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PD e M5S, un’alleanza contro natura che Matteo Renzi potrebbe far finire
Intervista esclusiva con Antonio Ingroia
Abbiamo incontrato Antonio Ingroia in Repubblica Dominicana. Ingroia, è noto, è una figura di spicco del panorama giudiziario italiano ( impossibile dimenticare il suo lavoro, a fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nei più delicati processi di mafia italiani ).
Con lui abbiamo parlato di una sua nuova sfida professionale partita proprio in questi giorni e dell’attuale momento politico che sta vivendo il nostro paese.
Antonio Ingroia sul nuovo Governo
Quindi questa nuova sfida cosa riguarda?
‘Lo Studio Legale Ingroia, con sedi a Roma ,Milano, Palermo e in Calabria (Gioia Tauro), ha firmato un’alleanza strategica con lo Studio Dominicano Duluc-Aybar & Corporan, che ha sede a Bavaro. “Alleanza Strategica” fra due Studi che rappresentano due mondi, l’Italia e il mondo dell’America Latina che sempre più interagiscono. Sono in crescita gli investitori stranieri, ed anche italiani, che vengono in Repubblica Dominicana. Da anni ho acquisito una buona conoscenza anche del mondo giuridico-legale dell’America Latina e ho deciso di aprire una sede del mio Studio anche a Bavaro in partnership con uno degli Studi Legali più prestigiosi del Paese.
C’è spesso una situazione di incertezza, spesso, nell’investitore straniero, quando impatta una realtà economica e giuridica che non conosce. Quindi, proprio per agevolare questo incontro di culture ed esigenze diverse, abbiamo stilato questo accordo.’
Comunque oltre a questa nuova affascinante sfida non si sarà certo dimenticato della politica italiana.
Come vede il cittadino Ingroia questo nuovo Governo?
Come cittadino fuori dal Parlamento, ma che segue e partecipa al dibattito politico del Paese attraverso Azione Civile, il Movimento Civico-Politico che ho fondato nel 2013 e di cui sono tuttora Presidente, il mio giudizio sul Governo appena costituito è molto scettico e critico per come questo Governo è nato. Ciò nondimeno, dico che bisogna vedere quali saranno i suoi provvedimenti e la sua rotta, anche se - ripeto - sono molto scettico.’
Antonio Ingroia sul nuovo Governo
Da dove nasce il suo scetticismo?
‘E’ un’operazione avvenuta nel chiuso delle segreterie e conciliaboli di partito, con un’alleanza “contro natura” dettata da reciproche convenienze. Un Governo di Alleanza dove prevalgono le ragioni della “convenienza” sulle ragioni della “convergenza”, visto che di convergenze fra M5S e PD ce ne sono ben poche. Una cosa è certa: il PD ha governato - malissimo secondo me - per sette anni consecutivi (Governi Monti-Letta-Renzi-Gentiloni) ed ha subito due sonore batoste elettorali, prima nel referendum costituzionale del 2016 e poi nelle elezioni politiche del 4 marzo 2018, quindi è il partito più sconfitto alle ultime elezioni politiche, ed è paradossale, un vero e proprio schiaffo agli elettori, che torni al Governo appena un anno dopo l'ultima pesante sconfitta elettorale senza passare prima da una nuova elezione’
Quanto pensa potrebbe essere la durata di questo Governo?
‘Credo che il Governo non durerà molto, un anno al massimo. Lo dissi del Governo giallo-verde subito dopo la sua formazione e nessuno mi credeva, ed io dicevo: quando Salvini si sentirà sicuro di avere incassato il massimo possibile da questa alleanza, “staccherà la spina”. E ho avuto ragione, anche se nessuno me lo ha riconosciuto. Bene, io penso che Matteo Renzi, che è stato il vero artefice della manovra di Palazzo che ha prodotto questo Conte-2, ha in mente lo stesso giochino dell’altro Matteo e quindi staccherà la spina quando si sentirà sicuro di affrontare le prossime elezioni per cercarle di vincere, mentre ora non era ancora pronto. Anche se ci sarà qualcuno (come Conte, Di Maio e gli europeisti del “partito del Presidente” Mattarella) che cercherà di arrivare sino alla fine della legislatura, o quanto meno al 2022 per ipotecare il nome del prossimo Presidente della Repubblica.’
Lei ha parlato di un’alleanza contro natura tra PD e M5S, come potranno convivere?
‘Il M5S e il PD non possono convivere mantenendo la loro identità, e un matrimonio poco convinto di mera convenienza non può generare risultati positivi. Tranne che non avvenga una mutazione genetica di uno dei due che verrà assimilato dall’altro. In questo caso, è evidente che potrebbe solo accadere in favore del PD che ha più storia ed è più strutturato e in danno dell’anima del M5S che ha una storia più recente e più facilmente modificabile. Il discorso del Presidente Conte al Parlamento per presentare il Conte-2 si muove in questo senso: Conte, presentato come possibile futuro capo del M5S, è chiaro che sta cercando di plasmare il M5S a somiglianza del PD soprattutto secondo una linea marcatamente europeista.’
Cosa dovrebbe fare il nuovo Governo nei primi 100 giorni per superare l’alone di scetticismo che si porta addosso?
Nei primi 100 giorni ciascuno dei due partner di Governo dovrebbe dare dei segni di discontinuità in positivo: cancellando buona parte del Decreto Sicurezza-bis che era stato dettato da Salvini e mal digerito dal M5S; varando la Riforma della Giustizia sulla linea proposta dal Ministro Bonafede, ad esempio intervenendo sui tempi del processo penale, oggi intollerabilmente lunghi, ma anche inasprendo la lotta contro la corruzione con l’estensione della legge sul sequestro dei beni nei confronti dei politici corrotti, e vediamo che posizione prenderà il PD. Ed ancora servirebbe una nuova legge elettorale che cancelli l’orribile Rosatellum ed introduca un sistema proporzionale integrale che ridia voce alle minoranze ignorate nel Paese. Ma faranno tutto ciò? Ne dubito’.