Integrale Gruppo A (1992), entrambe di proprietà dell’Heritage di Stellantis, l’ente fondato nel 2015 con lo scopo di valorizzare il patrimonio storico dei marchi automobilistici di origine torinese: Abarth, FIAT e Lancia. Una missione in pieno svolgimento e continua evoluzione, tant’è che la sede dell’ente, l'Heritage Hub in Via Plava, è ormai divenuta un punto di riferimento per appassionati e collezionisti di auto d’epoca, dove è possibile godere dell’esposizione di oltre 300 vetture (nutrita la rappresentanza anche dei marchi Alfa Romeo e Jeep) e approfittare dei numerosi servizi legati a questo settore: certificazioni, restauro, vendita pezzi di ricambio e auto classiche ricondizionate. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito dedicato: link.

L’esposizione delle due vetture, posizionate in Piazza San Carlo, rientra in questa missione e conferma la volontà dell’ente Heritage di partecipare attivamente alle iniziative della città, volte a valorizzare il legame di Torino con l’industria automobilistica. Autolook Week infatti, organizzata nell’ambito dei festeggiamenti per il centenario dell’Autodromo di Monza, racchiude un nutrito programma che vede l’esposizione di oltre 50 modelli legati al mondo di Formula Uno, Rally, Endurance e Moto GP, sfilate a tema storico o di supercar ultramoderne, mostre fotografiche e la consegna degli Autolook Awards, prestigiosi premi legati al mondo della comunicazione nell’ambito Motorsport. Il calendario della manifestazione è disponibile a questo link.

FIAT 131 Abarth Rally Gruppo 4 (1977)

Tre campionati del mondo costruttori, due titoli piloti, una sfilza di successi internazionali nei rally di fine anni '70. Questo, in breve, il palmarès di una leggenda come la Fiat 131 Abarth Rally, imbattibile modello della Casa dello Scorpione che per anni ha fatto mangiare polvere agli avversari, grazie alle tre qualità che l'hanno resa unica: robustezza, affidabilità, sicurezza.

Sostituta della 124 Abarth Rally come vettura ufficiale della squadra corse Fiat, l’auto è stata sviluppata in collaborazione con Abarth e con la Carrozzeria Bertone, applicando la filosofia dei rallies: dimostrare l'affidabilità e le potenzialità, in situazioni estreme, delle automobili "di tutti i giorni". La 131 Rally riprende infatti in larga parte le forme della berlina 2 porte di normale produzione, la cui carrozzeria venne però alleggerita grazie a un largo impiego di alluminio e resine sintetiche. Il motore è un quattro cilindri in linea con cilindrata maggiorata a 1995 cm3, distribuzione a due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Alimentato da due carburatori doppio corpo, eroga 215 CV a 7.000 giri/min con una coppia massima di 225 Nm a 5.600 giri/min. Il cambio è di tipo sportivo con 5 rapporti a innesti frontali; posteriormente, il differenziale è ancorato alla scocca con semiassi oscillanti e sospensioni indipendenti di tipo MacPherson. Gli pneumatici sono i Pirelli P7 a profilo ribassato, per la prima volta disponibili su una berlina prodotta in serie.

Un assemblaggio perfetto: semplicità nella meccanica e facilità di riparazione. Ecco il segreto che ha portato questo modello per tre volte sul tetto del mondo.      

La 131 Abarth Rally Gr. 4 esposta in Via Roma venne guidata in numerose competizioni da Markku Alen, che si aggiudicò il campionato mondiale piloti nel 1978: accuratamente restaurata dal team Heritage, inalbera la gloriosa livrea tricolore dello sponsor Alitalia. In seguito al suo restauro, è stata impiegata in importanti eventi internazionali, come il Festival of Speed a Goodwood (UK) e i Classic Days in Germania.

Lancia Delta HF Integrale Gruppo A (1992)

A differenza della FIAT 131, la Lancia Delta conserva ben poco della vettura di serie, disegnata da Giorgetto Giugiaro nel 1979 e vincitrice del premio Auto dell’Anno nel 1980. A partire dal 1986 infatti ben 4 generazioni di Lancia Delta HF a trazione integrale si succedono fino agli inizi degli anni ’90, tracciando un percorso di vittorie che assicura a questo modello una superiorità schiacciante e una fama mondiale e imperitura nel settore dei Rally: sei volte il Campionato del Mondo Rally Costruttori (1987-1991); quattro volte il Campionato del Mondo Rally Piloti (1987-1989 e 1991); una volta il Campionato del Mondo Rally produzione (Gruppo N) nel 1987; sei volte il Campionato Europeo Rally (1987-1991 e 1993) e due volte il Campionato Europeo Rally produzione (Gruppo N) 1988 e 1989. Impressionante il numero di vittorie assolute nei rally validi per le varie edizioni del campionato mondiale: 46.

A ogni generazione corrisponde un’evoluzione motoristica e di carrozzeria che porta la Lancia Delta sempre un passo avanti rispetto ai suoi avversari. La Delta HF 4WD del 1987 esordisce con trazione integrale permanente con differenziale autobloccante ZF all’anteriore, differenziale centrale epicicloidale a giunto viscoso Ferguson a slittamento limitato e un differenziale tipo Torsen al posteriore. Dai 165 cavalli del motore due litri che equipaggia le vetture di serie, la potenza della Gruppo A sale a 265 CV a 6250 giri/minuto.

Nel 1988 arriva la Delta HF Integrale. Esternamente si distingue dalla versione precedente per i passaruota allargati, in grado di ospitare gomme più larghe, e prese d’aria frontali maggiorate. Si avvale di un nuovo cambio a 6 marce, mentre il peso si riduce di circa 23 kg.

Con l’evoluzione della testata, portata da 8 a 16 valvole, con 4 valvole per cilindro, nel 1989 arriva la Delta HF Integrale 16V. Spunta una vistosa “gobba” sul cofano motore per ospitare la nuova testata. La Lancia dichiara circa 295 CV a 7000 giri/minuto. Molta innovazione tecnologica: la frizione a controllo elettronico, una ventola mossa da un motore idraulico, telemetria per raccogliere dati nel corso delle assistenze, ma soprattutto tanta elettronica a gestire il motore.

L’ultima Delta HF della vincente famiglia arriva nel 1991: è la Delta HF Integrale 16V Evoluzione, come quella esposta in questi giorni nel cuore di Torino. Vengono ulteriormente allargati i parafanghi per adeguarsi alle nuove carreggiate e spunta un vistoso spoiler alla fine del tetto, ma i cambiamenti maggiori sono sotto il cofano, perché il 1991 è l’anno in cui la Federazione introduce l’impiego di flange per limitare la portata delle turbine. Migliorando di anno in anno, malgrado i valori dichiarati ufficialmente, i motori di tutte le vetture Gruppo A oramai superano abbondantemente i 300 cavalli imposti dal regolamento.