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Papa Francesco interrompe la lettura dell'omelia: "Ho difficoltà a respirare". Che cosa è successo
Papa Francesco, da poco colpito dalla bronchite, ha dovuto interrompere questa mattina la lettura dell'omelia per difficoltà respiratorie
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Papa Francesco affaticato interrompe la lettura dell'omelia
Papa Francesco ha dovuto interrompere questa mattina la lettura dell'omelia per difficoltà respiratorie. Nonostante la bronchite che lo ha colpito nei giorni scorsi, Bergoglio ha voluto infatti essere presente in piazza San Pietro per presiedere la messa per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di sicurezza. Il Papa ha così affidato la lettura a un collaboratore. ''Adesso mi scuso, ha detto, chiedo'' ad un collaboratore ''di continuare nella lettura per difficoltà di respiro''. I militari hanno fatto un applauso di incoraggiamento all'anziano pontefice.
Il Papa alle forze armate: "Non coltivate lo spirito di guerra"
"Vorrei esortarvi a non perdere di vista il fine del vostro servizio e delle vostre azioni: promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre". Così il Papa nella messa per il Giubileo delle Forze armate. "Vi chiedo per favore di vigilare - ha affermato nell'omelia -: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell'odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere". "Siate invece testimoni coraggiosi dell'amore di Dio Padre, che ci vuole fratelli tutti. E, insieme, camminiamo per costruire una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità", ha aggiunto il Pontefice.
A voi - ha ricordato Francesco, nell'omelia letta in gran parte dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Diego Ravelli - è affidata una grande missione, che abbraccia molteplici dimensioni della vita sociale e politica: la difesa dei nostri Paesi, l'impegno per la sicurezza, la custodia della legalità e della giustizia, la presenza nelle case di reclusione, la lotta alla criminalità e alle diverse forme di violenza che rischiano di turbare la pace sociale".
"E ricordo anche quanti offrono il loro importante servizio nelle calamità naturali, per la salvaguardia del creato, per il salvataggio delle vite in mare, per i più fragili, per la promozione della pace", ha sottolineato. Commentando il Vangelo del giorno, il Papa ha invitato i militari e il personale di Polizia e della sicurezza a fare come Gesù: "vedere, salire, sedersi".
"Vedere - ha spiegato -, perché siete chiamati ad avere uno sguardo attento, che sa cogliere le minacce al bene comune, i pericoli che incombono sulla vita dei cittadini, i rischi ambientali, sociali e politici cui siamo esposti". "Salire - ha proseguito -, perché le vostre divise, la disciplina che vi ha forgiato, il coraggio che vi contraddistingue, il giuramento che avete fatto, sono tutte cose che vi ricordano quanto sia importante non soltanto vedere il male per denunciarlo, ma anche salire sulla barca in tempesta e impegnarsi perché non faccia naufragio, con una missione al servizio del bene, della libertà, e della giustizia". "E infine sedervi - ha detto ancora Francesco -, perché il vostro essere presenti nelle nostre città e nei nostri quartieri, il vostro stare sempre dalla parte della legalità e dalla parte dei più deboli, diventa per tutti noi un insegnamento: ci insegna che il bene può vincere nonostante tutto, ci insegna che la giustizia, la lealtà e la passione civile sono ancora oggi valori necessari, ci insegna che possiamo creare un mondo più umano, più giusto e più fraterno, nonostante le forze contrarie del male". "Vi siamo grati per quanto operate, a volte rischiando personalmente - ha concluso -. Grazie perché salendo sulle nostre barche in pericolo, ci offrite la vostra protezione e ci incoraggiate a continuare la nostra traversata".
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