Milano, 13 set. (Adnkronos) - Le fiamme, il fumo denso, l'emporio invaso da mobili e arredi e il tentativo di una delle vittime di farsi largo al buio - a causa del blackout dell'impianto elettrico - accendendo la torcia del cellulare. Uno sforzo che non è bastato. C'è anche questo dettaglio nell'incendio scoppiato la scorsa notte in via Cantoni a Milano dove hanno perso la vita Don Yindan, 19 anni, il fratello Liu Yindjie, 18 anni tra un mese, e Pan An, 24enne nato in Cina. Le vittime sono morte per le inalazioni. L'ipotesi, su cui lavora la procura, il fascicolo ha come titolari il procuratore Marcello Viola e il pm Luigi Luzi, è che si sia trattato di un incendio doloso, partito dall'ingresso dello showroom, privo di uscite di sicurezza dove le vittime lavoravano e vivevano. Le verifiche dei vigili del fuoco non hanno portato, per ora, a identificare l'accelerante che avrebbe potuto innescare l'incendio. Si esclude un corto circuito all'impianto elettrico, così come che si sia potuto trattare di un incidente generato da una sigaretta lasciata accesa o di una fuga di gas che avrebbe portato a un'esplosione. Per ora nessuno si sbilancia e non si esclude nulla e sarà necessario un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco per chiarire la natura dell'incendio, mentre sul fronte investigativo, indagano i carabinieri, viene escluso che il proprietario fosse vittima del pizzo, ma non che avrebbe aver subito minacce.
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