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Caracas, 17 set. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Nicolás Maduro sta facendo precipitare il Venezuela in un "clima di paura" in cui chiunque può essere vittima dell'apparato repressivo, al punto che è già evidente un livello di persecuzioni equivalenti a crimini contro l’umanità. E' questa l'accusa della Missione d'Inchiesta Internazionale Indipendente dell'Onu, che ha denunciato che l'esecutivo chavista ha intensificato "drammaticamente" la repressione per "schiacciare" ogni accenno di dissenso, in un'escalation che ha raggiunto nuovi livelli in seguito alle elezioni presidenziali del 28 luglio, che hanno portato all'esilio del principale candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia.Nel periodo precedente alle elezioni, tra dicembre 2023 e marzo 2024, almeno 48 persone sono state arrestate per presunti complotti contro il governo e solo nel luglio di quest’anno più di 120 persone che si occupavano della campagna elettorale dell'opposizione, sono state arrestate. Dopo le elezioni, le autorità hanno effettuato più di 2.000 arresti in poche settimane, il che ha portato a violazioni che riguardano giusto processo e alla conferma che l’intero sistema giudiziario, con al timone la Corte Suprema di Giustizia, è, secondo l'Onu, "chiaramente subordinato agli interessi del potere esecutivo e funge da strumento chiave nel suo piano di repressione di tutte le forme di opposizione politica e sociale".Il Venezuela versa "in una delle più gravi crisi dei diritti umani della storia recente", al punto che gli abusi già documentati, compresi casi di persecuzione a sfondo politico, "non sono isolati o atti casuali" ma fanno parte di "un piano continuo e coordinato volto a mettere a tacere, scoraggiare e reprimere" l'opposizione. La presidente della Missione d'Inchiesta, Marta Baliñas, ha denunciato "un inasprimento dell'apparato repressivo", nonostante i "molteplici appelli" lanciati sia dal Venezuela che dalla comunità internazionale.




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