Politica
A forza di tagliar teste pensanti rimarranno solo i cretini
L'indagine su Giorgia Meloni fa ridere i polli. Una proposta: si faccia in Parlamento una bella legge nella quale per chi è al governo del Paese si posticipano tutte le inchieste a quando ha finito il suo incarico
A forza di tagliar teste pensanti rimarranno solo i cretini
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La politica balbettante che permette che le teste pensanti vengano tagliate, e alla fine (profezia!) rimarranno solo i cretini, non batterà un colpo neppure questa volta. Quello che è accaduto alla Meloni con un avviso di garanzia che fa ridere i polli, e prima ancora quello che è accaduto a Salvini trascinato in un'aula di processo con accuse ancora più ridicole seguite da assoluzione piena, è successo già trent'anni fa con Berlusconi che - povero ingenuo - pensò pure di dimettersi invece di capire che resistere resistere resistere è l'unica tattica percorribile. Santanché ideologa, da questo punto di vista. Finirà che le daremo giustamente ragione.
La proposta: indagini sui politici, in tribunale solo a fine mandato
La magistratura però fa il suo, e indaga, e scava, e cerca. Questo è il suo mestiere, e il nostro dovrebbe essere quello di commentare anche le loro gesta, e non solo quelle dei politici. E fa politica, anche se non si può dire ma invece chissenefrega lo scriviamo lo stesso in barba a qualunque minaccia e ricattino esplicito o velato. Quelli che non fanno il loro lavoro sono i politici. A partire da Berlusconi e i suoi, per arrivare a Giorgia Meloni. Non si propone qui di fare come in America, dove Trump viene levato dagli impicci dalle elezioni, ma almeno che chi è eletto sia libero di governare quello sì, dovrebbe essere un obiettivo. Si faccia in Parlamento una bella leggina semplice semplice nella quale per chi è al governo del Paese si posticipano tutte le inchieste a quando ha finito il suo incarico, con però aggravio pesante della pena in caso di condanna.
Per intenderci: volete indagare su Meloni per il caso Almasri su esposto di un ex sottosegretario di Prodi (siamo alle comiche)? Benissimo. Fatelo già da ora, ma qualunque cosa troviate, davanti al tribunale ci si va alla fine del mandato. Senza prescrizione possibile. E se l'avviso di garanzia viene reso noto per qualunque ragione se non dall'indagato - come in questo caso - ne rispondete con le vostre carriere. Questa leggina piccola piccola non la devono fare i magistrati però. Deve farla la maggioranza, che è grande e grossa e può proporre e fare quel che vuole in Parlamento. Ovviamente dal computo dei reati rimandabili si escludono quelli da corte d'Assise, ma questo è ovvio. Dunque, cara Meloni, se vuoi battere un colpo, fai marciare Nordio spedito. Sarebbe stato meglio prima dell'avviso di garanzia, anche adesso non è troppo tardi. Ma ben presto lo sarà.